Vittorio Malagutti e Andrea Palladino, l’Espresso 15/3/2013, 15 marzo 2013
WALTER DEI MISTERI
L’ombra di Beppe Grillo aveva un sogno. Walter Vezzoli, l’amico, guardaspalle, autista, aiutante di campo del leader maximo del Movimento 5 Stelle, tifava per un mondo dipinto di verde. Ecologia, sviluppo sostenibile, inquinamento zero. Belle parole.Vasto programma. Lo stesso che riecheggia negli slogan del movimento grillino. Solo che Vezzoli voleva fare di più. L’amico di Beppe Grillo si era messo in testa che gli ideali dei 5 Stelle potevano trasformarsi anche in un’occasione di business. Ed ecco che gli affari del collaboratore più vicino a Grillo, del suo "angelo custode", fin da quattro anni fa hanno cominciato a svilupparsi paralleli alla crescita del movimento. I grillini battono in lungo e in largo la Penisola per dare man forte alle più diverse battaglie ambientaliste, dai no Tav alla lotta contro i termovalorizzatori? Ecco che Vezzoli s’inventa Zerogas, un sito Internet che è anche un’azienda con l’obiettivo evidente, anche se non dichiarato, di fare affari cavalcando l’onda ideale dei 5 Stelle. La Rete, la stessa Rete sfruttata magistralmente dalla coppia Grillo-Casaleggio per costruire il loro successo politico, può diventare un eccezionale volano d’affari per chi riesce a mettersi in scia al movimento. E allora, navigando sul Web, ci si imbatte nella foto del «camper di beppegrillo zerogas» (testuale), definito un «magic bus Zerogas, per sostenere il movimento a 5 Stelle di Beppe Grillo». E sul camper fanno bella mostra i due loghi: quello dei 5 Stelle, appunto, e quello della Zerogas di Vezzoli. Dalle parole ai fatti. Dagli ideali agli affari. Nasce da qui la curiosità e le molte perplessità (anche all’interno del movimento grillino) sul ruolo svolto da Vezzoli, l’uomo di fiducia presentato da Grillo alla folla sul palco di piazza San Giovanni nell’ultimo giorno di campagna elettorale. Vezzoli è anche l’uomo del Costa Rica, l’imprenditore che tra il 2004 e il 2009 ha aperto ben 13 società nel Paese centroamericano considerato tra i meno trasparenti del mondo in campo fiscale. Ma c’è di più. Come "l’Espresso" è in grado di raccontare, gli affari personali del factotum di Grillo finiscono per intrecciarsi con le legittime attività politiche dei 5 Stelle in un modo che risulta, a dir poco, opaco. Ecco, quindi, la storia delle due iniziative imprenditoriali di Vezzoli. La prima si chiama Ecofeudo sa (sociedad anonima) con base in Costa Rica, l’altra è l’italiana Zerogas srl. Come "l’Espresso" ha documentato nell’inchiesta pubblicata la settimana scorsa, Ecofeudo altro non è che il nome di un resort ad alta compatibilità ambientale da costruire non lontano dalle spiagge di Papagayo. Il progetto viene propagandato e descritto in un sito Internet costruito ad hoc (www.ecofeudo.com). Erano «30 abitazioni autosufficienti dal punto di vista energetico», ha minimizzato Vezzoli nel suo sfogo raccolto dal "Fatto". Luis Mauricio Solis Vindas, l’architetto di Costa Rica project manager di Ecofeudo, si è fatto un’idea diversa e sul suo sito parla invece di una "luxury community" di 30 ettari pensata come comunità ecologica ideale per il futuro.
Per trovare traccia della seconda iniziativa avviata da Vezzoli & friends bisogna invece fare un salto a Rho, pochi chilometri a nord di Milano. Un capannone ospita la sede della Sim Cooling Technologies, un’azienda che ha per oggetto sociale la produzione e la vendita di apparecchi per il condizionamento termico (raffreddamento). Che c’entra Vezzoli? C’entra, c’entra, perché fino a metà dell’anno scorso, l’angelo custode di Grillo amministrava la Sim Cooling, che all’epoca si chiamava Zerogas srl e aveva sede a Milano, non distante da Porta Genova. Ebbene, l’insegna Zerogas coincide con l’omonimo sito Internet da anni impegnato a promuovere il risparmio energetico tecnologie cosiddette ecologiche. Vezzoli si è dato molto da fare su entrambi i fronti. Da una parte l’uomo di fiducia di Grillo è stato uno dei promotori delle campagne in Rete targate Zerogas, ma lo stesso Vezzoli, con una quota del 44 per cento, è anche socio fondatore della Zerogas srl, costituita con 10 mila euro di capitale (versato per un quarto) nel dicembre 2009 insieme ad altri due soci. Simone Pennino, anche lui attivista grillino, ha contribuito per il 46 per cento. Un altro 10 per cento di Zerogas risultava invece intestato a Ivana Coluccia. Quest’ultima, così come Vezzoli, lavora per F&P group, grande azienda italiana specializzata nell’organizzazione di concerti, controllata dalla multinazionale Usa Warner Music.
