Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  marzo 22 Venerdì calendario

DOPO LO SPOT, L’INVOCAZIONE: ARRIDATECI IL PCI, QUELLO VERO

Scrivo subito l’identificativo dello spot per consentire ai lettori di poter vedere il filmato perché esso non può essere descritto solo a parole, tanto è incredibile: http://www.youtube.com/watch?v=R7CKXhPlFuQ. Questo filmato riprende un certo numero di giovani sciamannati che, sulla terrazza del Nazareno (la sede centrale del Pd) con una vista mozzafiato sulle cupole cinquecentesche delle chiese capitoline, sono protagonisti di una sorta di danza maori, che evidentemente, nelle loro intenzioni, doveva essere propiziatrice di elezioni favorevoli al committente.

I giovani e le ragazze (tutti sulla trentina, almeno), fingendo di ballare, mentre si agitavano soltanto, com’è tipico dei dilettanti volenterosi, intonano, in un crescendo alla Bolero di Ravel (chiedo subito scusa a Ravel), il tormentone dello smacchiamento del giaguaro, uno slogan demente che avrebbe fatto perdere le elezioni a chiunque e che invece il Pd di Bersani ha addirittura adottato come slogan della sua campagna. Un tormentone, questo, di fronte al quale quello di «Mamma li pecuri» di Renzo Arbore, ad Alto gradimento, negli anni Settanta sembra la Divina Commedia, anche se Arbore, ovviamente, questo suo tormentone non lo aveva inventato per vincere le elezioni ma solo per far divertire la gente.

Confesso che non volevo credere ai miei occhi. Ho subito pensato a un tarocco, a un falso, ma, quando ho visto nel filmato anche la sagoma di Chiara Geloni, direttrice del sito Youdem, del Pd, ho avuto, non solo la conferma che il filmato era autentico ma anche il motivo per cui è stato prodotto, essendo la Geloni autrice di autogol clamorosi sul piano della comunicazione politica. Lo short, dopo la danza maori da latte ai gomiti, si conclude con un povero Bersani in carne e ossa che, rassegnato, grida, da un palco: «Lo smacchiamo, lo smacchiamo, lo smacchiamo!». Possibile che nel Pd non ci sia nessuno che protegga il segretario dalle idee balzane di Chiara Geloni? Non si può concludere con un rito sciamannato una lunga storia cominciata con Pelizza da Volpedo. Si sono meritati il commento a piè di short: «Volevano smacchiare il giaguaro ma non sono stati nemmeno capaci di catturare un grillo».