Agostino Paravicini Bagliani, la Repubblica 11/3/2013, 11 marzo 2013
CARDINALI CON MOZZETTA, PARROCI IN STOLA IL “DRESS CODE” CHE APRE IL CONCLAVE
L’Osservatore Romano ha reso noto ieri una Notificazione a proposito della Santa messa «per l’elezione del romano pontefice » che si celebrerà oggi, alle ore 10, nella Basilica Vaticana. La Messa sarà celebrata dal cardinale Angelo Sodano, Decano del collegio cardinalizio, e concelebrata da tutti i cardinali, alla presenza di moltissimi altri prelati.
La Notificazione si sofferma con precisione sulle vesti che dovranno portare cardinali e prelati. I cardinali indosseranno la veste rossa, il rocchetto e la mozzetta. Anche i patriarchi, gli arcivescovi e i vescovi porteranno il rocchetto, la mozzetta e la berretta, mentre gli abati e i religiosi l’abito corale. Gli altri prelati avranno il rocchetto e la mantelletta sopra la veste paonazza
a seconda del proprio grado; i parroci di Roma, infine, la cotta e la stola rossa sopra la talare nera.
La diversità di vesti è tale che ci si perde nel leggere la Notificazione. Ma il suo significato non ci può sfuggire. Le vesti segnalano una posizione gerarchica nella Chiesa – dal cardinale al parrocco. Prese nel loro insieme, queste vesti, dai nomi non comuni, ci dicono insomma che alla messa «per l’elezione del papa» partecipano i rappresentanti della Chiesa universale (patriarchi, arcivescovi, vescovi e così via), della Curia romana e della diocesi di Roma.
Non a caso, una veste è menzionata di più altre, la mozzetta. Perché proprio la mozzetta segnala una precisa posizione gerarchica. Si tratta di una mantellina corta chiusa sul petto da una serie di bottoni che è di vario colore. È nera per i rettori di basiliche, di colore violaceo per i vescovi (paonazzo romano), di colore scarlatto per i cardinali (rosso paonazzo). Anche il papa porta la mozzetta, ma la sua è di
raso rosso senza bordo di ermellino o di velluto rosso con bordo di ermellino o di damasco bianco con bordo di ermellino. Soltanto il papa può portare l’ermellino!
I cardinali sono gli unici ad indossare una veste rossa. Perché? Il fatto é che il colore rosso della loro veste ci ricorda che i cardinali
sono i “porporati”, perché il loro vestito era una volta di vera porpora, ad imitazione dei senatori dell’Antica Roma. Sì, perché i cardinali sono il Senato del-
la Chiesa. E come i senatori romani venivano definiti metaforicamente “parte del corpo dell’imperatore”, così anche per i cardinali, già dal XII secolo in poi e per molti altri, si ricorse alla metafora secondo cui essi erano “parte del corpo del papa”.
È un gioco metaforico e simbolico che investì anche il cavallo dei cardinali! Nel 1475, Sisto IV permetterà ai cardinali di adornare la sella del loro cavallo bianco con una gualdrappa di seta rossa, in analogia con quanto i papi facevano da secoli. Urbano VIII (1623-1644) concederà persino ai cardinali di ornare i cavalli delle loro carrozze con finimenti e fiocchi rossi. E fino al 1769, i palafrenieri dei cardinali usavano, nella festa di S. Anna (26 luglio), cavalcare sopra mule bardate di colore rosso.
Anche l’insegna cardinalizia
più antica – che sopravvive ora soltanto nell’araldica – è di colore rosso. Fu Innocenzo IV, nel corso del primo concilio di Lione (1245), a permettere ai cardinali di portare il cappello rosso, a qualche anno di distanza dalla prima attestazione della porpora cardinalizia.
Per il cardinalato, il colore rosso è quindi un elemento simbolico fondamentale. Perché permetteva ai porporati di avvicinarsi simbolicamente al papa che era ed è tuttora vestito di due soli colori, rosso (manto e mozzetta) e bianco (talare, tonaca).
Durante tutta la Sede vacante, i cardinali devono essere vestiti di rosso. Anche ai funerali del papa. Lo abbiamo visto quando furono celebrati i funerali di Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro. Rivestendo la loro veste rossa, i cardinali rappresentano la Chiesa dal momento in cui muore un papa o un papa rinuncia al pontificato fino a quando un nuovo papa non è stato legittimamente eletto.