Silvia Fumarola, la Repubblica 25/3/2013, 25 marzo 2013
L’ORA DI SABRINA
ROMA Gran chioma, fisico da pin up, Sabrina Ferilli è un’icona pop. Nessuna attrice è salita sulle montagne russe, come lei: da Ferreri a Sanremo, da Virzì ai calendari, dagli spot sui divani alle fiction strappacuore, dal musical allo show con Lucio Dalla. Anche adesso Sabrina è
double face,
protagonista del nuovo attesissimo film di Paolo Sorrentino
La grande bellezza
con Toni Servillo che potrebbe portarla al Festival di Cannes, allo studio di
Amici
con Maria De Filippi che l’ha voluta come giudice del talent (insieme a Luca Argentero e Gabry Ponte) dal 6 aprile su Canale 5. «Ma giudico ragazzi già selezionati, non potrei dire: tu sì, tu no. Valutiamo l’esibizione». La nemica degli snob, la pasionaria del Pd indulgente col Berlusconi «imprenditore, perché dà lavoro a tante famiglie», la fan del presidente della Repubblica Napolitano, è fatta così. Un mix di istinto e strategia, «ma nazionalpopolare al cento per cento», dice con orgoglio.
Sabrina, nel nuovo film di Sorrentino è una bellona fragile.
«Quando ti liberi coi personaggi dei cliché e di certe vulnerabilità che condizionano, puoi dare il meglio. Anche con Virzì è successo così, ci sono ruoli con cui riesci a raccontare un mondo. Ma devo mantenere la segretezza».
Sorrentino ha scritto il ruolo pensando a lei, no?
«Nel mondo di Sorrentino mi sono trovata bene, è cinema libero, puro. Reciti senza dover camminare in nessun binario, hai una libertà straordinaria d’azione. Paolo è un autore importante che fa grande il cinema italiano, per me è un onore».
Dal cinema d’autore ad “Amici” il passo non è breve.
«Sono innamorata di Maria De Filippi, ha una saggezza d’altri tempi, glielo dico sempre: “Siamo vecchie dentro”. Non la vedo come presentatrice ma per quello che è: una donna speciale. Il mio è un mestiere pubblico, mai stata snob. Ho un approccio nazionalpopolare, divoro ore di televisione. Vengo dal cinema d’autore, vado ovunque».
Anche da “Maria la sanguinaria”. Lo sa che la chiamano così?
Ride. «No, non glielo riconosco. Questo paese quando doveva andare addosso a Lama lo attaccava perché fumava la pipa. Maria è bravissima, i ragazzi sono seguiti da insegnanti di prima categoria, vengono pagati, possono costruire qualcosa».
Lei quando ha iniziato diceva che voleva essere “Totò con le
tette”. È ancora così?
«Sono ottimista, non mi sono mai ritrovata con gli intellettuali che tendono a incupirsi, ero diversa. Non migliore, per carità».
Essere popolare vuol dire essere antisnob?
«Non mi ritrovo in certi contorcimenti mentali. Ai seminari all’Argentina provavo imbarazzo quando volevano che recitassimo “il vaso di gerani che prende la rugiada la mattina sul balcone”… Magari sono un po’ grezza, ognuno è libero di sentirsi vaso di geranio. Io non mi ci sentivo».
Cosa le dà il cinema?
«Lo amo perché è la forma d’arte più anarchica. Detto questo non è che tutti quelli che fanno cinema sono bravi, come non tutti quelli che fanno tv sono di serie B. Conta lo scambio: ho vissuto così la mia carriera, da Ferreri a
Commesse
per cui non finirò di ringraziare le interpreti e il regista Giorgio Capitani».
Quindi nessuno steccato.
«Valiamo per quello che siamo, non è il contenitore che ci fa valere. Ho comprato i diritti di un successo francese: farò
Le prénom
con Carlo Buccirosso. Mi produco lo spettacolo, è più faticoso ma sono libera».
Intanto ha girato una serie lunga per Canale 5.
«Virna Lisi m’ha onorato della sua presenza, è una storia di donne forti: s’intitola
Baciamo le mani.
Virna è una delle star più grosse, e uso “grosso”, aggettivo prismico, diverso da grande. È senza tempo come Sophia Loren, loro sono serie A. E l’ha vista Raffaella Carrà? È una bomba».
È ancora appassionata di politica?
«Certo. Per me quello di Grillo non è un voto di protesta, l’hanno votato perché ha garantito una rottura traumatica col vecchio e la volontà di cambiare. Poi indirizzare questa volontà è un altro discorso
».
Pensa che Bersani abbia fatto qualche errore?
«Bersani è serio e attendibile, oggi non vanno di moda i partiti di un tempo ma è una moda superficiale. Grasso e la Boldrini mi piacciono. Se i grillini s’incastrano sulle ideologie è la fine, ma io dico che l’ideologia non fa bene a nessuno ».
E Berlusconi?
«Berlusconi ha lavorato sempre e ha fatto lavorare tanta gente ».
Ognuno ha le sue idee. E come lo giudica politicamente?
«Politicamente è un altro discorso, ma chi ha saputo contrastarlo? Qui di buono c’è solo l’elezione del Papa che parla di tenerezza. Mi ha commosso, è pieno di sentimento e buon senso».
Lo sa che hanno scritto che è incinta?
«C’ho un po’ di pancetta, da vent’anni, e hanno sparato sta notizia. Sono carboidrati di troppo».