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 2013  marzo 09 Sabato calendario

DITE AI REGISTI CHE SONO STUFA DI FARE LA BRAVA RAGAZZA


Negli ultimi vent’anni le hanno dedicato più copertine che ad Angelina Jolie. Lei, la J.Lo delle cronache pettegole (ma anche “Bennifer” negli anni in cui fece perdere la testa a Ben Affleck), portoricana e cattolica cresciuta nel Bronx, è stata ora votata dalla rivista Forbes come l’entertainer di maggior rilievo del 2012 (con 52 milioni di dollari incassati ha battuto l’onnipotente Oprah Winfrey e il global- teenager Justin Bieber). In effetti non c’è area del mondo dello spettacolo che lei non abbia esplorato. E conquistato. A 43 anni ha recitato in più di 25 film, ha realizzato 10 album di canzoni, è stata il volto di Gucci, Gillette, Fiat, L’Oréal. Ha dato poi il suo nome a 18 profumi e creato una linea di abbigliamento. Un po’ come un tempo succedeva a Cher, ogni sua mise agli eventi hollywoodiani suscita ammirazione o critiche divertite. Così come la sua imprevedibile e burrascosa vita sentimentale: dopo la separazione dal terzo marito Marc Anthony è ora allegramente legata a Casper Smart, un ballerino venticinquenne. La Lopez è inarrestabile. E non è certo il desiderio di ricchezza che fa scattare in lei la molla della competizione o della sfida. Proprio in questi mesi ha deciso di rinunciare al suo contratto da 20 milioni di dollari a stagione con lo show televisivo American Idol . Vuole, ci confida, ritornare al cinema. Il suo ultimo film, Parker, una crime story con Jason Statham, diretta da Taylor Hackford, è uscito di recente sugli schermi americani. Infine J.Lo è bella davvero: oggi è in pantaloni e tacchi a spillo, sorriso smagliante e rotondità da modella di Rubens. Piena di energia, si racconta con spirito: «Finalmente ha capito che cosa voglio dalla vita: essere me stessa, lavorare e vivere come mi pare». Con i suoi due gemellini di cinque anni, Max ed Emme («Sono una mamma chioccia. Non li lascio mai»), con le persone che la fanno sentire bene e col suo boxer. Tutto il resto, al diavolo.

Dopo la separazione da suo marito si è tuffata nel lavoro con un ritmo ancora più frenetico del solito: film, tv, una tournée internazionale di mesi. È la sua terapia?
Sì, è buffo, a pensarci bene. Non è stato certo il periodo più divertente della mia vita, ma sono una di quelle persone che non mollano, neanche nei momenti peggiori. Così col mio Dance Again Tour continuo a vivere, amare e ballare: è la mia filosofia. Tutto andrà per il meglio, mi ripetevo nei momenti duri. E così è successo.
Da chi ha ereditato questa tempra?
Da mia madre e da mia nonna. Sono entrambe due donne forti. Mi hanno insegnato che per tutto c’è sempre una soluzione. E che devi imparare a cavartela da sola.

Che cos’altro l’ha aiutata a superare quel periodo?
I bambini. Ti danno una forza incredibile. Sei tu la persona responsabile e fino a quando non vanno a dormire non puoi permetterti di lasciarti andare. Alle sei di mattina, poi, sono già in piedi e tutto deve filare liscio.

Lei adesso vive insieme ai suoi figli e al suo boyfriend. Si è data delle regole specifiche da seguire in questo nuovo ménage?
Sto imparando poco per volta. Si tratta di un territorio inesplorato per me.

Ha anche una bella famiglia che la sostiene, vero?
Sì, quest’anno in tour mi sono portata tutti appresso: madre, cugina, una cara amica, una sorta di zia per i miei bambini. E a casa ho anche mio padre. Insomma mi aiutano un po’ tutti.

Marc Anthony vive a New York, lei a Los Angeles: i piccoli ne soffrono?
Comunicano via Skype, ma è difficile. A loro manca il papà e lui cerca di vederli quando può, ma è spesso in viaggio. Le separazioni sono complicate per tutti, non solo per me.

Lei ha superato la barriera degli “anta” con grande serenità. Come si sente?
Piuttosto bene, direi. Noi donne stiamo vivendo una nuova fase e le attrici sulla quarantina sono tra le più richieste. Sono loro le vere star, molto più delle ventenni o delle trentenni. Anche per chi ha sessant’anni ci sono ruoli interessanti oggi.

E come donna, come si sente?
Giovane, senza età, in un certo senso. Non riesco a vedermi come una persona che invecchia perché sono in ottima salute, agile e in gran forma. In questo tour tenevo ogni sera uno spettacolo in una città diversa, eppure mi sentivo come a venticinque anni. Anzi, direi che ora mi sento persino meglio (ride).

Segue una dieta ferrea per mantenersi così in forma?
Faccio esercizio, ma non mi torturo e non digiuno.

Il suo piatto preferito?
Mi piace la cucina portoricana, quella con cui sono cresciuta. Riso e fagioli, se proprio vuole un piatto specifico.

Ha un rifugio ideale, quando desidera un momento di pace?
La mia casa, perché sono sempre in viaggio, vivo come una nomade. A volte non desidero altro che rientrare a casa e dormire nel mio letto.

E adesso che torna al cinema con grande entusiasmo, che ruolo vorrebbe interpretare?
Non mi scelgono mai per fare la sexy girl (ride). È strano, no?

Scusi, ma perché ci tiene tanto?
Mi piacerebbe indossare tutti quei bei vestiti ed essere ben fotografata; invece mi preferiscono nella parte della ragazza della porta accanto. Sembra che i registi mi vedano più per quel che sono dentro piuttosto che fuori, l’opposto della mia immagine di pop star. Vanno un po’ più a fondo e mostrano di me un aspetto meno scontato. Carino… suppongo.

Ai Golden Globe aveva però un vestito supersexy con uno strascico infinito. Era difficile non inciamparci…
Ma no guardi, il mio abito è ancora perfetto, davvero. Evidentemente i giornali vendono più copie raccontando storielle sui miei vestiti... Ma non me la prendo per questo. Ormai so bene chi sono come persona, come artista e come essere umano e questo è più che sufficiente. Il resto è solo show business.