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 2013  marzo 15 Venerdì calendario

BABETTE, CUOCA RIBELLE MA GENEROSA

Tifoso di calcio, ex tanguero, amante di Chagall e di Hölderlin, Jorge Bergoglio ha gusti non proprio scontati anche in campo cinematografico. A Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin che gli chiedevano quale fosse il suo film preferito, rispondeva sicuro: Il pranzo di Babette. Regista danese (Gabriel Axel), «soggettista» anche (è tratto da un celebre racconto di Karen Blixen), protagonista non certamente ortodossa e — si deduce — nemmeno molto religiosa se Babette trova rifugio in Danimarca per evitare le conseguenze dell’aver partecipato alla Comune di Parigi, accolta da due vecchie sorelle e da un comunità luterana decisamente «bigotta». Ma quando vince i 10 mila franchi di una lotteria, ecco che dimostra di saper coltivare, oltre alle sue qualità di cuoca sopraffina, anche i valori della riconoscenza e dell’amore. E soprattutto della generosità, visto che utilizzerà quei soldi per offrire un pranzo di ringraziamento a chi l’aveva accolta. Tutte virtù che evidentemente il futuro Papa doveva aver apprezzato e considerato molto in sintonia con la propria vocazione religiosa. Più difficile invece immaginare che tra le sue qualità, Jorge Bergoglio abbia anche quella del buongustaio, che comunque non è certo necessaria per apprezzare il film e soprattutto un menù oggi certamente impossibile da ricreare (almeno per i vini): brodo di tartaruga con vino Amontillado, blinis Demidoff con Veuve Cliquot 1860 e cailles en sarcophage con Clos de Vougeot 1864!
Paolo Mereghetti