Varie, 13 marzo 2013
Sebastian Lupescu, 5 anni. Rumeno, «esile, gli occhi sgranati come due punti interrogativi», viveva in un palazzone di Naro, Agrigento, coi fratelli Alexandro e Inonut, la madre Marika, e il padre Dimitri, noto alla polizia per piccoli furti
Sebastian Lupescu, 5 anni. Rumeno, «esile, gli occhi sgranati come due punti interrogativi», viveva in un palazzone di Naro, Agrigento, coi fratelli Alexandro e Inonut, la madre Marika, e il padre Dimitri, noto alla polizia per piccoli furti. L’altro giorno davati alla porta di casa trovò una bottiglia di vino e una scatola di cioccolatini al caffè, tutto contento scartò i bombon e ne ingoiò qualcuno ma pochi minuti dopo sbiancò in volto e piegato dagli spasimi finì in ospedale dove morì dopo una settimana d’agonia. Venne poi fuori che i cioccolatini e il vino, probabilmente destinati al padre, erano stati imbottiti di topicida (finiti in ospedale coi crampi, ma ormai fuori pericolo, anche i fratelli di 7 e 10 anni che avevano mangiato gli stessi dolcetti avvelenati). Venerdì 8 marzo a Naro, Agrigento.