Luigi Ferrarella-Giuseppe Guastella, Corriere della Sera 13/03/2013, 13 marzo 2013
LA BARCA, I VIAGGI E LE TRE VISITE ALL’EX GOVERNATORE — Guarischi in visita al presidente della Regione Lombardia, Formigoni: è una coincidenza che le indagini attestano le due volte in cui viene documentata, e la terza in cui è intuita, la consegna nel 2012 di denaro in contanti dagli imprenditori della sanità Lo Presti a Guarischi, organizzatore di vacanze di Formigoni nel dopo-Daccò e «consulente» che per gli inquirenti ricambiava gli imprenditori (proprio come faceva Daccò) «influendo su scelte sanitarie strategiche, colloquiando direttamente con dirigenti delle stazioni appaltanti» e assicurando «informazioni privilegiate su tempi e contenuti delle delibere di finanziamento regionale e su possibili avvicendamenti di direttori generali»
LA BARCA, I VIAGGI E LE TRE VISITE ALL’EX GOVERNATORE — Guarischi in visita al presidente della Regione Lombardia, Formigoni: è una coincidenza che le indagini attestano le due volte in cui viene documentata, e la terza in cui è intuita, la consegna nel 2012 di denaro in contanti dagli imprenditori della sanità Lo Presti a Guarischi, organizzatore di vacanze di Formigoni nel dopo-Daccò e «consulente» che per gli inquirenti ricambiava gli imprenditori (proprio come faceva Daccò) «influendo su scelte sanitarie strategiche, colloquiando direttamente con dirigenti delle stazioni appaltanti» e assicurando «informazioni privilegiate su tempi e contenuti delle delibere di finanziamento regionale e su possibili avvicendamenti di direttori generali». Le tre visite La prima volta, 48.000 euro il 25 luglio 2012, «alle ore 15:59 vi è una chiamata verso l’utenza di Guarischi da un numero intestato alla Regione, e alle 19:02 e 19:14 Guarischi riceve due telefonate dall’utenza in uso a Mauro Villa detto "Willy", segretario del presidente della Regione. L’utenza di Guarischi dalle 19:02 alle 20:30 aggancia inoltre le celle della zona del Palazzo della Regione». Stessa scena dopo la seconda consegna (37.000 euro il 2 agosto) a Guarischi, che poi «alle ore 21:00 del 2 agosto 2012 è presso la Regione, asseritamente per una serie di riunioni di lavoro come evidenziato nella conversazione delle ore 19:11 nella quale comunica alla figlia di essere "in Regione dal presidente"» (qui non indagato). C’è infine una terza circostanza nella quale «gli imprenditori Lo Presti il 29 gennaio 2013 hanno la disponibilità di denaro contante che deve essere momentaneamente custodito da uno dei figli in attesa della consegna al padre il giorno successivo». Che ne fa cosa? «II 30 gennaio gli imprenditori hanno una riunione con Guarischi e il pomeriggio seguente Guarischi si reca in Regione e (...) partecipa ad un ennesimo incontro con il presidente. II giorno dopo, Guarischi, tramite la propria segretaria (che per i pm è stipendiata dalla Regione, ndr), invia a Lo Presti un messaggio tanto sintetico quanto atteso e apprezzato dal destinatario: "È tutto ok"». L’«etica» del tangentista Persino chi paga tangenti mostra di badare al proprio patrimonio di «credibilità» nell’ambiente dei potenziali manager pubblici da corrompere. Al punto che l’imprenditore Giuseppe Lo Presti si dispera quando, per un periodo, perdono colpi gli svizzeri che di solito gli "spallonano" i contanti: «È una cosa gravissima, perché poi io da sabato non trovo più nessuno e quindi vorrà dire che io non ho mantenuto certi impegni. È una cosa di una gravità pazzesca. Mi salta tutto, vedi tu che danno che ho... Questa qua è la notizia più brutta degli ultimi vent’anni che ho avuto... Come faccio se non mantengo la promessa? Perché io conosco i polli del mio pollaio... È proprio finita al 100%, non sei più credibile e in 43 anni è la prima volta che mi succede». Chiosa il giudice Antezza: Lo Presti teme di poter «perdere l’avviamento illecito». «Io — spiega intercettato l’imprenditore — avevo degli impegni per cui devo, non posso mancare... Se li manco, non succede niente dal punto di vista della fattibilità ma la credibilità è finita, quindi finisce tutto...». Le vacanze Oltre al safari di Capodanno 2012 con i leoni in Sudafrica, i brogliacci delle intercettazioni agli atti dell’inchiesta Maugeri mostrano il ruolo di Guarischi nelle vacanze di Formigoni. Il 22 giugno 2012, ad esempio, il segretario di Formigoni e Guarischi discutono «del prossimo viaggio in Croazia», Guarischi deve parlare al presidente «dell’organizzazione del viaggio e dei biglietti del presidente che ha lui». La navigazione in Croazia verrà movimentata da un buffo incidente (a causa di un errore del capitano ingaggiato) raccontato in una intercettazione: «Quel cretino lì aveva beccato la secca e... la barca si era completamente incagliata e avevano paura di affondare anche se l’acqua non era entrata». A chi chiede «come ha reagito "lui", l’interlocutore risponde che "non ha fatto neanche una piega". Nell’impatto le bottiglie di champagne si sono rotte tutte». Assente ma organizzatore In Croazia il gruppo pare aver già fatto una vacanza l’anno prima. Il 2 settembre 2011 Guarischi propone «eh beh, se non c’è un volo si organizza», intendendo un volo privato, ma il presidente lo interrompe: «No no no, lascia stare il "lo si organizza", eh? Voglio sapere i voli di linea». Guarischi controlla gli orari, e fa sapere al segretario: «Per il gruppone farei l’aereo privato: se invece mi si dice che per altre ragioni bisogna per forza fare l’aereo di linea, si sta in ballo non tantissimo, quattro ore, però si fa Milano-Roma e Roma-Dubrovnik, e poi il sabato si fa Spalato-Roma e Roma-Milano». E aggiunge che «a Dubrovnik avranno un Caicco di 33 metri, mentre a Spalato c’è un Caicco di 28 metri». Guarischi si accorge però in extremis di non poter seguire i compagni in Croazia perché l’affidamento in prova ai servizi sociali (con divieto di espatrio) scade proprio il giorno dopo. E tuttavia, annotano gli inquirenti, «continua a discutere con Villa i dettagli del viaggio che organizzerà per Formigoni, e, visto che la compagna di Guarischi non ci sarà, dice a Villa di fargli sapere se Formigoni vorrà invitare qualcun altro, tipo Valentina o Lilli, in modo da saperlo per tempo per organizzare». Luigi Ferrarella Giuseppe Guastella