www.repubblica.it, 11 marzo 2013
APPUNTI PER GAZZETTA - SI APRE IL CONCLAVE
CITTA’ DEL VATICANO - "Domani c’è da aspettarsi la fumata nera". Sull’unica votazione prevista alle 19, Padre Federico Lombardi non si sbilancia. Il suo è un calcolo di storiche probabilità. "La prima votazione in Conclave difficilmente ha esito positivo. Nel 2005 - ha ricordato - la fumata arrivò tardi, alle 20,04, ed era nera. Come tutti ricordiamo".
Rispetto al 2005 c’è una novità. Il nuovo Papa nel percorso tra la Sistina e la Loggia delle Benedizioni da cui si affaccerà su piazza San Pietro per salutare i fedeli, si fermerà per pregare nella Cappella Paolina, dove sarà esposto il Santissimo. "Questo significa che ci vorrà più tempo dell’altra volta, soprattutto se il nuovo Papa si immergerà nella preghiera", ha detto il portavoce della Santa Sede, ricordando che "il 19 aprile 2005 la fumata nera fu alle 11,52, poi alle 17,50 ci fu la fumata bianca, poi ci vollero 45 minuti per l’annuncio del protodiacono e altri dieci minuti prima che si affacciasse Benedetto XVI".
Non è detto che la messa di insediamento del nuovo Papa sia per forza di domenica, può essere anche di giorno feriale. "Non possiamo sapere ora quando sarà, dipende dalla durata del conclave, ma è certo che si saprà subito dopo l’elezione del Papa", ha spiegato Padre Lombardi.
L’ultima Congregazione. Nel giorno che precede il Conclave la Congregazione cardinalizia si è riunita per la decima e ultima volta nell’Aula del Sinodo. Tutto è pronto. "Il collegio cardinalizio - ha detto Padre Lombardi - ha deciso che quella di stamane era l’ultima congregazione, per permettere di prepararsi all’ingresso in Santa Marta e poi al Conclave".
Ior e Banca Vaticana. I Cardinali oggi hanno parlato anche dello Ior e della situazione della banca vaticana. Il Camerlengo ha tenuto una "breve relazione". "Nell’ultima Congregazione Generale è stato toccato il tema dello Ior, con una breve relazione sulla situazione dell’Istituto in particolare per quanto riguarda il rapporto Moneyval da parte del cardinale Tarcisio Bertone, che è il presidente della Commissione Cardinalizia di Vigilanza", ha spiegato il portavoce vaticano. La questione dello Ior non ha rappresentato "il punto principale per avere criteri su come scegliere il nuovo Papa", ha continuato Padre Lombardi, "ci sono problemi più urgenti" da mettere sul tavolo per l’elezione del nuovo Pontefice. "Essendo riunito il collegio - ha sottolineato - ci sono desideri di informazione da parte dei cardinali ma il tema dello Ior non è il più urgente né il più necessario per il Conclave".
Centocinquantadue i cardinali presenti. Oltre agli interventi degli alti prelati, il portavoce della Santa Sede ha riferito che sono stati sorteggiati i tre porporati che aiuteranno il cardinale Camerlengo Tarcisio Bertone e che rimarranno in carica per tre giorni: l’egiziano Antonios Naguib per l’ordine dei vescovi, il canadese Marc Ouelett per i presbiteri e Francesco Monterisi per i diaconi.
Giuramento di riservatezza. Il resto è l’attesa e la preparazione alla votazione. Circa 90 le persone "che aiutano, collaborano" ai lavori del Conclave, dal segretario del collegio cardinalizio al maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Guido Marini, fino agli infermieri e autisti che accompagnano i cardinali in Vaticano. Oggi faranno il giuramento di riservatezza. La ’missa pro eligendo romano pontifice’ sarà celebrata domani mattina alle 10 dal cardinale decano e concelebreranno tutti i cardinali. L’omelia sarà in italiano e "non durerà più di 2 ore". L’ingresso sarà libero per tutti i fedeli che riusciranno ad entrare nella basilica.
