Rosaria Talarico, La Stampa 18/3/2013, 18 marzo 2013
COME SI OTTIENE QUEST’ANNO IL CUD?
Cosa cambierà quest’anno nell’invio del Cud ai pensionati?
Una nuova norma prevede che non ci sarà la spedizione cartacea al proprio domicilio del modello per la dichiarazione dei redditi. Sarà invece possibile ritirarlo ai Caf (Centri di assistenza fiscale), alla posta o telefonando al call center dell’Inps. L’altra opzione è scaricarlo via internet.
Quante persone sono interessate da questa modifica rispetto agli anni passati?
I pensionati in attesa del Cud sono circa 15 milioni.
Perché è stato deciso questo cambiamento?
La legge di stabilità, varata dal governo Monti lo scorso dicembre, ha previsto l’utilizzo del Web come strumento per risparmiare i 25 milioni di euro spesi ogni anno dall’Inps per stampare e spedire il modulo.
Perché ha provocato problemi?
Com’è facile intuire, considerando la particolare fascia di utenza interessata dal provvedimento, la dimestichezza di anziani e pensionati con Internet è parecchio limitata. Inoltre i giornali si sono occupati pochissimo di questo argomento, che è passato un po’ sottotraccia, relegato in articoli più tecnici destinati agli addetti ai lavori.
Quali sono state le conseguenze di tutto questo?
Molti anziani attendono che il Cud arrivi a casa come gli altri anni, senza neanche sospettare che ci sia una diversa procedura. Chi invece era informato della novità ha preso d’assalto i centri di assistenza fiscale (dove si sono formate vere e proprie code di pensionati), intasando inoltre di telefonate il call center dell’Inps, a cui sono arrivate in media 30-40 mila telefonate al giorno. La richiesta è sempre la stessa: capire come fare a ottenere il Cud e riuscire così a procedere con la presentazione della dichiarazione dei redditi.
Quali i provvedimenti intrapresi per fronteggiare queste difficoltà dei contribuenti?
Caf, Inps e Poste si stanno organizzando per rispondere in maniera esaustiva alla marea di richieste arrivate in questi giorni. L’Inps ha diffuso un comunicato in cui si afferma che il Cud potrà essere distribuito anche dai «professionisti abilitati che abbiano stipulato con l’istituto una convenzione per la trasmissioni dei modelli Red», ovvero ai 28 mila consulenti del lavoro, che però si sono impegnati a fornire gratis il servizio.
Come è possibile scaricare il modulo del Cud per via telematica?
I contribuenti pensionati (o qualche loro volenteroso nipote) devono collegarsi al sito Inps e digitare il proprio codice Pin. Altrimenti è possibile inviare un’e-mail di richiesta del modulo a cud@postacert.inps.gov.it.
Quali altri canali è possibile utilizzare per avere la certificazione unica dei redditi?
Le altre modalità prevedono il recarsi di persona in una delle sedi dell’Inps o chiamare il numero verde dedicato alle richieste del Cud 800.434320. Quindi con una telefonata sarà possibile farsi recapitare il Cud a domicilio. L’Inps stima che a usufruire di quest’ultimo servizio saranno circa un milione di pensionati. Il numero verde è gratuito per le chiamate da rete fissa e non è abilitato alle chiamate da telefoni cellulari, per i quali è invece disponibile il numero 06 164164, a pagamento in base al proprio piano tariffario. Il servizio, attivo 24 ore su 24 in modalità completamente automatica, è supportato dagli operatori del contact center dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 e il sabato dalle 8 alle 14.
Quale sarà il ruolo di patronati e Caf?
La rete di questi uffici sarà a disposizione dei pensionati come negli altri anni. «Siamo attrezzati per rispondere alla domanda – ha ribadito Valeriano Canepari, coordinatore della Consulta dei Caf – grazie alla convenzione con l’Inps abbiamo già i Cud dei nove milioni di pensionati assistiti lo scorso anno e possiamo anche fornirne il servizio di stampa in pdf».
È vero che si è avuto un risparmio evitando si spedire i Cud direttamente a casa?
Caf e Inps stimano che, grazie a questi accordi, ci sia già stato un taglio dei costi del 50 per cento. Qualche polemica ha suscitato invece il fatto che chi si reca alla posta sia costretto a pagare 3,30 euro la stampa del Cud allo sportello. Il versamento, è la difesa d’ufficio delle Poste, è previsto dalla stessa legge di Stabilità. Una spiegazione che però non convince affatto l’associazione Federconsumatori. «Non c’è nulla di male nel tentativo di tagliare i costi e risparmiare tonnellate di carta – ha precisato Rosario Trefiletti, presidente dell’associazione – ma tutti devono avere la possibilità di ottenere il cartaceo gratis».
Basteranno le strutture e i consulenti del lavoro messi in campo per risolvere il problema?
Una stima dei Caf sostiene che un buon numero di pensionati rimasti fuori dalla consegna del modulo non sia in realtà interessata ad avere il Cud, poiché non tenuta a compilare la dichiarazione dei redditi.