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 2013  marzo 15 Venerdì calendario

LOMBARDI

Federico • Saluzzo (Cuneo) 29 agosto 1942. Sacerdote gesuita. Giornalista. Direttore della Radio vaticana (dal 1991), del Centro televisivo vaticano (2005), della Sala stampa vaticana (2006), assistente generale della congregazione dei Gesuiti (2008). «Al papa personalmente non telefono mai».
• Laurea in matematica, licenza in Teologia all’Istituto superiore dei Gesuiti a Francoforte sul Meno. Ordinato sacerdote nel 1973, prima collaboratore poi vicedirettore della rivista dei gesuiti La Civiltà Cattolica, nel 1984 è nominato provinciale dei gesuiti in Italia, carica che ha ricoperto fino al 1990, quando diventa direttore dei programmi della Radio Vaticana, della quale è tuttora direttore generale. Dal 2001 al 2013 è stato anche direttore generale del CTV (Centro Televisivo Vaticano). «Funzionario discreto, tipo banchiere svizzero, che fa dell’essere poco visibile il suo vanto. Carattere sereno, riservato, cortese e tranquillo, è un gesuita di estrema simpatia umana, ma cavargli di bocca una qualche “indiscrezione” è operazione impossibile. Efficiente, di poche parole, pronto ad aiutare, ma tendenzialmente silenzioso quando si arrivano anche solo a sfiorare gli affari di stato vaticani o la persona del pontefice. Nipote del “microfono di Dio”, quel padre gesuita Lombardi che infiammava i cattolici italiani del dopoguerra con arringhe anticomuniste, Federico non ha ereditato nulla in protagonismo. Semmai il suo approccio razionale e calmo alle cose gli viene da quel Vallauri, di cui è nipote per parte di madre, studioso di elettronica e di elettromagnetismo, croce di generazioni di studenti per la terribile “equazione di Vallauri”» (Marco Politi). «Per il suo ruolo, è stato un protagonista della lunga querelle sull’inquinamento elettromagnetico delle antenne dell’emittente a Ponte Galeria» (Marco Tosatti, La Stampa 12/7/2006). Prima nei giorni dello scandalo Vatileaks, poi in quelli delle dimissioni di Benedetto XVI e del nuovo conclave, è stato il volto della Chiesa, imperversando, suo malgrado, su buona parte delle tv e siti e giornali del pianeta: «Non è che oggi abbia molto da dire, ma poi li vedo tutti lì, in attesa, e allora mi dico: facciamolo, questo briefing». [Gian Guido Vecchi, Corriere della Sera 14/2/2013] «Tuttora è uno dei quattro “Assistenti ad providentiam” che coadiuvano il Padre generale dei gesuiti nel governo della Compagnia, con i suoi dei 18.500 padri sparsi in 112 nazioni nei cinque continenti. Retto, pacato, ironico. Ma capace di toni duri, nel caso, come quando si cominciò a parlare di “lotte di potere in vista di un prossimo conclave” legate a Vatileaks e lui scrisse lapidario: “Una simile lettura dipende in gran parte dalla rozzezza morale di chi la provoca e di chi la fa”». [Gian Guido Vecchi, Corriere della Sera 14/2/2013]
• Ha tre sorelle, di cui due viventi. Parla correttamente francese, tedesco, inglese e un po’ anche lo spagnolo. «Mio padre era un ingegnere elettrotecnico e forse per questo mi hanno affidato radio e tivù». [Il Sismografo 27/8/2012] È stato lui a coniare il termine «Vatileaks» [Gian Guido Vecchi, Corriere della Sera 14/2/2013] L’8 marzo 2013, in pieno fermento pre-conclave, si è presentato in sala stampa vaticana con mazzi di rose e mimose per le giornaliste. [Marco Ansaldo, la Repubblica 11/3/2013] Appassionato di scienze naturali, fisica e alpinismo. [RadioVaticana.va 12/11/2010]
• «Quando avevo 13 anni, con gli scout dell’Oratorio dei Salesiani, ho fatto il mio primo grande viaggio in bicicletta per l’Europa, arrivando da Torino a Barcellona. Noi viaggiavamo in un modo molto povero: ci portavamo la tenda sulla bicicletta, mangiavamo formaggio e pomodori… Arrivati a Barcellona, non sapendo dove andare, a un certo punto, vedemmo quattro guglie molto alte e ci dicemmo: “Andiamo là”. Era la Facciata de Naixement della Sagrada Familia, che allora era ancora molto indietro nella costruzione. A 13 anni, il primo punto di arrivo, del mio primo lungo viaggio in bicicletta, insieme ai miei compagni – ne ho poi fatti altri 4-5 in giro per l’Europa – era esattamente la Facciata de Naixement della Sagrada Familia, dove il Papa ha recitato l’Angelus domenica scorsa. Ho potuto misurare, a 55 anni di distanza, come era cresciuto questo edificio ed ho anche pensato alla mia vita, a come si è sviluppata nel servizio della Chiesa, partendo proprio da quel giorno». [RadioVaticana.va 12/11/2010] A settembre 2012, durante il viaggio del Papa a Beirut, un inviato straniero attaccò: «Cardinal Lombardi...», tra le ovazioni dei vaticanisti («per acclamazione!») mentre lui rideva, «Non ancora, spero mai!». [Gian Guido Vecchi, Corriere della Sera 14/02/2013]