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 2013  marzo 23 Sabato calendario

TORINO —

Quattordici anni e mezzo di carcere, due e mezzo in più di quelli chiesti dall’accusa, 91 mila euro di provvisionali e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Quello presentato ieri dal Tribunale di Torino, presieduto dal giudice Paola Trovati, a Giuliano Soria, l’uomo che aveva reso celebre il premio letterario Grinzane Cavour, è un conto salatissimo. Che lui, però, non pagherà subito, visto che i suoi legali hanno annunciato appello. Soria, per il momento, resta libero e insegna all’Università di Roma 3. Due anni di dibattimento hanno dimostrato, secondo i giudici, la sussistenza di tutti i capi d’accusa. In primo luogo, l’uso per finalità private di una montagna di denaro pubblico che il premio riceveva ogni anno, principalmente dal ministero dei Beni culturali e dalla Regione Piemonte. Soria faceva fatturare al premio qualunque spesa, in particolare per i lavori di ristrutturazione dei suoi appartamenti di Torino (sotto la Mole Antonelliana), Ospedaletti (Imperia) e Parigi. Poi i maltrattamenti nei confronti di dipendenti e collaboratori del premio, che venivano insultati, ridicolizzati e umiliati. Fino alla violenza sessuale su Hemrajsing Dabeedin detto Nitish, il suo maggiordomo mauriziano dalla cui denuncia, quattro anni fa, scoppiò lo scandalo: «Mi chiamava bestia selvaggia o negro di merda», raccontò in tribunale. Proprio a Nitish i giudici hanno accordato la più elevata tra le provvisionali, 55 mila euro, in attesa che il processo civile stabilisca l’ammontare definitivo del risarcimento. Laura Giudici, ex segretaria del Grinzane, che per l’accusa era quotidianamente vessata dall’ex patron, ne otterrà 30 mila. Nessun risarcimento, invece, per gli enti costituiti parte civile, tra cui la Regione Piemonte: il collegio giudicante ha stabilito che tutti dovranno essere stabiliti in sede civile. «È una sentenza di inaudita gravità e, quindi, ingiusta — commenta l’avvocato Aldo Mirate, legale di Soria —. Bisognerà aspettare le motivazioni per conoscere il ragionamento seguito dai giudici. Ricorreremo in appello». Il mese scorso Soria aveva offerto alla Fondazione Bottari Lattes, succeduta al Grinzane Cavour nella titolarità dei diritti del premio, la cessione dei marchi e un alloggio a Parigi che era stato venduto all’asta per un milione e 100 mila euro. Nello stesso procedimento, i pm Gabriella Viglione, Stefano Demontis e Valerio Longi hanno ottenuto la condanna a 7 anni di Angelo Soria, ex dirigente della Regione fratello di Giuliano, e a 2 anni e 10 mesi per lo chef Bruno Libralon, cuoco a capo della scuola di cucina Icif.
Davide Petrizzelli