Carlotta Scozzari, Panorama 14/3/2013, 14 marzo 2013
CHI È IL PIÙ RICCO DEL PRIVATE EQUITY
Nella gara per rilevare la Telecom Italia Media, e quindi La7, c’era Clessidra, il fondo capitanato da Claudio Sposito. Che aveva anche messo gli occhi sulla Avio. E, ancora, era in corsa nella partita per entrare nella galassia Pirelli, insieme con il concorrente, alleato per l’occasione, Investindustrial. Tutte operazioni che non sono andate in porto, a differenza di quella sul Cerved, società che a gennaio Clessidra ha poi ceduto ai rivali di Cvc per 1,13 miliardi. Del resto il private equity funziona così: si guardano centinaia di dossier e quelli che si chiudono effettivamente sono pochi. Una regola che vale per Clessidra così come per altri operatori. Ma quello che stupisce è la potenza di fuoco esibita dal private equity in tempi di crisi.
Panorama ha sondato i più attivi e conosciuti sul mercato, per scoprire chi ha più liquidità da investire. Il primo, con 1,1 miliardi, è il fondo che fa capo ad Andrea Bonomi, Investindustrial, socio di riferimento della Banca popolare di Milano e nuovo azionista della Aston Martin. Sul secondo gradino del podio c’è il private equità guidato da Sposito, con munizioni per oltre 600 milioni. Seguono Sator di Matteo Arpe (280 milioni) e Palladio di Roberto Meneguzzo e Giorgio Drago (240 milioni). Il fondo Equinox di Salvatore Mancuso, fra i soci dell’Alitalia, può contare su una liquidità di 126 milioni.
Prossima mossa? Gli occhi sono puntati sulla Sator di Arpe per un’operazione nel settore industriale.
(Carlotta Scozzari)