Drappo di velluto rosso. Alla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro, da dove si farà l’annuncio "Habemus Papam" del protodiacono e da dove si affaccerà il nuovo Papa, gli operai hanno lavorato per montare il drappo di velluto rosso. Sono state ricoperte con tessuto rosso, con bordi dorati alla base e sotto i capitelli, anche le colonne ai lati dell’imponente finestra.
Processione pre-Conclave. Da domani pomeriggio partiranno poi i riti verso il Conclave: alle 16,30 dalla cappella Paolina processione dal complesso di Santa Marta fino alla Sistina, chiusa dal cardinale Giovanni Battista Re, il più anziano dell’ordine dei vescovi che celebrerà anche il giuramento dei singoli cardinali secondo la formula ’ed io cardinale prometto mi obbligo e giuro’. La processione sarà preceduta da una croce con i candelieri. Quindi, i cantori della Sistina, i prelati, il segretario del Conclave, il cardinale incaricato della meditazione e tutti i cardinali elettori, in ordine inverso di precedenza, partendo dai diaconi, seguiti dai presbiteri e quindi dai vescovi. A chiudere la processione oltre al cardinale Re, il maestro di cerimonia monsignor Marini. La processione si avvierà recitando le litanie dei Santi e invocando in canto il ’Veni Creator Spiritus’. Dopo l’ingresso nella Cappella Sistina, si svolgerà il giuramento con la formula prevista dalla Costituzione Apostolica, davanti all’evangelario aperto e giurando con la mano destra posata sul Vangelo. Infine, resteranno nella Sistina solo i cardinali elettori, mentre gli altri saranno allontanati con l’esclamazione "Extra Omnes!", ovvero ’fuori tutti’. La durata prevista per la cerimonia è di circa un’ora. Dopo la meditazione guidata dal maltese Prosper Grech, i 115 cardinali elettori potranno procedere alla prima votazione.
Carta e penna per il voto. ’Placet’, ’Abstineo’, ’Confirmo’, ’Deleo’: da domani i cardinali abbandoneranno il loro telecomando con le quattro opzioni in latino per affidarsi a carta e penna. La Cappella Sistina sarà chiusa al mondo esterno e anche alle nuove tecnologie. In occasione del Conclave saranno infatti messi i sigilli a 30 ingressi. Ai porporati elettori sarà consegnata una scheda di forma rettangolare con la scritta ’Eligo in Summum Pontificem’ (Eleggo a Sommo Pontefice), sotto la quale ognuno dovrà scrivere il nome del cardinale da lui prescelto.
La giornata dei Porporati. Sveglia all’alba da mercoledì nei loro alloggi temporanei nella Domus Sanctae Marthae per i cardinali elettori, e orari serrati. Intorno alle 19,15 recitano i Vespri nella Cappella Sistina a conclusione delle operazioni di voto e alle 19,30 è previsto il ritorno alla ’Domus Sanctae Marthae’ per la cena, che viene servita alle 20. Nei giorni successivi la giornata inizierà con la colazione tra le 6,30 e le 7,30. Alle 7,45 trasferimento al palazzo apostolico e dalle 8,15 alle 9,15 Santa Messa nella Cappella Paolina. Alle ore 9,30 i cardinali entrano nella Cappella Sistina e procedono alle operazioni di voto della mattina. Alle 12,30 il ritorno a Santa Marta, alle 13 il pranzo. Alle 16 previsto il nuovo trasferimento alla Cappella Sistina per gli scrutini del pomeriggio, che inizieranno intorno alle 16,50. Alle 19,15 i Vespri concluderanno la giornata di votazioni, prima del nuovo trasferimento alla Residenza Santa Marta (19,30). La cena, come sempre, alle 20.
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CITTA’ DEL VATICANO - Dagli ascensoristi ai confessori, dai fioristi ai medici e agli infermieri. Non saranno solo i cardinali a entrare in clausura nei giorni del conclave. Come previsto dalla costituzione apostolica Universi dominici gregis, alla vigilia della Messa pro eligendo pontifice ci sarà la cerimonia di giuramento per un lungo elenco di persone chiamate a prestare servizio. Anche loro, per il periodo degli scrutini e "fino a quando così avrà ordinato il nuovo pontefice", dimoreranno nell’area riservata, ma resteranno fuori ovviamente dalle fasi della votazione.
