Claudio Gatti, il Sole 24 Ore 17/3/13, 19 marzo 2013
BILL CLINTON NELLA BANCA D’AFFARI TENEO
Gruppo Teneo. Fuori dal circolo degli addetti ai lavori, il nome non dice ancora nulla. Ma le intenzioni sono di farne una nuova Goldman Sachs. Anzi, un ibrido tra Goldman Sachs e McKinsey. Perché, come si legge nel suo sito, "confini e ambiti tradizionali stanno ormai dissolvendosi".
Nel nuovo mondo global-interdisciplinare Teneo si dichiara in grado di operare da merchant bank, fondo di private equity e consulente strategico. Il suo quartier generale è a New York, sulla Lexington Avenue, dove occupa quasi 10mila metri quadri al 45esimo piano di uno dei grattacieli più alti di Manhattan, ma il gruppo ha uffici-satellite anche a Washington, Dubai, Hong Kong, Zurigo, Londra e San Paolo.
Teneo dà oggi lavoro a un centinaio di persone. Gente di altissimo livello, tra consulenti strategici, esperti di Pr e soprattutto banchieri provenienti da colossi della finanza quali Morgan Stanley, Merrill Lynch o General Electric. A fianco dei quali siedono ex funzionari della Casa Bianca, del Pentagono e della Cia. Insomma, una cosa seria.
Ma chi c’è dietro? Trovare una risposta definitiva non è facile. Innanzitutto perché di Teneo ce ne sono una mezza dozzina. Una in Irlanda, una in Gran Bretagna e svariate negli Stati Uniti. Fanno tutte capo a quattro società registrate in uno dei più grandi paradisi fiscali del mondo, il Delaware, lo stato americano che oltre a forti sconti sulle tasse offre un benefit aggiuntivo: l’anonimato societario. Insomma, non è dato sapere l’elenco dei proprietari - o anche solo degli amministratori - di Teneo Capital Llc, Teneo Securities Llc, Teneo Strategy Llc o Teneo Securities Llc, le quattro controllanti registrate nel Delaware. Si conoscono solo i nomi dei soci-fondatori del gruppo: il presidente Douglas Band e l’amministratore delegato Declan Kelly. Due nomi che non si può dire abbiano finora lasciato il segno nel mondo degli affari americano. Anzi, nel caso di Band l’unico affare in cui è emerso il suo nome si è rivelato alla fine parte di un’enorme truffa (ma di questo parleremo più avanti). Di tutt’altro calibro è invece la persona alla quale Band deve tutto e Kelly deve molto. Si chiama William Jefferson Clinton, detto Bill.
Negli Stati Uniti quella della sovrapposizione tra politica e affari è questione nota e discussa da tempo. Ma in questo caso si va oltre. A sovrapporsi sono infatti politica, filantropia e affari grazie a chi da sedici anni fa da braccio destro di Bill Clinton, che fa da perno e cinghia di trasmissione tra i tre settori. Prima di lanciarsi nel business del business, Douglas Band, detto Doug, è stato infatti a fianco di Clinton prima alla Casa Bianca e poi nelle sue attività umanitarie e di beneficenza, a partire dalla Clinton Global Initiative, la straordinaria kermesse filantropica ideata nel 2005 dall’ex presidente. «Senza Doug Band non avrei potuto realizzare la metà di quello che sono riuscito a realizzare dopo avere lasciato la presidenza», ha spiegato lo stesso Clinton, che ha definito la Clinton Global Initiative «un progetto creato su suo (di Band) suggerimento».
È stato proprio lavorando per la Clinton Global Initiative che Band è stato coinvolto nella vicenda di Raffaello Follieri, l’ex fidanzato dell’attrice Anne Hathaway recentemente tornato in Italia dopo aver scontato quattro anni e mezzo di carcere per truffa in un carcere newyorkese. Spacciandosi per consulente finanziario del Vaticano e potenziale finanziatore delle attività filantropiche di Clinton, Follieri aveva stretto un rapporto di amicizia personale con il suo coetaneo Doug Band. Dopodiché si era servito di lui per accedere alla rete di ricchissimi "amici di Bill", quali il miliardario californiano Ron Burkle e l’immobiliarista canadese Michael Cooper. A questi Follieri aveva strappato finanziamenti per svariati milioni di dollari. Da lui per lo più sperperati. In una sua inchiesta, rilanciata negli Usa dal Wall Street Journal, Il Sole 24 Ore aveva scoperto che Doug Band si era fatto pagare da Follieri la non insignificante cifra di 400mila dollari per aver facilitato quegli incontri (cifra che successivamente Band ha dichiarato di aver restituito un anno e mezzo dopo, in seguito a ciò che aveva scoperto Il Sole 24 Ore).
