Tommaso Ciriaco, la Repubblica 15/3/2013, 15 marzo 2013
APRE IL PARLAMENTO, TABLET E FACCE NUOVE
ROMA — «E certo che sono preoccupato! ». Emilio Colombo, senatore a vita di anni novantadue, non nasconde in privato la tensione della vigilia. A lui spetta oggi il delicato compito di presiedere l’Aula nella prima seduta della diciassettesima legislatura, che si apre con molte incognite e sulla cui durata scommettono in pochi. Si vota per il Presidente del Senato e stavolta Palazzo Madama ha le sembianze di una selva oscura. Con numeri da brividi. A Montecitorio, invece, una maggioranza esiste. Eppure il caos complessivo rende improbabile l’elezione già oggi del Presidente della Camera. A guidare i lavori ci penserà Antonio Leone, pidiellino e vicepresidente anziano, vivace in Aula e famoso per i suoi estrosi zuccotti invernali. Si inizia a Montecitorio alle 10.30, mezz’ora dopo sarà la volta di Palazzo Madama.
I PRIMI ADEMPIMENTI
Al Senato non sono previsti vicepresidenti provvisori e i sei senatori più giovani saranno i segretari pro tempore: sono tutti di Pd e M5S. A Montecitorio invece sono
quattro, i più anziani segretari uscenti: Gregorio Fontana, Lorena Milanato, Pino Galati (Pdl) e Giampiero Bocci (Pd). La giunta per le elezioni della Camera - presieduta da Pino Pisicchio - valuterà le opzioni dei plurieletti. A Montecitorio i casi sono 14, al Senato
6.
ABBIGLIAMENTO
Da giorni le Camere si preparano al grande giorno, ma la vigilia consente anche qualche sfida al protocollo. Il deputato Pd Giorgio Brandolin, ad esempio, ignora una prassi pluridecennale e si presenta in Transatlantico senza giacca. «Venerdì però la indosso... », promette, prima di correre via per non essere richiamato. Più disciplinati sembrano i grillini, almeno alla vigilia. Qualcuno scatta foto con l’I pad e mangia una pizzetta in Transatlantico, ma la gran parte dei nuovi deputati trova composto rifugio nella buvette.
M5S “GRANDE CENTRO”
L’esordio, in fondo, è soprattutto quello del Movimento. Da giorni la collocazione dei grillini in Aula è argomento di vivace discussione. Nulla sarà deciso oggi, visto che per la prima seduta vale il detto “chi prima arriva, meglio alloggia”. La soluzione del risiko spetta a una riunione dell’ufficio di Presidenza, la prossima settimana. Le truppe di Beppe Grillo, comunque, dovrebbero attestarsi al centro dell’Aula, insieme ai montiani, tra centrosinistra e centrodestra.
IL FACCIARIO UFFICIOSO
Anche piazza Montecitorio si prepara all’avvio della legislatura, discretamente presidiata da forze dell’ordine e diversi agenti in borghese. Varcato il portone d’ingresso,
saranno gli assistenti parlamentari ad accogliere i neo parlamentari. E ad affrontare l’arduo compito di abbinare i volti ai nomi. Manca ancora il tradizionale annuario - la cosiddetta “navicella”- ma c’è chi si aggrappa a un “facciario” ufficioso che circola
nel Palazzo.
IL PIÙ GIOVANE
Anche per il venticinquenne Enzo
Lattuca (Pd) è un giorno speciale. Il primo giorno da onorevole del più giovane deputato della legislatura sarà ripreso da una troupe di Mtv, che lo seguirà come un’ombra. All’estremo opposto c’è invece Sergio Zavoli, 89 anni e il titolo di senatore più anziano. A parte quelli a vita.
I RIPESCATI
Prima di votare per le Presidenze,
i parlamentari eletti in più di una circoscrizione dovranno optare. L’ha già fatto Gianpiero D’Alia, “salvando” Ferdinando Adornato. Angelino Alfano, con la sua scelta, ha invece regalato un sorriso (e un seggio) a Eugenia Roccella.
GIOVANE E ROSA
Comunque vada, sarà il Parlamento più giovane della storia
della Repubblica. L’età media dei deputati si aggira intorno ai 45 anni, quella dei senatori 53. Stupefacenti in particolare i grillini, 33 anni alla Camera e 46 al Senato. Seguono Pd, Sel, Lista Monti e Pdl. Saranno Camere tinte di rosa, con un terzo di parlamentari donne. A guidare questa speciale classifica sono i democratici. Il cucchiaio di legno, invece, spetta al Pdl.