Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  marzo 12 Martedì calendario

CASE, IL BOOM CREA PIÙ DIVORZI


Il matrimonio vacilla sotto i colpi del boom immobiliare. Succede in Cina, dove si assiste a un’ondata di divorzi che, secondo gli osservatori, sarebbe legata proprio alla questione della casa. Tutto è cominciato con l’adozione, da parte del governo di Pechino, di una legge che istituisce una tassa del 20% sulle plusvalenze riguardanti la vendita di un alloggio che non sia abitazione principale.
Ma il provvedimento non ha avuto l’effetto sperato. Un gran numero di proprietari si è affrettato a cedere il proprio immobile, che non fosse ovviamente la prima casa. Inoltre molte coppie, consigliate da banche e intermediari, hanno deciso di divorziare, almeno temporaneamente, per sfuggire al maxi prelievo fiscale. La legge, infatti, non impedisce a una coppia che possiede due appartamenti di dividersi, rivendere l’alloggio e quindi sposarsi nuovamente. Il risparmio ottenuto può raggiungere centinaia di migliaia di yuan, anche 50 mila euro o più. Così le domande di separazione sarebbero quadruplicate a Shanghai.
Quello del governo è l’ennesimo tentativo di raffreddare il settore immobiliare, che rischia di creare una pericolosa bolla. I prezzi sono aumentati in febbraio per il terzo mese consecutivo e non accennano a fermarsi. A essere preoccupata è soprattutto la classe media che vive nelle grandi città, dove cercare casa senza indebitarsi fino al collo comincia a essere problematico.