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 2013  marzo 13 Mercoledì calendario

INTESA SANPAOLO, UTILE 2012 A 1,6 MILIARDI

Dopo le pesanti perdite che, sotto il peso di maxi svalutazioni degli avviamenti, avevano caratterizzato l’anno precedente, il 2012 di Intesa Sanpaolo registra un utile netto da 1,605 miliardi di euro. Agli azionisti verranno distribuiti 832 milioni di euro in dividendi (con un pay-out pari al 52%), suddivisi in cedole da 5 centesimi per le ordinarie e da 6,1 centesimi per le risparmio. Per il consigliere delegato Enrico Cucchiani quella illustrata ieri agli analisti è una banca «ancora più forte di un anno fa, nonostante la recessione in corso». In uno scenario complesso la priorità è stata quella di privilegiare, spiega, «la solidità patrimoniale e il rafforzamento dei coefficienti di stabilità», attraverso una strategia «conservativa e improntata alla prudenza».

Considerando lo stacco dei dividendi, il Core Tier 1 sale di 110 punti base rispetto a fine 2011 a quota 11,2%, il common equity cresce dello 0,7% al 10,6%: già in regola con Basilea III. Quanto alla liquidità, gli asset stanziabili presso le banche centrali sono pari a 67 miliardi al netto degli haircut, 30 miliardi in più di un anno prima. A fine febbraio sono saliti a 90 miliardi. Il tutto con una leva finanziaria tra le più basse, con un rapporto tra attivo tangibile e patrimonio netto tangibile pari a 18,9, contro 19,6 di fine 2011. Per Cucchiani, dunque, la missione è compiuta, «abbiamo mantenuto tutti gli impegni assunti».

A claudicare sono i conti del quarto trimestre che va agli archivi con un rosso di 83 milioni, sotto il peso di 513 milioni di componenti straordinarie negative. Tra questi ci sono 107 milioni di svalutazioni relative a Telco, la holding che detiene il 22,4% di Telecom Italia. Ma esplode, anzitutto, un caso relativo all’Est-Europa. L’Ungheria

(Intesa è presente con Cib Bank) apporta perdite per 279 milioni, con un deterioramento della qualità del credito e un contesto normativo ostile al sistema bancario: ieri il premier Viktor Orban ha detto che ci sono troppe banche a controllo estero. Dall’Ucraina (Prvex Bank) arrivano altri 77 milioni di rosso. Cucchiani è pronto a correre ai ripari. «L’Ungheria spiega - era una volta un buon paese per i servizi finanziari. Adesso è un incubo e noi lo stiamo gestendo, stiamo prendendo azioni aggressive e siamo pronti a ridurre la nostra presenza. Abbiamo piani piuttosto forti». Per il resto i conti dell’intero 2012 registrano proventi operativi netti in crescita del 6,5% a 17,881 miliardi, oneri operativi in calo del 2,5% a 8,913 miliardi (il rapporto cost/income è del 49,8%) e un risultato della gestione operativa che risulta essere il più alto dal 2008: 8,968 miliardi, +17,3%. Intesa Sanpaolo supera anche l’esame di Banca d’Italia relativamente alla politica di accantonamento sui crediti deteriorati. Questi ammontano a 28,472 miliardi, in crescita del 24,7%. Tra questi quelli in sofferenza valgono 11,2 miliardi, con una copertura del 61%, al 124% considerando le garanzie reali e personali. Ecco, dopo l’esame di Bankitalia «per noi non è stato necessario effettuare correzioni significative, ma solo marginali, con rettifiche pari a 6 milioni di euro». Insomma dal check up di Via Nazionale «siamo usciti con una cartella clinica senza problemi». Ora, assicura Cucchiani, «siamo pronti a qualsiasi scenario, anche il più avverso». Però la banca non prevede «sviluppi drammatici» né per l’Area euro né per l’Italia. Se la situazione migliora siamo «pronti a modificare la nostra strategia in senso meno conservativo». Nel 2013 la politica di dividendo sarà almeno allo stesso livello del 2012. Andare oltre? «Iniziamo a vedere il sole prima di chiudere l’ombrello. Per il momento sta ancora piovendo».

Francesco Spini

BAZOLI E GROS PIETRO PER I NUOVI CONSIGLI CARBONATO VICEPRESIDENTE -
Mezza fumata bianca si è alzata a Torino dai camini della Compagnia di San Paolo sulla lista per nominare i consiglieri di sorveglianza di Intesa Sanpaolo. Ieri il Comitato di gestione della fondazione torinese - primo azionista di Intesa col 9,718% di azioni - ha votato all’unanimità i suoi candidati che entreranno nella lista di maggioranza con la Cariplo. La Fondazione milanese ufficializzerà invece lunedì i suoi aspiranti consiglieri, in testa il presidente uscente Giovanni Bazoli. Dei 19 posti in Consiglio di sorveglianza di Intesa, il «listone», presentato insieme da Compagnia e Cariplo avrà diritto a 10 seggi, di cui 6 ai torinesi e 4 ai milanesi.Il listone sarà guidato dal professor Bazoli, che sarà confermato, e al secondo posto, Gianfranco Carbonato designato quindi quale vicepresidente in quota torinese. Carbonato sostituirà quindi Pietro Garibaldi che rimarrà semplice consigliere (in attesa di qualche sistemazione futura). Tra gli altri candidati della Mole c’è Giulio Stefano Lubatti, una riconferma, mentre il docente della Bocconi Giuseppe Berta è una delle new entry scelto, come già Carbonato, per la sua conoscenza del mondo dell’industria. Una delle caratteristiche del candidato “perfetto” pretese dalla Compagnia di Sergio Chiamparino era sì la territorialità ma legata al mondo delle Pmi. Gli altri due posti sono andati alla commercialista Beatrice Ramasco, e Monica Schiraldi, manager di Gtt l’azienda di trasporto pubblico torinese, in passato senior manager di Kpmg . Tra le “riserve”, entrano in quello che sarà l’11° posto della lista lombardopiemontese e quindi quasi certamente destinato a un ingresso futuro, Marcella Sarale, ordinario di diritto commerciale al Politecnico. Le altre riserve sono Luigi Attanasio e Carla Alberta Federica Bianchin. Tra i patti che intercorrono fra Torino e Ca’ de Sass c’è che la presidenza del Consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo vada ai torinesi. Oggi c’è Andrea Beltratti, gli subentrerà Gian Maria Gros Pietro. Beltratti peraltro è già stato nominato presidente del consorzio di Patti Chiari mentre in Intesa potrebbe giocare un ruolo importante o in Eurizon Vita o in Banca Imi.

Per quanto riguarda i candidati di Cariplo, oltre a Bazoli dovrebbe essere riconfermato anche come consigliere di sorveglianza di Intesa, Marco Spadacini, già nel Cda di Cariplo. Sembrano invece in uscita il docente di economia Eugenio Pavarani e l’avvocato Livio Torio. Questi ultimi dovrebbero essere sostituiti da due donne per le regole sulle quote rosa. Proprio per ultimare e perfezionare la rosa dei candidati, il presidente di Cariplo, Giuseppe Guzzetti si è preso ancora qualche giorno di tempo e alzerà il velo sulla lista lunedì. Nessun ritardo problematico insomma anche se c’è chi parla di frizioni e dialettica accesa nella Cariplo proprio sul fronte delle nomine dei consiglieri. In ogni caso il nuovo consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo sarà nominata dall’’assemblea ordinaria degli azionisti che è stata convocata il 22 aprile nella sede di piazza San Carlo a Torino.

L. Fornovo e B. Minello