Giampaolo Visetti, la Repubblica 20/3/2013, 20 marzo 2013
CINA [I CACCIATORI D’AMORE PER I NUOVI MILIONARI]
I cinesi scoprono che per diventare ricchi rimangono soli. Nasce così una nuova e ambita professione: il cacciatore di amore. Il compito è delicato: trovare un partner ai nuovi milionari, figli unici costretti ad esternalizzare anche i sentimenti. Non è facile. I “piccoli imperatori” sono capricciosi e pretendono la perfezione. Non badano a spese: fino a 1,5 milioni di dollari per la moglie, o il marito, ideali. Al cacciatore che riesce a stanare la preda, in un luogo qualsiasi della sconfinata Cina, va un premio che è come lo stipendio di dieci anni. Si capisce che il nuovo mercato sia fiorente, nella nazione seconda solo agli Usa, per miliardari.
La signora Yang è una cacciatrice sulla piazza di Pechino. Batte centri commerciali di lusso, grandi alberghi, golf club e campus universitari. Si muove con un pugno di aiutanti della “Diamond Love and Marriage”, l’agenzia della nomenclatura. Quando avvista qualcuno di giusto, non perde tempo e chiede con semplicità se sia alla ricerca di un amore. La percentuale di successo è impressionante. Ogni cento passanti, ottanta sono pronti all’incontro della vita con chiunque. Il problema sono i committenti: accettano di scorrere solo profili di soggetti da film. Per le donne è richiesta pelle da porcellana, viso a uovo, gambe da modella, non più di 25 anni e una laurea nel cassetto. Se il ricercato è un marito, basta una presenza digeribile e spesso neppure quella. Occorre però almeno un appartamento, una berlina e uno stipendio da vacanze all’estero.
I cacciatori d’amore cinesi non lavorano solo per milionari che a domicilio si fanno consegnare anche la moglie. La Cina è sconvolta dalla più devastante migrazione interna della storia. Urbanizzazione: mezzo miliardo di individui sono in movimento, lasciano le campagne e si concentrano nelle metropoli. I sociologi danno l’allarme: è una massa sradicata, pronta ad esplodere. Nessuno conosce nessuno. Migliaia di agenzie low-cost offrono così cacciatori d’amore anche chi si accontenta di tipi normali. A Pechino le ricerche si consumano nei parchi, al mercato, o dietro il Tempio del Cielo. Le pretese calano: età, altezza, salute, titolo di studio, segno zodiacale, stipendio. Il prezzo crolla a 3mila dollari e non occorre fotografia.
L’Accademia delle scienze ha rivelato che nelle città l’85% delle persone è uscito con una sola persona: il futuro coniuge. I ricchi esigono star dello spettacolo o campioni dello sport. I poveri perdono i parenti che nei villaggi combinavano gli incontri tra «porte della stessa larghezza». Trovare qualcuno da sposare è diventato il problema nazionale del Paese più popoloso del pianeta. Le femmine, a 28 anni, sono già “avanzi”. I maschi, “rami secchi”. Sotto i 30 anni, il 78% è costretto in una delle due categorie. Milionari soli o miserabili isolati. I cacciatori d’amore sono dunque costretti a spingersi sempre più lontano, nelle regioni dell’interno, dove un partner assicura la vecchiaia. Qui una Cenerentola da spedire a Shanghai si pesca con poco e i contadini sono quasi tutti in attesa. L’arrivo di un mediatore di cuori è ricordato come il passaggio di una cometa. Per il neo-leader Xi Jinping la Cina deve sognare, ma la tivù di Stato ammette che «i cinesi non si parlano più». La signora Yang, campionessa di caccia per la «seconda generazione di chi ce l’ha fatta», ha 26 anni ed è nubile. «Ma ormai — dice — per me ho perso la speranza».