Eleonora Barbieri, il Giornale 18/3/2013, 18 marzo 2013
PITTURA, GOLF E GIORNALISMO C’E’ VITA DOPO LA POLITICA
Fino a un mese fa ne era immune soltanto il Papa. Da quel solco di esistenza che si apriva dopo avere ricoperto un ruolo così forte, invasivo, inarrivabile che sembrava riempito più che altro da un punto di domanda: e ora? Ratzinger ha messo in chiaro che c’è vita dopo qualunque carica, perfino dopo un Pontificato, anche se lui pare si voglia dedicare alla preghiera e al silenzio, più che altro. Ma ci si può reinventare anche dopo essere stati ai vertici del mondo: presidente degli Stati Uniti. Qualcosa che è visto come una meta finale, non una collinetta da scavallare, non un’altra tappa verso il traguardo. George W. Bush, per esempio. Dopo avere guidato l’America è tornato nel suo ranch sterminato in Texas, e poi? Poi, di recente è finito di nuovo sulle pagine dei giornali per una passione che nulla c’entra con la politica: la pittura. George W. si è fatto fotografare col grembiulino e i colori, in mezzo ai suoi quadri. Niente di improvvisato: ha preso un mese di lezioni, sei ore al giorno, con una insegnante che ha raccontato ammirata alle tv americane che l’ex presidente «è stupefacente» e «finirà nei libri di storia come un grande artista».
Che ci sia quantomeno un po’ di adulazione a influenzare la prospettiva dell’insegnante nessuno lo mette in dubbio, ma il Washington Post è andato a cercare un critico d’arte il quale ha confermato che i lavori di Bush (che si firma «43», il suo numero nella serie dei presidenti) effettivamente non sono male, anzi hanno spunti interessanti. Anche se è ancora molto concentrato a ritrarre cani, dopo la morte del suo Barney. George W. ha cambiato decisamente genere, Arnold Schwarzenegger invece è tornato al passato. Al primo amore. Non la moglie cornificata con la governante, ma il body building. Archiviata la carica di governatore della California, oltre a essere ritornato in parte nel mondo del cinema, l’ex attore ed ex politico ora si occupa di due riviste di body building, Flex e Muscle&Fitness.
Ha il ruolo di caporedattore e ha detto di esserne «orgoglioso»: «È in queste riviste che ho trovato l’ispirazione per dedicarmi al sollevamento pesi, e alla fine per trasferirmi in America e realizzare i miei sogni». Un ritorno romantico. Anche Condoleezza Rice, braccio destro di George W. Bush, dopo avere lasciato il posto a Hillary Clinton è tornata in qualche modo all’ovile: l’Università di Stanford. Docente di scienze politiche e direttrice del Global Center for Business and the Economy. Ma soprattutto è la seconda donna a essere stata ammessa all’Augusta National Golf Club: ferri, mazze, palline, prestigio, potere, ancora, oltre a critiche (qualche giornale si è interrogato se avesse davvero le doti sportive per potere entrare nel Club). Un altro che si è dedicato allo sport è l’ex premier britannico John Major: una performance politica non brillante come successore di Margaret Thatcher non gli ha impedito di riciclarsi come conferenziere, «opinionista» in think tank come il Bow Group e Chatham House, perfino capo del trust che ha gestito il Giubileo di diamante della Regina Elisabetta. Ma soprattutto Major ha da anni moltissimo tempo per il cricket, ed è stato anche ai vertici dell’esclusivo Marylebone Cricket Club. Subito dopo esserestato costretto a lasciare Downing Street nelle mani di Tony Blair si è anche occupato di finanza per la succursale europea del gruppo Carlyle.
Pare che il mondo degli affari tenti anche l’ex presidente francese Sarkozy (che però è ancora indeciso se ricandidarsi all’Eliseo). Gerard Schroeder insegna che funziona: dopo il cancellierato, conferenze e un ruolo da mediatore per Gazprom. Tutti esempi che dimostrano che qualcosa si può sempre trovare, per distrarsi. Anche se non si è dei professionisti del successo come Clinton e Blair: per loro non c’è mai stata vita prima e dopo la politica, per loro la carriera è soltanto un rettilineo lunghissimo. Il traguardo è l’orizzonte.