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 2013  marzo 22 Venerdì calendario

Ecco a cosa serviva la legge Cirami– La notizia che gli on.avv. Ghedini e Longo chiedono di trasferire a Brescia i processi del capo per il "legittimo sospetto" che graverebbe sul Tribunale di Milano ha il retrogusto del modernariato e ringiovanisce tutti di 11 anni

Ecco a cosa serviva la legge Cirami– La notizia che gli on.avv. Ghedini e Longo chiedono di trasferire a Brescia i processi del capo per il "legittimo sospetto" che graverebbe sul Tribunale di Milano ha il retrogusto del modernariato e ringiovanisce tutti di 11 anni. Fu nel 2002 infatti che Silvio Berlusconi e Cesare Previti tentarono per la prima volta il trasloco a Brescia, lubrificando la trasferta con la legge Cirami che ripristinava la famigerata "legittima suspicione", usata negli anni bui della giustizia di classe per insabbiare processi eccellenti scippandoli al giudice naturale con pretesti di "ordine pubblico". Ora, non sapendo più come allontanare da sé l’amaro calice delle imminenti sentenze Ruby (primo grado) e Mediaset (appello), il Cavaliere e i suoi legali tornano all’antico amore: reclamano un giudice a Brescia come il mugnaio di Potsdam invocava un giudice a Berlino. Resta da dimostrare che l’intero tribunale di Milano è affetto da grave strabismo contro l’imputato affetto da grave uveite. NEL 2002 C’ERANO almeno i Girotondi in piazza, oggi nemmeno quelli. Ecco il movente della gazzarra del Pdl al Tribunale di Milano: un girotondo fatto in casa per creare il casus belli, innescare reazioni contrarie e appendervi la temeraria richiesta di "rimessione". Undici anni fa i supremi giudici dovettero esaminare una raffica di presunte prove della parzialità e prevenzione di ben 299 giudici milanesi: la presunta persecuzione giudiziaria subìta da Berlusconi dopo la discesa in campo (bugia: s’indagava su di lui e sulla Fininvest anche prima); il «Resistere resistere resistere» del procuratore Borrelli all’inaugurazione dell’anno giudiziario (riferito al crollo dell’ etica pubblica, non al Cavaliere); le "manipolazioni" della teste Ariosto e di un’intercettazione del caso Squillante (tutte balle); i girotondi intorno al Palagiustizia e la manifestazione del Palavobis. Non solo: a condizionare irreparabilmente i giudici avrebbe contribuito anche il popolare cantastorie Francesco Trincale, il quale – scrivevano con grave sprezzo del ridicolo i legali berlusconidi, che l’avevano fatto pedinare - «ogni fine settimana si porta in piazza del Duomo per vendere materiale diffamatorio nei confronti dell’on. Berlusconi, arringando i presenti con ulteriori diffamatorie prospettazioni». Previti aggiungeva un tocco di classe tutto suo: «Il Tribunale dovrebbe aver notato nell’aula di udienza una signora che si è sempre presentata – dinanzi a giudici, giornalisti, parti, tv – portando con sé e continuamente ostentando, nella più totale impunità, un pinocchio di legno che avrebbe dovuto testimoniare le bugie che sarebbero state raccontate dagli imputati... E si può negare che sia questo un turbamento in grado di incidere sulla serenità della condotta delle parti nel processo in corso?». Sì, si poteva negare: la Cassazione respinse le istanze di rimessione in quanto totalmente infondate e condannò Berlusconi e Previti a 1500 euro di spese processuali, per il tempo che le avevano fatto perdere. QUESTA VOLTA il «grave pregiudizio» dell’intero Tribunale milanese sarebbe dimostrato, oltreché da alcune sentenze civili che gli hanno dato torto (caso Mondadori e alimenti a Veronica), dalla presenza nel collegio del processo Mediaset della figlia di Guido Galli (il giudice assassinato nel 1980 da Prima linea) i cui «tragici fatti di vita personale» ne «inficiano certamente la serenità di giudizio». Senza contare che il pm Boccassini «ha ragioni economiche in conflitto con società controllate da Berlusconi». È forse azionista di aziende concorrenti? No, ha querelato i giornali berlusconiani che la diffamano da vent’anni. Motivazioni ridicole, che non hanno alcuna possibilità di essere accolte dalla Cassazione. Ma basterà che l’istanza di rimessione venga dichiarata ammissibile in via preliminare, per impedire ai giudici di entrare in camera di consiglio e per ritardare così le sentenze di qualche altro mese. Miracoli della Cirami che nel 2006, in campagna elettorale, il centrosinistra giurò di radere al suolo insieme alle altre leggi vergogna, e invece la mantenne insieme alle altre leggi vergogna. Poi dice che uno si butta su Grillo.