Marco Belpoliti, L’Espresso 22/3/2013, 22 marzo 2013
CASALEGGIO PARLA COME HAL 9000
Due anni fa silvio Berlusconi si presentò
in tv esibendo una visualizzazione grafica per dimostrare lo sbilanciamento nelle dispute giudiziarie a suo sfavore. Raffigurava degli omini dentro i due piatti della bilancia. I medesimi omini, in forma più stilizzata, ora li trovate in "Gaia", il video realizzato da Gianroberto Casaleggio. Nella versione Web sono diventati silhouette più stilizzate: uomini che indossano una tunica e si trasformano nel corso dell’animazione in frecce, per indicare la convergenza futura della Web - democrazia. Quello che hanno in comune le due comunicazioni è l’ambiente Power Point, mentre siamo passati dall’immagine fissa a quella in movimento. Edward E. Tufte, geniale studioso, ha spiegato in "The cognitive style of Power Point" (2003) che questo sistema grafico, adottato dalle aziende per la loro comunicazione, obbliga a esprimere i concetti in bullet point, con un massimo di 40 parole, che devono essere lette in una manciata
di secondi, così che il ragionamento si riduce notevolmente a vantaggio
delle frasi icastiche, ad effetto, pronunciate dallo speaker durante la riunione.
Nel video "Gaia" l’intero parlato non è più lungo di una cartella, parole pronunciate da una voce profonda, femminile, con immagini che scorrono
in modo quasi fluido nel video. Lo schema è quello dei meeting aziendali,
con una musica da trailer o da telegiornale scandito in modo rapido.
L’andamento New Age vuole mimare l’infografica, senza però il contenuto informativo della tecnica creata da Otto Neurath negli anni Trenta. Video postmoderno, o favola per adulti del futuro, "Gaia" ruba qui
e là le sue immagini: due volte compare il pugno chiuso di "Rise Up"
del gruppo attivista Indymedia, poi le simbologie di Fulcanelli
delle "Dimore filosofali" (1926), il Colosseo disegnato da Piranesi, immagini
di Gengis Khan da sussidiario di scuola media, rinvii al "Codice da Vinci",
ma anche la grafica cospirativa di "Zeitgeist", documentario-film cult. Nella schematicità della comunicazione, totalmente assertiva e incontrovertibile,
poco raffinata, ma indubbiamente suggestiva, si colgono atmosfere che sembrano rinviare a "Essi vivono", il film di John Carpenter del 1988,
che paventa un mondo totalmente dominato dagli schermi tv, mentre
altri rimandi grafici sono invece a "Star Wars". Un universo di riferimenti
che comprende Philip K. Dick, con le sue profezie futurologiche,
e Ron Hubbard con la sua Dianetics. La cosa che più colpisce
è proprio la previsione della prossima guerra mondiale, dove, come in una sceneggiatura scritta dal dottor Stranamore, il contatore della popolazione
del Pianeta, scorre all’indietro fino a fermarsi alla cifra tonda di 1.000.000.000, scandita sul visore di un’ipotetica astronave. Chi ha realizzato questo video, Casaleggio in primis, ha assorbito in profondità la cultura degli anni Settanta,
la vocazione apocalittica di quell’epoca incerta tra passato e futuro anteriore, mescolata alle utopie del personal computer anni Ottanta e Novanta.
L’immagine iniziale con il "Pianeta azzurro - Gaia" di James Lovelock
come fonte - quella finale con il cervello umano colorato di azzurro, che ruota come un Pianeta, rimandano inequivocabilmente a "2001: Odissea nello Spazio" di Kubrick. Il guru del Web, fondatore del movimento M5S, al posto di Hal 9000?