Aldo Grasso, Corriere della Sera 24/03/2013, 24 marzo 2013
LE MAGRE DISAVVENTURE DI UN NEOPRESIDENTE
Da Grasso a Grasso, Presidente non risponda alle manovrette dei polemisti! Né, tanto meno, dia loro appuntamento in qualche trasmissione tv per chiarire. Non lo faccio io, che sono l’ultima ruota del carro, non lo faccia lei che ricopre la seconda carica istituzionale del Paese. Se ritiene che le accuse siano infamanti, trovi altre strade per ribadire la verità, non ceda ai talk show, dove non basta aver ragione!
Appena eletto, il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha subito dimostrato di essere sensibile agli umori dei grillini (lodevole riduzione dello stipendio, prima del 30% poi del 50%, anche se comunicata per rispondere alle montanti pressioni dei 5 Stelle), poi l’incauta telefonata a Santoro: «Voglio al più presto un confronto tv carte alla mano con Travaglio perché è brutto sentirsi accusare senza poter rispondere».
La prima e significativa risposta è stato il ridicolo balletto degli inviti in quel covo di star. No a «Servizio pubblico» (che va in onda il giovedì) perché Grasso deve «mettere fine a queste accuse il più presto possibile», sì a Formigli che offre il lunedì e la sua «Piazza pulita». Ma Travaglio non ci sta, non vuole giocare fuori casa e allora Santoro chiede un’edizione speciale del suo programma, ma Grasso è impegnato. Tutti da Mentana per «Face the Fats»? Non si sa, vedremo.
Da Grasso a Grasso, sarebbe questo il famoso «metodo Grasso» («La sera mi sono addormentato Pietro e il mattino seguente, leggendo i giornali, mi sono svegliato "metodo"»), ovvero il cambiamento e la liposuzione del Paese sulle spalle di ex magistrati e della società civile? In quanto titolare del marchio, sia pure in minima parte, mi permetto di consigliarle più prudenza e cultura istituzionale. Finora, ovunque abbia agito, questa chimerica società civile è parsa spesso un’accozzaglia di dilettanti e pasticcioni. Ora arroganti ora vanitosi.
L’alta carica dello Stato richiede rispetto, Palazzo Madama non è un salotto tv. Il «Grasso superfluo», il «Grasso che cola», il «Grasso animale» (piccola galleria di insulti elargita dai faccendieri della tv) sono io. Lei, non lo dimentichi, dev’essere il Grasso insaturo, quello «buono».
Aldo Grasso