Come dice il suo stesso curriculum nel sito di Teneo, "in veste di consigliere del presidente Clinton, Band ha viaggiato in quasi cento Paesi, e oltre duemila città", contribuendo a raccogliere gli oltre 63 miliardi di dollari che oggi finanziano le 2mila iniziative filantropiche che la Cgi conduce nel mondo. Fondando Teneo, Band ha evidentemente deciso di mettere economicamente a frutto quella straordinaria rete di conoscenze e contatti costruita per conto dell’ex presidente e della sua "iniziativa". Senza peraltro rinunciare al suo ruolo di braccio destro di Clinton in Cgi.
Seppur molto meno stretto, anche l’altro socio-fondatore di Teneo, Declan Kelly, ha un rapporto con la famiglia Clinton. Di origine irlandese, ex giornalista passato alle pubbliche relazioni, nel corso degli ultimi cinque anni Kelly ha raccolto milioni di dollari per le attività filantropiche dell’ex presidente e per le campagne politiche di sua moglie. Nel 2009, quando è diventata segretario di Stato, Hillary Rodham Clinton ha creato una carica apposita per Kelly, quella di "inviato economico del Governo americano per l’Irlanda del Nord". Nei successivi due anni, l’ex giornalista ha viaggiato tra Usa ed Europa a nome e per conto del Governo americano. Poi, nella primavera del 2011, alcuni mesi prima che Hillary lasciasse il Dipartimento di Stato, Kelly si è dimesso. Come Band, anche lui era evidentemente pronto a far fruttare la network di conoscenze strette grazie anche all’incarico avuto da un Clinton.
Ma l’elenco dei "clintoniani" nella Teneo è più lungo. Ci sono Tom Shea e Orson Porter, rispettivamente direttore generale e vice-presidente di Teneo Strategy, che avevano entrambi la carica di"special assistant" del presidente durante l’amministrazione Clinton. E c’è Nancy Hernreich Bowen, direttore generale di Teneo a Hong Kong, che dopo essere stata direttrice dell’Ufficio Ovale dal 1993 al 2001 (quindi per tutti e due i mandati di Clinton alla Casa Bianca) è stata direttore generale della Clinton Global Initiative per l’Asia.
Fino a qualche tempo fa, nel sito di Teneo era citato anche Justin Cooper, che dopo aver lavorato nell’Ufficio Ovale con Clinton, nel periodo post-presidenziale è diventato il suo braccio sinistro (Band è il destro). Il suo nome appariva nel sito di Teneo in qualità di "consigliere senior", ma poi è stato inspiegabilmente tolto. Così come sono stati inspiegabilmente tolti tutti gli altri nomi dei "consiglieri senior". Uno dei quali, secondo l’annuncio iniziale, era proprio Bill Clinton.
Quale sia esattamente il ruolo dell’ex presidente nella network Teneo non è chiaro. Il sospetto in alcuni circoli di Washington è che Clinton abbia un ruolo tanto attivo quanto importante. Ma in previsione anche della ri-candidatura di sua moglie alla Casa Bianca nelle Presidenziali del 2016, si dice che Bill preferisca rimanere dietro le quinte.
«Ha imparato dalla sua esperienza con Burkle», ci dice un ex funzionario governativo republicano. Il riferimento è a Ron Burkle, il miliardario californiano truffato da Follieri e al fatto che nel 2002, poco dopo aver lasciato la Casa Bianca, Clinton accettò l’offerta fattagli da Burkle di lavorare con i suoi fondi di investimento, gli Yucaipa Funds. Il fatto che Clinton non fosse solo consulente ma vero e proprio partner di Burkle in Yucaipa si è saputo solo nel 2007, quando Hillary Clinton ha deciso di candidarsi alle Presidenziali e per questo ha dovuto rendere pubbliche le ultime dichiarazioni dei redditi della sua famiglia. Da quelle si è scoperto che, in qualità di socio di Yucaipa Global Holdings e Yucaipa Global Partnership Fund, tra il 2003 e il 2007 Clinton ha guadagnato un totale di 15 milioni di dollari. Con la moglie impegnata nelle primarie contro Barack Obama, Clinton si è poi trovato a dover uscire da Yucaipa.
Quattro anni dopo, con la nascita di Teneo, per l’ex presidente si è aperta una nuova opportunità. Ma anche questa relazione si è presto dimostrata problematica. Il New York Post, quotidiano del magnate pro-repubblicani Rupert Murdoch, ha infatti denunciato che Clinton riceveva 50mila dollari al mese per contribuire alla campagna di pubbliche relazioni affidata a Teneo alla vigilia del suo crack, il broker di derivati Mf Global. A rendere tutto più incestuoso era il fatto che l’amministratore delegato di Mf Global era Jon Corzine, l’ex senatore democratico tornato a fare il banchiere dopo aver perso le elezioni a Governatore del New Jersey, da sempre vicinissimo ai due Clinton.
Davanti alle critiche, Clinton ha annunciato di «non aver rotto i rapporti finanziari con Teneo, ma di averli cambiati». Nessun ulteriore dettaglio è stato però mai fornito. Al Sole 24 Ore, che ha ripetutamente chiesto quali fossero prima e quali siano oggi i rapporti finanziari tra loro, né Clinton né Teneo hanno voluto rispondere.