Alessandra Di Pietro, Gioia 7/3/2013, 7 marzo 2013
GRILLINE AVANTI TUTTA
Il nuovo Parlamento è il più giovane e femminile di sempre. L’età media di 48 anni (nove meno rispetto alla scorsa legislatura) scende fino a 33 nel Movimento 5 stelle. Il 31 per cento sono donne: si va dal 41 per cento nel Pd (grazie un regolamento interno di quote) al 38 dei grillini (senza quote). A disegnare l’inedito risultato hanno dato un robusto contributo le nuove generazioni: ragazze e ragazzi raccontati come disillusi, distaccati dalla politica, hanno votato in maggioranza le 5 stelle (uno su tre e fino al 40 per cento tra gli under 25) portando in Parlamento un’onda di coetanei attivisti e ambientalisti.
Comunque la si pensi sui loro capi (Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio), giovani di questo tipo e soprattutto in numeri così alti non si erano mai visti dentro le istituzioni. Donne come Laura Castelli, 26 anni, di Collegno, provincia di Torino, la più giovane capolista per Grillo: militante No Tav, vegetariana («Ma presto vegana»), si batte per una finanza etica, la semplificazione della fiscalità e l’introduzione dei criteri minimi di impatto ambientale, non usa la macchina, è contro la vivisezione e la caccia, vuole una legge che definisca gli animali “essere senzienti”: «Sono scelte etiche, sentimentali e ambientali». Laura, figlia di impiegati, è stata tirata su dai nonni materni siciliani, «ex contadini, emigrati per diventare operai, oggi grandi invalidi a causa dell’amianto» e dal nonno paterno «comunista e partigiano», 92 anni, che si è iscritto a Facebook per vigilarla. «A ogni dichiarazione forte, mi chiama preoccupato, ha paura che mi succeda qualcosa di brutto».
Castelli, che lavora da quando aveva 16 anni, ora fa parte del gruppo regionale del Movimento 5 stelle in Piemonte (ne tiene anche la contabilità): «Guadagno 1.400 euro al mese. Potevamo averne 2.000, ma ci siamo decurtati lo stipendio per dare lavoro ad altri. Ci rimane una cifra più che dignitosa». Con questi soldi, Laura ha acceso un mutuo e comprato una casa: «Alcuni mobili li ho costruiti con le mie mani, altro l’ho recuperato su Freecycle.org (sito di regalo e riciclo, ndr) e con il baratto: ho dato le mie porte e in cambio ho ricevuto la tinteggiatura». Della volata su Roma non ha paura, anzi ne è entusiasta: «Affitteremo case comuni, forse più appartamenti nello stesso palazzo, a noi piace stare vicini».
Magari spartirà il tetto con Giulia Di Vita 28 anni, siciliana, laurea magistrale in Ingegneria gestionale (110 e lode), militante nel Movimento dal primo Vaffa Day (2007): «Un giorno memorabile. Da anni cercavo qualcuno che come me credesse in una svolta radicale». Da allora Giulia e gli altri (per la maggioranza giovanissimi) hanno fatto crescere una forte comunità 5 stelle. Dice: «Ci cambia lo stile vita: facciamo la raccolta differenziata, andiamo in bici anche quando piove, in pizzeria ormai lo sanno: niente plastica sulla tavola e acqua di rubinetto». Il Movimento «organizza ecoaperitivi, biciclettate, passeggiate, banchetti informativi. Dal gruppo di Napoli abbiamo importato la “pluriversità”: chi ha una conoscenza la condivide con gli altri gratis. In sede si tengono corsi di inglese, fotografia, pittura o storia risorgimentale». Alle politiche, il partito di Grillo è stato il più votato dell’isola (31,2 per cento) e ha eletto 13 deputati tutti under 35, di cui otto donne. Giulia si è impegnata a portare in Parlamento i valori fondativi di «onestà, legalità, trasparenza, e contro la mafia sempre». Che vuole dire: «Subito la legge per non eleggere i condannati, fine dei rimborsi elettorali e taglio delle auto blu». Poi aggiunge: «Non mi fido di nessun accordo. Dovremmo puntare a un nostro governo: non abbiamo esperienza, ma sono sicura che possiamo trainare il cambiamento». Giulia sente di doverlo, soprattutto ai suoi elettori più giovani.
Laura, Giulia (ma anche tanti altri) studiano da mesi diritto costituzionale ed economia politica, per essere all’altezza della grande avventura. Si comincia tra pochissimo, con la prima convocazione della Camera, e se vederle in Parlamento sarà un piacere, come promettono, lo scopriremo strada facendo. Noi di Gioia le seguiremo, fin dal primo giorno. In ogni caso, buona fortuna ragazze.