Marco Frojo, Affari&Finanza, la Repubblica 18/3/2013, 18 marzo 2013
ORTI, WELLNESS, BASKET E CALCIO LE AZIENDE FELICI CRESCONO DI PIÙ
In un contesto drammatico per il mercato del lavoro esistono ancora isole felici, società che fanno assunzioni e che coccolano i loro dipendenti. Fra queste vi è il produttore di elettrodomestici Whirlpool che ha di recente organizzato la seconda edizione del corso «Orto in casa» per dare ai propri lavoratori la possibilità di imparare le nozioni di base della coltivazione degli ortaggi nel pezzetto del giardino di casa, ma, in certi casi, anche per avere dritte su come tenere qualche piantina di ortaggi sul balcone. «Il successo riscosso l’anno scorso ci ha spinto a ripetere l’iniziativa — spiega Giuseppe Geneletti, director corporate communication and learning & development Whirlpool Emean — il corso, che rientra in Health Works, il programma per la salute e il benessere dei dipendenti, ha avuto una risposta fra i colleghi che la dice lunga sul bisogno di riagganciare quel rapporto con la terra che è nella memoria personale di ognuno. E la migliore dimostrazione che in un’epoca segnata dalla dimensione virtuale, scandita da tempi sempre più frenetici e che ha lo stress come spauracchio, fare lavori domestici, come lo «sporcarsi le mani» in giardino con la terra, se diventa esperienza di famiglia, meglio ancora se vissuta con i figli, può dare un contributo importante alla qualità della nostra vita». Whirlpool non è certo l’unica a prestare grande attenzione al benessere dei suoi dipendenti. Per scoprire gli altri nomi è sufficiente scorrere la classifica delle migliori società per cui lavorare, stilata ogni anno dalla rivista americana Fortune. Nel 2013, per la quarta volta di fila, Google si è confermata la numero uno e, come spiega la stessa rivista Fortune, «non è solo per le 100.000 ore di massaggi gratuiti che ha regalato nel 2012 ai suoi dipendenti, ma perchè quest’anno ha creato tre centri benessere, sette acri di complesso sportivo con una pista di hockey, campi da basket, da bocce, da calcio e tanto altro ancora». La classifica è stilata con un metodo preciso, infatti due terzi del punteggio finale è ottenuto mediante un’indagine sull’indice di fiducia, che viene calcolato su un campione casuale di dipendenti di ogni singola società, mediante un questionario con domande sulla credibilità degli organi di gestione aziendale, la soddisfazione dei dipendenti e l’affiatamento nell’ambiente di lavoro. Il restante terzo del voto è deciso da un questionario che viene proposto direttamente all’azienda in questione, con domande su remunerazione e premi, assunzioni, comunicazione e molto altro ancora. Di recente Google ha addirittura introdotto i benefit post — mortem: se un dipendente di Mountain View dovesse improvvisamente venire meno, l’azienda verserà all’’eventuale partner metà dello stipendio del suo ormai ex-impiegato per dieci anni. Il vedovo/a o partner sopravvissuto riceverà anche un certo numero di azioni, per ogni eventuale figlio saranno versati 1000 dollari l’anno fino a 19 anni, estendibili a 23 se il ragazzo è ancora impegnato a tempo pieno negli studi universitari. «E meglio lavorare per un’azienda che mostra di tenere a te — ha spiegato Laszlo Bock, responsabile del personale di Google — Noi cerchiamo costantemente di capire quali possono essere i diversi tipi di bisogni dei nostri dipendenti, dai bambini da allevare a un genitore anziano da assistere, e di individuare un pacchetto di benefit per ogni profilo». Per far questo l’ufficio del personale di Google sottopone a tutti i suoi impiegati ogni anno un questionario chiamato Googlegeist, che misura l’umore, la soddisfazione i bisogni degli impiegati e analizza i dati per individuare nuovi trend. Sul podio, dietro Google, si sono classificati la software house SAS e CHG Healthcare Services, attiva nel settore sanitario.
Quello che stupisce maggiormente scorrendo i cento nomi selezionati da Fortune è come la quasi totalità abbia aumentato il proprio organico nel corso del 2012, a riprova del fatto che prestare grande attenzione alla soddisfazione del dipendente è un elemento di estrema importanza per poter crescere. «Creare la cultura del dipendente felice e in buona salute favorisce la produttività e permette di concentrarsi sull’innovazione continua e sul servizio al cliente», ha spiegato Jennifer Mann, vicepresidente del settore Risorse Umane di SAS. Il produttore di software offre ai propri dipendenti stipendi elevati, orari flessibili, asili nidi in azienda, piscina, palestra e centro sportivo per i dipendenti, assistenza familiare e assicurazione sanitaria. CHG Services invece cerca di aggiungere nuovi benefit ogni anno. «Cerchiamo di far sentire i nostri dipendenti apprezzati e rispettati in modo da poter attrarre i migliori professionisti — spiega Michael Weinholtz, amministratore delegato di CHG Services — L’impegno dei nostri lavoratori è di assoluta importanza per il successo dell’azienda». Per Weinholtz, infatti, esiste una relazione diretta fra impegno dei dipendenti e performance finanziaria dell’azienda. Senza contare che offrire un’assistenza sanitaria ai propri lavoratori consente loro di essere più sani e fare dunque meno assenze per malattia.