Giampaolo Visetti, D, la Repubblica 9/3/2013, 9 marzo 2013
MEDICI SEMPRE PIÙ SCALZI
Shi Huaiqing ha 52 anni ed è medico nel villaggio di Shijiagelao, nella regione dello Shaanxi. Ora guadagna 120 dollari al mese, ma ricorda che per lungo tempo la sua paga mensile è stata di 6 dollari. Sopravvive grazie ai doni dei pazienti, che ricambiano le cure con i prodotti della terra. Suo figlio non vuole proseguire la tradizione di famiglia. Lo stipendio è troppo basso, nessuna donna del paese accetta un uomo che ha bisogno della carità. Piuttosto che frequentare la facoltà di medicina a Yan’an, luogo sacro della rivoluzione maoista, ha deciso di cercarsi un posto da manovale a Pechino.
Per il dottor Shi non è questo il peggiore dei problemi. Alla vigilia del capodanno lunare non è riuscito a salvare un ragazzo di trent’anni, sfinito dall’alcol. In nove minuti ha raggiunto la casa del paziente, ma la mancanza dell’ossigeno ha reso vana la sua corsa. Accade sempre più spesso. Shi Huaiqing veglia anche di notte, resta sempre vestito e con la valigetta pronta. Affronta decine di visite al giorno, ma quando servirebbe un ospedale non può che allargare le braccia.
Il dramma dei medici di villaggio e la mancanza di assistenza sanitaria nelle regioni rurali della Cina, sono l’altra faccia dell’ascesa di Pechino. Anche Zhang Tao, 38 anni, medico nel paese di Wujiazhuang, comincia a pensare di aver sprecato il suo tempo migliore. Deve badare a 600 famiglie sparse in decine di fattorie e per risparmiare la benzina si sposta in bicicletta. I suoi colleghi di città, specializzati, passano in zona ogni paio di mesi, a bordo dei treni-ospedale. I convogli di Stato, con gli scompartimenti trasformati in ambulatori, accettano le visite, ma non possono trasportare i malati. Il dottor Zhang prenota per i suoi compaesani il consulto ferroviario, ma non può fare nulla se i pazienti non hanno i soldi per raggiungere una clinica in città, o per acquistare medicine. A volte sfianca i più giovani affinchè convincano gli anziani a farsi visitare. Poi però non dispone degli strumenti per tentare una diagnosi e la gente lo accusa di essere "uno stregone buono a nulla aggrappato alle alchimie della medicina tradizionale".
Un giorno, nella Grande Sala del Popolo di Pechino, ha incontrato il nuovo premier Li Keqiang. Gli ha detto che i medici di villaggio in Cina hanno un disperato bisogno di tenersi al passo con i tempi, di una paga che dia tranquillità, di ambulatori, strumenti e medicine. Il signor Li lo ha ricoperto di medaglie, assieme ad altri 12 medici convocati dalle campagne più sperdute. Gli ha fatto avere una fotografia scattata in piazza Tiananmen, ma la situazione non è migliorata. È capitato anche a Ma Wenfang, 62 anni, medico nel villaggio di Suliuzhuang, nello Henan. Tante promesse, quando era giovane. Per restare medico è stato costretto a continuare a fare il contadino e vive sulle spalle della moglie operaia. Dice che in campagna, come nella contea di Luochuan, è capitato che molti agricoltori siano diventati ricchi, specie con l’esportazione delle mele. Girano su auto di lusso, mentre medici e maestri di paese non hanno i soldi per cambiare una camicia finita. Tempo fa il dottor Ma è stato chiamato in una casa dove un bambino di nove anni era consumato dalla febbre. Non pensava che nei paraggi potesse esistere una dimora tanto confortevole. Ha spiegato ai genitori del malato che per guarirlo bastava un semplice antibiotico. C’è voluta una settimana prima che uno zio si convincesse a partire per una città, in cerca di una farmacia. Il bambino non ce l’ha fatta e i parenti pretendono un risarcimento.
Le cause civili sono il nuovo incubo dei medici di villaggio. Questa è la ragione per cui vaste regioni interne della Cina rimangono prive di un presidio sanitario. Non si trovano più giovani medici disposti a trasferirsi nei villaggi, tutti vogliono lavorare in un ospedale di città coperto da assicurazione, e quando i vecchi non reggono più la fatica, prendersi una gastroenterite in un paese suona come una condanna a morte. Dietro la seconda economia del mondo ci sono medici con una pensione da 16 euro all’anno. Pechino, oltre che a esplorare la luna e galassie lontane, potrebbe dare un’occhiata a ciò che succede vicino, sulla terra.