Flavia Amabile, La Stampa 15/3/2013, 15 marzo 2013
ORELLANA, L’ ITALO-VENEZUELANO DELUSO DALLA SINISTRA ITALIANA
I parlamentari del M5S hanno deciso di dimezzarsi l’indennità netta, quindi nelle loro tasche arriveranno 2.500 euro netti anziché 5.000 come i loro colleghi (10.435 euro lordi). A tale quota, però, va aggiunta la diaria: 3.523,11 euro «a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma», che agli assenteisti viene ridotta (meno 206,58 euro per ogni assenza dall’Aula e fino a 500 euro di decurtazione per le assenze dalle commissioni e dalle giunte). Poi c’è il rimborso spese (collaboratori, consulenze, etc...): 3.690 euro, di cui solo la metà deve essere documentato, il resto è forfettario. Il deputato, pur disponendo di tessere per viaggiare gratis su treni, autostrade, aerei e navi, ha anche diritto a 3.995,10 ogni trimestre per recarsi in aeroporto e a 3.098 euro l’anno per il telefono. Ammontano invece a 526,66 euro le trattenute per l’assistenza sanitaria e a 784 euro la quota accantonata per l’assegno di fine mandato. Questa la suddivisione effettuata alla Camera, al Senato cambiano leggermente le voci ma gli importi sono pressoché simili. «Tra poco mi metto a scrivere il discorso di insediamento...», scherza Luis Alberto Orellana, nome dai suoni spagnoli, ma una vita tutta trascorsa in Italia a partire dai 13 anni fino all’elezione in Senato per il Movimento 5 Stelle e la candidatura a ricoprire la presidenza di palazzo Madama, seconda carica dello Stato.
Cinquantun anni, barba bianca, aria imponente e sicura, il phisique du role c’è tutto. Anche il curriculum è di ottimo livello - Il candidato per il M5S a palazzo Madama arriva da Pavia ma è nato a Caracas da una mamma italiana, di origini sapresi, in Cilento. Ad un certo punto i genitori si separano, la madre decide di tornare in Italia con i cinque figli. È l’inizio degli anni Settanta, Orellana ha tredici anni, va a vivere nella terra della madre. Studia al liceo scientifico poi, a diciotto anni, quando per lui è il momento di iscriversi all’università, la madre ottiene il trasferimento a Pavia. Nuovo trasloco, iscrizione ad informatica, laurea e, meno di un mese dopo, già al lavoro. Oggi è marketing manager di Italtel, parla spagnolo e inglese, in passato è stato cooperante in Kenya e per lavoro ha viaggiato spesso in Guatemala, Colombia, Brasile e Argentina, dove ha vissuto per poco più di un anno.
Sposato con Loredana, padre di due figli, nel suo passato politico ci sono anni ed anni di voti e frustrazioni per i Ds. «Poi ho capito che le logiche sono le stesse, a sinistra come a destra. Tentano di eliminare chi non la pensa come loro», spiega in un’intervista di un anno fa ad Affari Italiani. Al movimento di Grillo si avvicina nel 2008, dal 2009 ne diventa attivista e corre senza grande successo alle Comunali di Pavia. È fra i presenti a Milano il 4 ottobre 2009 alla fondazione del Movimento 5 Stelle. Del M5S è uno dei fedelissimi e convinti ma rivendica la sua autonomia. Non obbedisce al divieto di Grillo di non andare nei talk show. «Io ci andrò. Ma non per fareil tuttologo, per parlare di problemi ed iniziative del mio territorio». Quando si discute sulla moschea a Milano si schiera dalla parte dei musulmani, è a favore del piano nomadi, si batte contro i privilegi e i rimborsi dei consiglieri lombardi, e tre settimane fa viene eletto al Senato nella circoscrizione Lombardia.
Oggi i senatori del suo gruppo lo voteranno compatti durante la seduta inaugurale come presidente di palazzo Madama. Lui un po’ scherza, ma un po’ dentro di sè ci spera: «Sono stato eletto al Senato - spiega - in Lombardia, mi sono candidato e penso di poter svolgere questo ruolo in maniera migliore rispetto a quello che siamo stati abituati, con un presidente che ha mortificato le nostre iniziative legislative».