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 2013  marzo 12 Martedì calendario

IBAN, PASSEGGINI E CRAVATTE: DEBUTTO A PALAZZO

Roma A caccia di sconosciuti davanti a Montecitorio. Una co­sa che è­già cambiata nei Palaz­zi del potere è che un tempo cro­nisti e telecamere cercavano i big della politica; oggi invece guardano con concupiscenza ogni volto anonimo, ogni ragaz­zotto con trolley e giacchetta d’occasione.È la caccia al«citta­dino » grillino, bellezza. Perché è lui la vera star del primo gior­no di scuola nel Palazzo per ec­cellenza espugnato per la pri­ma volta da questo oggetto mi­sterioso per il quale ci vorrebbe un apposito ufficio-facce. Così accade che un giornalista ab­bordi un collega, o un passante e gli chieda notizie sempre le stesse sull’alleanza con il Pd.
È il primo giorno di una nuo­va era, il clima è elettrizzante. Le Camere aprono per battezza­re una legislatura forse nata già morta. Ma non importa, il val­zer della democrazia è inarre­stabile: impronte digitali, tesse­rini, password. Chi non è venu­to bene nella foto del badge si consoli: forse tra tre mesi di scat­to ne farà un altro. E magari con quel filo di abbronzatura che aiuta la fotogenia. Un proble­ma che non ha Marta Grande, miss 5 stelle,che però si impap­pina e non trova l’uscita. I com­messi la aiutano volentieri. I «5 stelle» stanno al gioco: la giacca ce l’hanno, anche i recalcitran­ti come il piemontese Mirko Bu­sto, che giorni fa aveva così po­stato su Facebook : «Ma devo proprio mettere la giacca??». Cravatte tante,qualcuna porta­ta un po’ lasca come detta la mo­da e come il regolamento delle Camere- che hanno conosciu­to anche i laccetti da cowboy del leghista Speroni - non vieta; una con logo No Tav, quella di Francesco Scibona, cittadino senatore. C’è anche un passeg­gino, quello del figlio della citta­di­na deputata Gessica Rostella­to, spinto dal marito. Il fatto è che sono di buon umore, i ragaz­zi che si iscrivono al grande cir­co della politica. Il messinese Francesco D’Uva, 26 anni, fa il falso modesto: «Siamo deputa­ti precari, due mandati e via». Il romano Andrea Zaccagnini è didascalico: «Oggi è una bella giornata, i cittadini entrano nel­le istituzioni ». Il problema è co­me e quando ne usciranno.
I commessi e gli impiegati di Montecitorio trattano i nuovi come degli animali esotici e quindi con cautela. Tutto fila li­scio, però. Chi si aspettava gesti situazionisti, spettacoli d’arte varia,resta deluso.L’unico inci­dente è il rifiuto di molti di dare il proprio Iban, che significa au­torizzare quel demonio dello Stato a versare dei soldi sul pro­prio conto: si attendono deluci­dazioni dal vertice. Ecco Rober­ta Lombardi, ormai quasi una star, piglio da leaderina: «Sì a un dialogo con il Pd purché in trasparenza». Un’apertura? Giammai! «Nessuna fiducia, lo escludo categoricamente. Se c’è chi deciderà di farlo sarà fuo­ri dal movimento». Più tardi si leggerà sul sito di Vanity Fair che la bionda grillina romana nel 2009 aveva pesantemente criticato la gestione del movi­mento da parte del comico ge­novese: «Quando Grillo - aveva scritto online - mi ha apostrofa­to con “Dov’è quella ragazza che vuole leggere quella co­sa?”, mi sono sentita come una bambina che smania per legge­re la poesia di Natale». E poi: «Ho capito che a me di Grillo piace il programma, ma il meto­do con cui si sta muovendo mi fa decisamente schifo». Una cri­si evidentemente passeggera, ma uno sfogo coerente con mol­ti dubbi di militanti del M5S.
Poche centinaia di metri più in là, davanti al Senato, l’altro capogruppo Vito Crimi si alli­scia la barbetta sale- e-pepe e al­la­domanda se l’Italia possa bel­gizzarsi, ovvero prosperare sen­za un governo per un anno e mezzo, risponde placido, nel suo siculo-bresciano: «Sì, per­ché no? Non sta a noi la soluzio­ne, la palla è al presidente Napo­litano. La nostra proposta è un governo a 5 stelle. E se vogliono darci la presidenza della Came­ra diciamo grazie ».Sulle cravat­te­magari c’è da lavorare ma sul­l’educazione no. Educazione che manca invece a Walter Vez­zoli, l’autista e tuttofare di Gril­lo. Lui parlamentare non è ma in questo grande giorno vuole comunque dare un consiglio ai «cittadini»: «Devono starCi a 3 metri di distanza... Sennò Ci in­fettano! Hasta! ...Brutta gente». Come si dice in Costa Rica «cominciamo bene»?