Occhio alle date. A ottobre 2009 Vezzoli si trova in Costa Rica per fondare Ecofeudo insieme a Pennino e Nadereh Tadjik, la cognata di Grillo ed ex compagna dello stesso Vezzoli. Due mesi dopo, a dicembre, parte l’italiana Zerogas. Vezzoli, Pennino e Coluccia hanno a lungo interpretato due ruoli in commedia. Erano azionisti dell’azienda Zerogas e allo stesso tempo promuovevano in Rete le campagne lanciate dall’omonimo sito. «Zerogas nasce da un sogno», si legge in un testo sul Web. «Alcuni di noi anche grazie alla Rete sono venuti a conoscenza di una serie di tecnologie e di scoperte scientifiche, attualmente note solo a pochissime persone (che le tengono nascoste nei cassetti) che, se sviluppate e divulgate a livello industriale, sarebbero in grado di affrancarci fin da oggi dalla dipendenza dei combustibili fossili». Nientemeno. E chi lavora in Zerogas? Qui le cose si complicano. Ecco testuale il sito: «Uno staff di ricercatori Zerogas research (...) lavorano in squadra nel più assoluto anonimato». Ricercatori anonimi? Mah. Sul sito viene propagandato tra l’altro il progetto Air, un’auto ad aria compressa che macina chilometri senza emissioni e con costi irrisori. In Rete, però, il marchio Zerogas accompagna anche le proposte dell’omonima azienda. E qui gli obiettivi di Vezzoli & friends diventano decisamente più prosaici. "Perché usare ancora il gas?", è la domanda che fa da titolo a un volantino diffuso dall’azienda milanese. "Ecco le nostre piastre a induzione per tutte le esigenze", è la proposta due righe più sotto, con tanto di listino prezzi e caratteristiche di alcuni modelli di fornelli elettrici. Un’altra offerta targata Zerogas si chiama "Nanotek", definito il "riscaldamento di nuova generazione".
Per carità, è tutto legale. Certo è difficile non notare che dalle parti di Zerogas funzionava a meraviglia una porta girevole tra il mondo delle battaglie ideali e quello assai più concreto fatto di prodotti, vendite e profitti. In due anni (2010-2011) Zerogas srl incassa oltre 650 mila euro. A bilancio non viene precisata la fonte di questi ricavi. La voce spese del personale è pari a zero, mentre quasi 500 mila euro di uscite sono giustificate come non meglio precisati "costi per servizi". Fin qui gli affari, ma anche il verbo di Grillo tornava comodo. E così la casa ad alta efficienza energetica ed ecosostenibile viene propagandata con la citazione di un discorso del comico sulla "casa intelligente". I cavalieri dell’ideale si piegano volentieri alle ragioni del fatturato. Se qualcuno fa domande, però, loro negano o minimizzano. Due anni fa, a Cinisello Balsamo, alcuni militanti di Sel avevano rivolto per iscritto dieci quesiti a Zerogas per capire meglio le loro posizioni. «In che rapporti siete con Grillo?». «Rapporti di rispetto», è la risposta. E poi: «Alcuni di noi lo conoscono o l’hanno conosciuto attraverso il suo blog e le attività in Rete e sui territori». Neppure una parola sul fatto che uno dei principali collaboratori, nonché amico fidato del leader dei 5 Stelle, figurava tra i promotori dell’iniziativa. Tra l’altro Vezzoli e i suoi soci spiegavano di aver in programma di «ricevere donazioni» di cui sarebbe stato fornito un resoconto sul Web. «I donatori sono sufficientemente informati che Zerogas non è una associazione, ma una attività a scopo di lucro?», chiedevano tra l’altro gli attivisti di Sel. Questa la risposta: «Ai donatori sarà proposto di far parte di un gruppo di acquisto con cui accederemo insieme alle tecnologie». Bei propositi. Grandi speranze. Intanto, nel maggio scorso Zerogas ha iniziato un tour promozionale di 18 tappe in giro per l’Italia, dal Piemonte alla Sardegna.
Un successone, esultano i promotori dell’iniziativa. Tempo poche settimane, però, e nel luglio 2012 Zerogas viene rottamata. Vezzoli, Pennino e Coluccia cedono le loro quote a tale Andrea Musci, che secondo l’atto notarile, se la sarebbe cavata pagando soli 2.500 euro per un’azienda che dichiarava in bilancio mezzi propri per quasi 70 mila euro. Il compratore si impegna per contratto a cambiare quanto prima nome a Zerogas che infatti a ottobre diventa Sim Cooling. Fine della storia. Resta il sito, che continua a diffondere gli slogan della rivoluzione ambientale. Quella di Grillo. E dell’amico Vezzoli.