Tommaso Ciriaco, la Repubblica 19/3/2013, 19 marzo 2013
IO, DA BLOGGER A COMMISSARIO VIGILERÒ SUI DEPUTATI INGENUI
Dicono che l’abbiano scelto per “commissariare” sul piano comunicativo i parlamentari grillini, dopo gli inciampi dell’esordio. Daniele Martinelli, il blogger bergamasco di 44 anni nominato coordinatore del gruppo di comunicazione M5S alla Camera, non nega. «Sarò commissario nel senso che cercherò di evitare che si presti il fianco ad attacchi strumentali, di cui sono pieni i giornali da settimane ». Guiderà le truppe giovani e un po’ smarrite di Montecitorio: «Si tratta di cittadini acqua e sapone, digiuni di stampa. E poi magari l’ingenuità...».
Ingenuità?
«Certo, qualcuno tra loro può peccare di ingenuità e cadere nelle trappole di chi vuole sputtanarlo».
Primo voto in Aula, prima spaccatura. Un problema?
«I sei o otto che hanno votato per Grasso l’hanno fatto in libertà. Ora questi nomi usciranno e si vedrà se si dimetteranno o come si risolverà la cosa. La libertà, comunque, è stata innanzitutto quella di scegliere e votare i 160 parlamentari del M5S».
Altro incidente di percorso: la deputata che non stringe la mano a Rosy Bindi.
«Neanche la conosco, ma comunque non è un mio problema.».
Da domani sarà anche un suo problema.
«E’ grande e vaccinata, decide lei. Fa quello che ritiene giusto, io rispondo di me. E’ un problema tra lei e la Bindi. E comunque non credo sia un fatto importante, né penso sia giusto attaccarla».
Non è stata una grande idea, comunque.
«Sono lì da due giorni, hanno gli occhi di tutti addosso. E’ una fase di assestamento inevitabile, sono osservati 24 ore al giorno per essere giudicati».
Dicono che sia stato Casaleggio a sceglierla. L’ha chiamata?
«Con Casaleggio sono in costante contatto, la nostra è un’amicizia che dura da anni. Ma non ho ancora parlato con Beppe Grillo: non mi sento con lui da tanto tempo. Ho capito che la scelta era ufficiale perché sono stato inondato di richieste di amicizia su Facebook».
Il rapporto tra stampa e grillini è turbolento. Da giornalista, come la vive?
«Sono abbastanza critico verso la categoria, l’ho denunciato in passato sul blog. Credo sia un po’ giustificata l’avversione verso i giornalisti. Poi, certo, ci sono anche quelli obiettivi».
Il suo sarà un compito delicato. Come intende muoversi?
«Bella domanda. Le confesso che devo ancora parlare con la capogruppo Roberta Lombardi per i particolari dell’attività. Per intenderci, io non sono mai stato alla Camera, solo in piazza Montecitorio».
Immagino dovrà trasferirsi a Montecitorio.
«Si, credo nei prossimi giorni. Abbiamo rinunciato ai fondi pubblici, dobbiamo capire come muoverci in un’ottica di spending review. Lavorerò per una comunicazione trasparente e chiara, per evitare gli attacchi strumentali che sta subendo il movimento. L’obiettivo è la comunicazione diretta: la Rete non ha filtro».
Insomma, sarà un “catalizzatore”.
«Non so se sarò in grado di esserlo. Per me è un’esperienza nuova. In passato ho diretto un Tg lombardo, Studio Uno. Avevo con me cinque persone, qui saranno cento. Faccio la rassegna stampa da anni, sono stato inviato unico del blog di Beppe. Ma questo per me è un nuovo incarico, giuro che ancora non so cosa farò».
Grillino purissimo, comunque.
«Ho condiviso la battaglia, sono sempre stato sulla lunghezza d’onda di Beppe. Sono iscritto al movimento, l’ho votato, ma non sono mai stato attivista».
Dal Pd dicono che sia stato “trombato” alle parlamentarie.
«Mi sono sottoposto alla graticola e non mi hanno preso. Anche perché non sono attivista e alcuni non mi conoscevano».