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 2013  marzo 19 Martedì calendario

I QUESTORI PARLAMENTARI E IL M5S

Venerdì 15 marzo è iniziata formalmente la XVII Legislatura con la prima riunione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Dopo alcune votazioni andate a vuoto, il giorno seguente i parlamentari hanno eletto i presidenti della Camera, Laura Boldrini, e del Senato, Pietro Grasso, e giovedì 21 marzo proseguiranno con l’elezione dei membri dell’Ufficio di presidenza della Camera e del Consiglio di presidenza del Senato. Sarà un nuovo passaggio delicato: per essere eletti i componenti degli uffici di presidenza hanno naturalmente bisogno del sostegno dei partiti, che devono accordarsi tra loro, cosa che non vuole fare il Movimento 5 Stelle, rischiando di rimanere senza rappresentanza.
Che cosa sono l’Ufficio e il Consiglio di presidenza
Anche se tra Camera e Senato si chiamano con nomi diversi, svolgono sostanzialmente compiti simili. L’Ufficio ha diverse competenze: dalla gestione dei ricorsi sulla composizione delle Commissioni alle sanzioni nei confronti dei deputati, passando per la ripartizione dei rimborsi elettorali ai partiti e la deliberazione del bilancio annuale delle spese della Camera, che deve essere successivamente votato dall’aula. Il Consiglio si occupa tra le altre cose del bilancio del Senato, della gestione dell’archivio storico e della biblioteca del Senato, delle sanzioni nei confronti dei senatori e nomina il segretario generale e i suoi vice.

Composizione
Alla Camera l’Ufficio di presidenza è presieduto dal presidente della Camera, quindi Laura Boldrini, ed è composto da:

- quattro vicepresidenti;
- almeno otto deputati con funzione di segretario;
- tre deputati con funzione di questore.

Al Senato il Consiglio di presidenza è presieduto dal presidente del Senato, quindi Pietro Grasso, ed è composto da:

- quattro vicepresidenti;
- senatori con funzione di segretario che rappresentino tutti i gruppi parlamentari;
- tre senatori con funzione di questore.

Collegio dei questori
Sia alla Camera, sia al Senato, fanno parte dell’Ufficio/Consiglio di presidenza tre figure molto importanti che si chiamano questori e che, insieme, costituiscono il “Collegio dei questori”. Il loro ruolo è molto importante, perché hanno il compito di occuparsi del buon funzionamento delle due camere, seguendo naturalmente le disposizioni dei due rispettivi presidenti. Preparano il progetto di bilancio e i conti consuntivi, gestiscono i fondi della camera di appartenenza e anche la loro messa a disposizione per i gruppi parlamentari. Settimanalmente il collegio si riunisce per deliberare le proprie decisioni, che sono messe a verbale. I questori si occupano anche della supervisione della sicurezza, il loro quindi è un ruolo molto più pratico rispetto a quello dei vicepresidenti, che hanno principalmente un ruolo istituzionale e presiedono le sedute nel caso di assenza del presidente.

Scelta dei questori
I questori, come i vicepresidenti e i segretari, sono eletti direttamente in aula, sia al Senato sia alla Camera. L’elezione è in calendario in entrambi i casi per giovedì 21 marzo: ogni parlamentare scrive sulla scheda due nomi per i vicepresidenti, due per i questori e quattro per i segretari. Sono elette al primo scrutinio le persone che hanno ottenuto più voti. Prima dell’elezione, i presidenti di Camera e Senato hanno il compito di promuovere e favorire le intese tra i gruppi parlamentari, anche perché nell’Ufficio/Consiglio di presidenza devono essere rappresentati tutti i gruppi. E questo potrebbe essere un problema per il Movimento 5 Stelle.

Niente accordi
Il capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle, Roberta Lombardi, martedì 19 marzo ha confermato che il suo partito non si accorderà con gli altri gruppi per avere una rappresentanza all’interno del Collegio dei questori, e che la stessa scelta sarà seguita anche in Senato. La mancata partecipazione agli accordi, che non sono un semplice scambio di posti ma rispondono all’esigenza di un’equa rappresentanza, potrebbe impedire al M5S di essere rappresentato. A questa obiezione Lombardi ha risposto dicendo che gli altri partiti si assumeranno, se non sceglieranno da soli di nominare dei parlamentari del M5S, la responsabilità di non avere dato rappresentanza nell’Ufficio/Consiglio di presidenza a uno dei tre partiti più votati alle recenti elezioni.

Nella legislatura che si è da poco conclusa, i questori alla Camera erano 2 del Popolo della Libertà e 1 del Partito Democratico, mentre al Senato erano 1 del PdL, 1 della Lega Nord e 1 del PD. Teoricamente in questa nuova legislatura dovrebbero essere favoriti per avere il maggior numero di questori il PD e il M5S, ma in assenza di un accordo dovrà essere il Partito Democratico – se lo vorrà – a rendersi disponibile per fare confluire parte dei propri voti verso i candidati del Movimento, probabilmente senza avere un tornaconto. Una sorta di nuova apertura, per dimostrare la disponibilità a collaborare anche in vista della difficilissima formazione del prossimo governo.

Il M5S tiene particolarmente agli incarichi da questore perché quelle cariche sono essenziali per tenere sotto controllo il funzionamento di Camera e Senato, a partire dalla gestione dei fondi affidati ai gruppi parlamentari e delle spese in generale. Temi su cui il Movimento 5 Stelle si batte da tempo e su cui ha impostato buona parte della propria campagna elettorale.