la Repubblica 15/3/2013, 15 marzo 2013
DOPO IL TURISMO MONTECITORIO “HO ANCHE GIACCA E CRAVATTA”
ROMA — Per giorni, Roberto Fico ha lavorato in silenzio. Si è trasferito a Roma già da un po’. Alla Garbatella, a casa di un amico. Da allora, a chi lo chiama al telefono, risponde solo: «Siamo in riunione». Lontano dalle telecamere, dai cronisti, dalle interviste. Nei giorni scorsi alla Camera non era neanche andato a registrarsi. Lo ha fatto ieri mattina, quando a fare da vedetta alla Sala del Mappamondo non c’era più nessuno. 38 anni, inconfondibile accento napoletano, diploma al liceo classico e laurea con 110 e lode in Scienze della Comunicazione, ha una borsa di cuoio a tracolla, una collanina e braccialetti etnici, barba curata e sorriso aperto. La fidanzata - che era candidata anche lei ma non ce l’ha fatta - fa la fotografa e vive a Londra. Lui dopo la laurea è stato un anno a Helsinki, a occuparsi degli studenti Erasmus. Poi mille lavori, e ora in proprio, a sviluppare progetti per il turismo. Il primo voto lo ha dato ad Antonio Bassolino. Poi, nel 2005, dopo aver visto il post in cui Grillo invitava i cittadini a darsi da fare, ha fondato uno dei primi 10 meet up di tutt’Italia. Con i suoi 4mila iscritti, ancora uno dei più numerosi. All’uscita della Sala della Regina lo inseguiamo per le scale. Ha fretta di andare. Ancora una volta, dribbla abilmente le telecamere.
Pronto a fare il presidente?
«Ecco la giacca! E la cravatta per domani l’ho comprata. Scherzi a parte, la cosa di cui sono felice è che stiamo lavorando benissimo, stiamo dimostrando di essere un gruppo
unito che ragiona. Non è cambiato niente rispetto al meet up. Solo la sala più grande».
Pensa sia possibile, che il Pd decida di votarla?
«So solo che noi non faremo scambi. Non è mai stato in discussione. Per me il dato vero è il lavoro meraviglioso che stiamo facendo qui, mettendolo in rete con tutti gli altri. Siamo arrivati in Parlamento, e ora ci
proviamo con la terza carica dello Stato. Tutto questo per portare i cittadini dentro le istituzioni».
Quindi ci spera?
«È già così incredibile essere arrivati fin qui. Siamo passati da quelli cacciati dai consigli comunali perché volevamo entrare a riprendere i lavori con le telecamere (è successo a lui quando il sindaco di Napoli era Rosa Russo Iervolino) a essere i rappresentanti dei cittadini in Parlamento».
Ha sentito Beppe Grillo?
«No, non l’ho sentito».
E la sua fidanzata?
«Ho fatto solo in tempo a mandarle un messaggio».