Le consegne saranno strettissime: assoluto divieto di intrattenere colloquio, sotto qualsiasi forma, con qualunque mezzo e per qualsiasi motivo, con cardinali che incontreranno; rigoroso silenzio verso l’esterno; impegno futuro a mantenere segretezza su tutto ciò che sarà avvenuto all’interno del perimetro protetto. A differenza dei porporati, per loro c’è il rischio di scomunica immediata: latae sententiae, senza neppure l’intervento del futuro pontefice. Una novità introdotta con l’ultimo Motu proprio di Ratzinger. Il testo del giuramento, scritto nel 1996 quando ancora non volavano i corvi sul Vaticano, prevede espressamente: "Prometto parimenti e giuro di astenermi dal fare uso di qualsiasi strumento di registrazione o di audizione o di visione di quanto, nel periodo della elezione, si svolge entro l’ambito della Città del Vaticano, e particolarmente di quanto direttamente o indirettamente in qualsiasi modo ha attinenza con le operazioni connesse con l’elezione medesima".
Quelle che lunedì alle 17,30 si ritrovano nella cappella paolina per pronunciare la formula di rito con la mano sul Vangelo sono tutte persone selezionate accuratamente. Ma dietro alle Mura leonine, ormai, hanno imparato che la soglia della prudenza non si può abbassare con nessuno. Insieme al cardinale camerlengo Tarcisio Bertone, assisteranno al giuramento due protonotari apostolici. E davanti a loro sono chiamati a sfilare l’arcivescovo segretario del collegio cardinalizio Lorenzo Baldisserri; il maestro delle celebrazioni pontificie, monsignor Guido Marini; il segretario del cardinale Re che durante il conclave farà le veci dell’ultraottantenne decano Sodano. E poi, appunto, i religiosi e le religiose addetti alla sagrestia, i religiosi di varie lingue per le confessioni dei cardinali, i medici e gli infermieri, gli addetti agli ascensori, quelli alla mensa e alle pulizie, quelli che si occupano di fiori e del servizio tecnico, gli autisti che trasporteranno i cardinali nel tragitto tra Casa Santa Marta e il palazzo apostolico, il colonnello e un maggiore delle guardie svizzere, il direttore dei servizi di sicurezza e alcuni suoi collaboratori.
Ciascuno sarà al proprio posto martedì pomeriggio, quando inizierà il conclave. Altri, invece, accompagneranno i cardinali in cappella sistina, ma dovranno poi lasciare la clausura. Tra loro anche padre Georg Gaenswein, segretario di Benedetto XVI, nella sua nuova veste di arcivescovo prefetto della Casa pontificia. Insieme a lui il sostituto della segreteria di Stato, Giovanni Angelo Becciu, e il segretario per i Rapporti con gli Stati, Dominique Mamberti. In processione con gli elettori entreranno tra gli altri il cardinale non elettore Prospero Grech, chiamato a dettare la meditazione preliminare; due protonotari apostolici; due prelati uditori della Rota romana; due prelati chierici di camera; i cerimonieri; la Cappella musicale pontificia. Poi, però, usciranno quando monsignor Guido Marini pronuncerà l’imperativo "extra omnes".
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ROMA - Tra le mura di Città del Vaticano il conclave è appena alle sue fasi iniziali, ma sugli App Store di tutto il mondo è già fumata bianca: mirabilia urbis dell’epoca digitale. Per gli sviluppatori di app l’elezione del nuovo Papa si è trasformata infatti in un’occasione di business, con una manna celeste di applicazioni che permetteranno ai fedeli di seguire il conclave in tempo reale. E tutto senza l’obbligo di conoscere il latino.
LE FOTO
In prima fila, nemmeno a dirlo, si è schierata una startup italiana, che con Conclave Alert (0,89 €, disponibile solo per iPad) consentirà di consultare tutte le discussioni Twitter relative all’elezione del Pontefice. Pubblicata da go2mkt, l’app monitora il flusso dei tweet in sei lingue (inglese, spagnolo, francese, tedesco, italiano e portoghese), attraverso un pannello di controllo che traccia persino le statistiche dei termini più ricercati. Una risorsa ideale anche per chi non disdegna di scommettere con i bookmaker inglesi.
