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 2013  marzo 13 Mercoledì calendario

M5S, C’È LO STATUTO: BEPPE GRILLO PRESIDENTE

Il non partito con un non statuto ha un atto costitutivo e un regolamento depositato a Cogoleto (Genova) il 18 dicembre scorso, dieci giorni dopo l’annuncio di dimissioni di Ma-rio Monti. Uno scandalo, grida l’Italia intera dei partiti che finalmente può dire di avere la sua rivincita. Mentre dai ranghi del Movimento 5 Stelle lo stupore è molto più limitato: “Era logico, era l’unica condizione per potersi candidare”.

Dello statuto non si sapeva, ma si immaginava che per motivi pratici ci fosse stato bisogno di un atto costitutivo. Nel groviglio di norme del Viminale infatti, ai tempi dell’entrata ufficiale in campagna elettorale, non era chiaro se lo statuto fosse necessario oppure no per correre alle elezioni politiche e nell’eventualità di veder andare in fumo un progetto intero a causa di un cavillo burocratico, Beppe Grillo aveva deciso di correre ai ripari. Inoltre, come sottolineato dagli attivisti, proprio lo Statuto sarebbe stata la condizione necessaria per permettere al Movimento di ricevere i rimborsi elettorali e poi poterli rifiutare ufficialmente. Se fino a questo momento l’unica carta di riferimento era sempre stato il non statuto, regolamento per attivisti ed eletti, l’Huffington Post dà notizia di un vero e proprio statuto dove Beppe Grillo viene identificato non solo come leader, ma presidente. L’atto firmato davanti al notaio, vede il nipote di Grillo, Enrico, come socio fondatore e vice presidente (è il suo avvocato), mentre il commercialista Enrico Maria Nadasi segretario. Il documento inoltre prevede che il titolare del simbolo dei 5 Stelle e del blog bep  pegrillo.it   sia l’ex comico genovese. “Spettano quindi al signor Giuseppe Grillo”, si legge nel testo, “titolarità, gestione e tutela del contrassegno; titolarità e gestione della pagina del blog”. Secondo le norme presenti nel testo, l’assemblea va convocata almeno una volta l’anno entro il mese di aprile. Inoltre la struttura ufficiale prevede un consiglio direttivo e un presidente, formato per il momento dallo stesso Beppe Grillo, il nipote e il commercialista. I tre sono definiti soci fondatori, mentre i soci ordinari sono ammessi solo dopo la presentazione di una domanda che va approvata dal consiglio stesso. Ma la vera notizia è l’assenza di Gianroberto Casaleggio, l’uomo ombra del Movimento 5 stelle e che nel documento non è nemmeno citato. “Sono cofondatore di questo Movimento insieme a Beppe Grillo”, aveva rivelato Casaleggio in una lettera inviata al Corriere della Sera il maggio scorso. Eppure nella nuova carta il suo nome non compare mai. Tra i vari punti passati in rassegna, risulta anche l’obiettivo del Movimento, che si legge, “è la convivenza armoniosa tra gli uomini, attraverso lo sviluppo del talento e delle capacità personali dell’individuo, che deve trovare piena possibilità di cogliere tutte le opportunità realizzabili all’interno della società civile, nel rispetto delle regole istituite dallo Stato nella sua fondazione”. I valori fondanti sono “libertà, uguaglianza, dignità, solidarietà, fratellanza e rispetto”, da promuovere attraverso la rete, lo strumento fondamentale per il Movimento stesso. A colpire è anche la dicitura con cui, all’interno dello statuto, Beppe Grillo specifica “gli eletti eserciteranno le loro funzioni senza vincolo di mandato”. Un punto che l’ex comico aveva criticato proprio sul suo blog nei giorni scorsi, spendendosi per l’abolizione dell’art. 67 della Costituzione, là dove viene teorizzato. Un compromesso, anche in questo caso, per potersi adeguare ad una legislazione che altrimenti lo avrebbe lasciato fuori dai giochi. Carte necessarie, per poter entrare nella stanza dei bottoni e cambiare le cose dall’interno, ma che rivelano un altro dei segreti che custodiscono Grillo e i suoi.