Alessandra Paolini, la Repubblica 24/3/2013, 24 marzo 2013
SOTTO IL PALCO TRA I FIGURANTI ARRIVATI IN PULLMAN “CI DANNO 10 EURO, ARROTONDIAMO LA PENSIONE”
ROMA — Il look di Eleonora, sessant’anni o giù di lì, è quello delle trasmissioni del pomeriggio: golfini maculati, stivali sfrangiati da squaw, capelli cotonati biondo platino. È il look di una figurante, ovvero delle persone che riempiono gli studi di programmi Rai e Mediaset. E che ieri si è trovata a piazza del Popolo in uno spettacolo a suo modo speciale. Starring: Silvio Berlusconi.
Ce ne sono tanti come lei all’una davanti al teatro Brancaccio di Roma. Gente del mestiere, che si saluta con affabilità e risponde prontamente agli ordini di Armando, il capo claque. Probabilmente contattato nei giorni in cui non era chiaro che in tanti avrebbero risposto all’appello del Cavaliere. Armando, in total black e cravatta rossa lucida, invece, lavora per “Abavideo provini tv”, società che fa casting per film e pubblicità, e sceglie anche il pubblico per trasmissioni tv. Venire arruolati come fan a pagamento
di Berlusconi non è difficile. Certo, non si diventa ricchi: 10 euro la paga per restare un paio d’ore davanti al palco. «Una miseria», si lascia scappare uno dei figuranti, «ma ho una pensione da schifo e devo arrotondare». Armando ha una lista con le presenze dentro una cartellina col logo del programma “Così è la vita”. Ma basta dire «un’amica mi ha detto di venire al posto suo perché sta male», che subito lui ti accoglie a braccia aperte. Prende
nome e cognome e via, «Sei dei nostri». Il lavoro da fare è semplice. «Hai mai partecipato a un programma? — chiede il capo claque — No? Vabbé, non ti preoccupare, oggi stai un po’ lì in piazza in mezzo alla gente e poi te ne vai. Ma se hai voglia in futuro di partecipare a dei provini, cerca il sito e iscriviti». Lui, il “reclutatore”, da Silvio non viene: «Non ci penso nemmeno». E quando il pullman arriva, saluta il “gruppo vacanze Piemonte” con un elegantissimo
«Mi
raccomando,
non pomiciate!».
Sul bus l’atmosfera è quella delle gite di scuola ai tempi delle medie, anche se la comitiva è un po’
agée.
Una signora con i capelli rossi si mette il rossetto. «Attenzione che Berlusconi è sensibile alle donne», le fa il passeggero seduto al suo fianco. Risposta: «Vorrà dire che lo bacerò in bocca, chiaramente, dietro lauto compenso». Ilarità generale, commenti salaci. «Attenta però
che quello c’ha la dentiera», grida uno dagli ultimi posti. Del resto, si sa, in fondo al pullman si siedono sempre quelli più indisciplinati. Nessuno però canta, come accade in ogni gita che si rispetti. E quando arriva la proposta «Ora tutti insieme intoniamo “E Silvio c’è”», si ride di nuovo.
Mancano dieci minuti alle tre. Il pullman, che si è unito ad altri tre bus al Circo Massimo con 150 persone a bordo raccolte a Testaccio, Tiburtina e piazza Bologna, scarica l’allegra brigata a un chilometro da piazzale Flaminio. «Ma che sono matti? C’è un sacco di strada da fare», grida una donna con le caviglie già gonfie. Qualcuno si mette ad aspettare l’autobus. «A furbi, non tornate a casa». Gli altri, accompagnati da un tutor in tuta azzurra della nazionale di calcio, conduce tutti a piazza del Popolo. Berlusconi ancora non c’è. La piazza è già gremita. E sulle note di “Azzurro” di Celentano stavolta anche le comparse cominciano a cantare.