Marco Bertoncini, ItaliaOggi 16/3/2013, 16 marzo 2013
PERCHÈ IL NOME DI QUESTO NUOVO PAPA È SENZA NUMERALE
Nel mare magnum di questioni planetarie o minute o, spesso, insignificanti, connesse con l’elezione pontificia, un curioso posto ha assunto la vicenda del numerale omesso dal nome del nuovo papa. Soprattutto la rete è diventata ricettacolo di discettazioni al riguardo.
Partiamo da dati certi. Il papa si chiama Franciscus nella lingua ufficiale, senza l’indicazione del numerale, e ovviamente Francesco nella traduzione italiana. Chiara è risultata l’omissione del numerale nell’habemus papam pronunciato dal cardinale protodiacono, chiara è l’omissione nel sito della Santa Sede, ove decine di volte (traduzioni comprese) il nome del papa compare isolato, senza il numerale a fianco. Tutto fa presupporre che non ci saranno mutamenti quando sarà pubblicato il primo numero degli Acta Apostolicae Sedis contenente atti di papa Bergoglio.
Altro dato certo. C’è un unico precedente storico di adozione per la prima volta di un nuovo nome pontificale con connessa indicazione del numerale, perché ovviamente non si può risalire all’Alto Medio Evo, quando ancora non usava la numerazione dei papi.
Il precedente risale al 1978 e riguarda Albino Luciani. Gli atti ufficiali non lasciano dubbi. Alla richiesta rivoltogli dal cardinale primo dell’ordine dei vescovi su come volesse essere chiamato, il neo eletto papa rispose «Vocabor Ioannes Paulus». Successivamente, a partire dall’habemus papam in avanti, tutti gli atti recano il numerale Ioannes Paulus I, fino all’annuncio funebre: «Ioannes Paulus Pp. (=papa) I sanctissime obdormivit in Domino» («si addormentò nel Signore»).
Non va quindi redarguito il cardinale protodiacono per avere «errato» assegnando l’ordinale al pontefice quando ne annunciò l’elezione. I «burocrati» della Santa Sede avrebbero potuto evitare di ripetere il numerale, se fosse stato considerato poco corretto. Non lo fecero. Quindi, al nome per la prima volta assunto da un papa poteva aggiungersi l’indicazione numerale.
Adesso, all’evidenza, si è diversamente deciso. Una norma, però, non esiste.
Re Juan Carlos I reca il numerale, pur essendo appunto il primo a portare tale nome fra i sovrani spagnoli. Il re di Sardegna che per primo si chiamò Vittorio Emanuele assunse anche il numerale, come fece il suo successore Carlo Alberto, e come fece poi Umberto re d’Italia. Vittorio Emanuele ebbe dopo di sé altri due sovrani con lo stesso nome, Umberto uno, Carlo Alberto nessuno: ma questa è una considerazione storica fatta a posteriori.
Ogni sovrano agisce come ritiene. Così abbiamo avuto Francesco Giuseppe I, imperatore d’Austria. Invece abbiamo avuto Carlo III di Borbone re di Spagna, che era stato Carlo I duca di Parma, per divenire poi re di Napoli e di Sicilia. Sarebbe stato Carlo VII su questo trono, ma non aggiunse mai il numerale, mentre divenne Carlo III quando andò a regnare sulla Spagna. Non si può, dunque, né impedire né imporre a un sovrano (o a un papa) di usare il numerale «primo».