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 2013  marzo 19 Martedì calendario

TRENI, L’ORARIO CHE FU

Oggetti scomparsi. La civiltà della carta è in profonda crisi e due dei suoi pilastri sono già caduti. L’elenco telefonico, trasformato in Pagine Bianche, è divenuto un oggetto obsoleto: non è più indispensabile; mentre quello dei numeri dei telefoni cellulari non è mai apparso (ma poi, oggi, che senso avrebbe su carta?).

L’altro prodotto cartaceo scomparso è l’orario ferroviario. Trenitalia lo distribuisce ancora, costa 5 euro, ma non è facilmente reperibile e forse non se ne vendono tante copie. In Italia ce n’erano due, realizzati da privati e venduti nelle edicole: Pozzo e Grippaudo. Il primo nel 1999 ha festeggiato il suo centenario, poi fine. Il Grippaudo è invece scomparso poco dopo, e con un sussulto: il ricorso all’Antitrust. Trenitalia non forniva più l’orario di arrivo e di partenza dei suoi convogli. Così i vecchi Grippaudo, tipograficamente eleganti, si vendono su e-bay per il piacere dei collezionisti.

La storia di quest’orario, un esempio dell’arte di arrangiarsi italiana, è perfetta. Nel 1945, in assenza di un orario ufficiale, un ferroviere in pensione ne produsse il primo tascabile. Averlo con sé era come possedere uno sguardo d’insieme sull’intera rete italiana: su due fogli era riprodotto lo schema delle linee. Secondo una leggenda era compilato interamente a mano nella cucina di casa dell’editore, una stanza milanese, e ricontrollato a voce colonna per colonna. Chi l’ha avuto in mano ricorda l’estrema precisione dei dati offerti, e soprattutto l’importanza delle note, ovvero se il treno viaggia anche il sabato e la domenica; se è possibile imbarcare la bicicletta; se è garantito anche in caso di sciopero, ecc. Inoltre, si veniva a conoscere l’intera tratta percorsa, mentre ora la consultazione on line riporta solo partenza e arrivo, senza indicare destinazione del treno, cosa che s’impara sui tabelloni elettronici delle stazioni al momento della partenza. Ma non solo. Se voglio, ad esempio, andare da Milano a Ravenna, l’orario di Trenitalia mi segnala prima di tutto le varie Frecce (Rossa o Bianca), così che invece di leggere il percorso più economico, o più interessante, mi suggerisce quello più veloce (mi manda a Rimini con una Freccia Bianca, più costosa di un Regionale, per poi tornare indietro). Un altro segno della semplificazione cui sono soggette le informazioni a nostra disposizione. Non per tutte le cose Internet è un vantaggio; anzi, semmai il contrario. Non controlliamo più l’insieme, ma solo una porzione: la nostra.