Maximilian Cellino, il Sole 24 Ore 14/3/2013, 14 marzo 2013
IL DECENNALE IRLANDESE BATTE QUELLO ITALIANO
Un altro piccolo passo verso la «normalizzazione» per Dublino. Ieri l’Irlanda ha infatti collocato, attraverso un sindacato di banche, titoli di Stato con scadenza decennale per 5 miliardi di euro: non accadeva da almeno 3 anni, da quando cioè era stata costretta ad alzare bandiera bianca e a chiedere aiuto per 67,5 miliardi di euro all’Unione europea e al Fondo monetario internazionale.
Il fatto che Dublino sia stata in grado di attirare una forte domanda da parte degli investitori (almeno 12 miliardi di euro) e che abbia offerto un rendimento a scadenza del 4,15%, significativamente inferiore quindi ai decennali di Italia e Spagna, è soltanto una conseguenza della realtà attuale. A dispetto del salvataggio di due anni e mezzo fa (a seguito del quale i tassi sul decennale erano schizzati oltre il 17%) e di un debito che comunque galoppa verso il 120% del Pil, l’Irlanda viene adesso percepita come un Paese in procinto di uscire dalla crisi. Anche perché la sua economia è in crescita (+0,4% nel 2012 e +1,4% nel 2013 secondo le stime Fmi) a differenza di ciò che avviene sulle sponde del Mediterraneo.
Ciò che manca finora a Dublino è l’accesso diretto ai mercati dei capitali, senza il paracadute Ue-Fmi o l’ausilio del collocamento attraverso sindacato, e quello di ieri è il secondo passo verso un obiettivo che si punta a conseguire nel 2014. A gennaio infatti erano stati collocati bond a 5 anni per 2,5 miliardi, anche allora con tassi inferiori a Italia e Spagna (così come più bassi sono i rendimenti del benchmark a due anni). «Abbiamo ricevuto una risposta straordinaria», ha sottolineato il ministro delle finanze irlandese, Michael Noonan, ricordando che con questa emissione il Paese non è lontano a coprire il fabbisogno fino al 2014. Per le casse irlandesi sarà un giorno di San Patrizio sicuramente meno preoccupante.