Teodoro Chiarelli, LA STAMPA 21/3/2013, 21 marzo 2013
Di sicuro non gliele manda a dire. «Della Valle? Io parlo di cose serie». Così, in maniera sferzante, John Elkann, presidente di Exor e Fiat e importante azionista (con il 10,5%) di Rcs, risponde ai cronisti che gli chiedono un commento sulle ultime dichiarazioni del patron delle Tod’s che propone di sciogliere anticipatamente il patto di sindacato del gruppo editoriale e di «rottamare» figure come Giovanni Bazoli
Di sicuro non gliele manda a dire. «Della Valle? Io parlo di cose serie». Così, in maniera sferzante, John Elkann, presidente di Exor e Fiat e importante azionista (con il 10,5%) di Rcs, risponde ai cronisti che gli chiedono un commento sulle ultime dichiarazioni del patron delle Tod’s che propone di sciogliere anticipatamente il patto di sindacato del gruppo editoriale e di «rottamare» figure come Giovanni Bazoli. Poi, però, entra nel merito. «Il patto - aggiunge - scade nel 2014. Il tema non è assolutamente all’ordine del giorno». Parlando a margine dell’assemblea di Exor che ha approvato la conversione delle azioni privilegiate e di risparmio in ordinarie, Elkann invita gli azionisti di Rcs «ad avere senso di responsabilità e a stare vicino alla società in un momento difficile per il mondo dell’editoria». Il presidente del Lingotto, e della holding che lo controlla, annuncia che il cda del 27 marzo esaminerà e approverà il piano in tutta la parte che riguarda gli aspetti finanziari. «Il 27 marzo avremo un’idea chiara di come si articolerà questo piano - spiega - e ciò darà la possibilità a tutti gli azionisti di esprimersi sulla loro adesione all’aumento di capitale. Oggi non abbiamo gli elementi per poter decidere». Ieri gli azionisti di Exor hanno approvato in meno di un’ora e con il 99,84% la conversione delle azioni privilegiate e di risparmio in ordinarie. L’altroieri era arrivato il via libera delle assemblee speciali dei titolari di azioni privilegiate e dei possessori dei titoli di risparmio. «L’operazione - dice Elkann - non solo semplifica la struttura del nostro capitale, ma crea un allineamento assoluto tra tutti gli azionisti della società». Il numero uno di Exor è soddisfatto: «In questa due giorni di assemblee abbiamo avuto un’approvazione altissima da parte degli azionisti: oltre il 99%. Ed è un dato molto incoraggiante, che fa vedere come il mercato ci ha seguiti in questo ulteriore passaggio verso la semplificazione di Exor». Elkann esclude che l’operazione preluda a fusioni e meno che mai ad acquisizioni. Sicuramente è un nuovo elemento di chiarezza. «Le operazioni varate negli ultimi cinque anni con una serie di passaggi - insiste Elkann - fanno sì che il gruppo oggi sia molto più chiaro, semplice e allineato con le aspettative di tutti gli azionisti». Il presidente di Exor e Fiat non commenta il fatto che il ritardo della decisione del tribunale del Delaware sul prezzo della quota Veba in Chrysler possa allungare i tempi della fusione tra il Lingotto e Auburn Hills. «E’ un percorso avviato - si limita a osservare -. Non c’è dubbio che esista un grande beneficio a poter aumentare l’integrazione tra Fiat e Chrysler».