Alessandra Ricciardi, ItaliaOggi 14/3/2013, 14 marzo 2013
BERGOGLIO SARÀ IL PONTEFICE DEI POVERI
[Rocco Buttiglione]
Non un uomo di curia, «ma un uomo di popolo. Che sarà il Papa dei poveri». Rocco Buttiglione, presidente Udc, aveva indicato Jorge Mario Bergoglio tra i papabili già nei giorni scorsi, un nome che non aveva in verità raccolto molti consensi nelle previsioni della vigilia. Anzi, era stato stralciato da ogni quotazione per il rush finale. «Ho conosciuto Bergoglio in Argentina, ed è un grande uomo», dice Buttiglione, «aveva tutte le caratteristiche per diventare Papa».
Domanda. Perché Bergoglio?
Risposta. É un grande rappresentate della chiesa dei poveri del sud America. Ha unito l’ortodossia della dottrina con la presenza in mezzo ai poveri, con l’obiettivo di costruire una visione della fede che parte dagli ultimi, dalla loro emancipazione, sulla linea aperta da Giovanni Paolo II e portata avanti da Ratzinger. La sua è la teologia della liberazione non guidata dal marxismo ma dall’esperienza del popolo latino-americano.
D. Con Papa Francesco cosa cambia nella Chiesa?
R. In un certo senso cambia tutto. Il gesto per esempio di far pregare per Papa Benedetto XVI, che si è dimesso per dire alla curia preoccupata dal potere che l’unica cosa che conta è seguire la fede, la parola di Cristo, è un gesto chiarissimo. E scegliendo il nome di Francesco, il Francesco dei poverelli, il Pontefice ha mostrato di aver raccolto quel messaggio, di averlo fatto proprio.
D. Chi sono gli sconfitti?
R. Non ci sono sconfitti, perché è sconfitto chi non accetta l’appello alla conversione. Vedremo chi non lo accetta.
D. E la curia romana? Dopo tutti gli scandali...
R. Sarebbe sbagliato pensare che il messaggio del Papa sia rivolto solo alla curia. Certo non è un Papa debole, è un uomo che non fa sconti a nessuno, perché è convinto che fare sconti significherebbe tradire l’uomo che deve crescere della statura voluta da Dio.
D. Come cambiano i rapporti tra lo stato italiano e il papa sudamericano?
R. É tempo che ci abituiamo a papa stranieri che intervengono nella politica italiana per dire cose che i politici non dicono più, per dire che la politica deve essere morale, che senza una forte adesione ai valori che tengono insieme la nazione, la nazione si disfa.
D. Che Papa è Francesco?
R. Il papa dei poveri, della loro liberazione.
D. Cosa l’ha colpita di Bergoglio?
R. Il suo rapporto con le persone. É un padre ed è un fratello. Come ogni padre, non si aspetta che i figli facciano sempre ciò che è giusto. Come un fratello, è pronto ad accompagnarti.