Per un approccio più completo al conclave, la risorsa più elegante è invece Elezione Papa 2013 (0,89 €, per iOS e Android), che con una grafica in stile vaticano raccoglie tutte le ultime notizie, le biografie dei principali cardinali, i trend di Twitter e le quote dei singoli candidati. Non mancano articoli informativi sulla storia dei Papi e del conclave.
Sulla stessa falsariga si schierano altre app gratuite con approccio prettamente giornalistico. È il caso di ConclaveNews (iOS e Android), che organizza le notizie con uno stile decisamente più glamour, simile a una board di Pinterest. Oppure di FC Conclave Live (iOS e Android), che raccoglie anch’essa notizie, foto, video e discussioni Twitter sull’elezione.
Per chi ama il meccanismo dell’horse race, e si perdoni il riferimento blasfemo, l’app ideale è invece Popechart (gratuita, iOS ), che rilegge il conclave in chiave puramente elettorale. L’applicazione di Popcorn Media propone i profili dei principali candidati al soglio pontificio, permette di votare i propri preferiti e, in ultima istanza, di seguire la classifica dei più votati. Tutto, ovviamente, a uso e consumo esclusivo dei fedeli, senza che lo sviluppatore invochi per i risultati l’infallibilità "appificia".
Un meccanismo simile è proposto da altre app gratuite per Android, in instabile equilibrio tra la fede e l’ironia, come Vota il tuo Papa!, Papabili o Papabili 2013. La più rispettosa iConclave (gratuita, per iOS e Android), al contrario, si limita a raccogliere i dati del Sacro Collegio cardinalizio, proponendo un archivio completo dei cardinali in vita. Il risultato è una sorta di album Panini della fede in Terra, con foto, schede e biografie di tutti i cardinali, non solo degli elettori o dei favoriti alla vittoria.
E chi fosse interessato solo al risultato finale? Ovviamente c’è un app anche per loro, la più immediata Conclave (gratuita, per iOS e Android) di Logos Bible Software, che offre contenuti informativi in lingua inglese ma, soprattutto, un live video dai luoghi dell’elezione. Uno strumento ideale per scoprire in prima persona se la fumata sarà bianca o sarà nera. Mirabilia urbis dell’epoca digitale, che oggi permette di essere pellegrini a Roma anche a migliaia di chilometri di distanza.
CORRIERE.IT
CITTÀ DEL VATICANO - «Preghiamo insieme perché lo Spirito Santo indichi al collegio dei cardinali colui che è già stato eletto da Dio». È ormai sera quando nella Chiesa di Santa Maria in Traspontina, mentre fuori via della Conciliazione e San Pietro sono inondate dal diluvio, il cardinale canadese Marc Ouellet, uno dei «papabili», oltre a essere l’unico ad accennare a Vatileaks («Anche Benedetto XVI ha perdonato, prima di Natale, chi lo ha tradito») riassume ai fedeli lo stato d’animo dei 115 elettori che alle 16.30 di domani, muovendo dalla Cappella Paolina, entreranno in processione nella Sistina. «È un’ora abbastanza unica nella storia della Chiesa, dopo la rinuncia al ministero petrino di Benedetto XVI», chiarisce il teologo Ouellet, con Angelo Scola e Christoph Schönborn l’«allievo» più vicino a Ratzinger: «Sapendo come abbia meditato a lungo e profondamente la sua decisione, non posso dubitare che lo abbia fatto secondo la volontà di Dio e per il bene della Chiesa».
Ieri molti cardinali hanno detto messa nelle loro chiese romane, stamattina il collegio al completo si riunirà per la decima e ultima congregazione generale ma gli incontri e i tentativi dei vari «ambasciatori» di consolidare i consensi intorno ai «papabili» andranno avanti finché domattina entreranno nella Domus Sanctae Marthae per posare le valigie in camera prima di concelebrare in San Pietro la Messa Pro eligendo romano Pontifice, presieduta alle 10 dal Decano Angelo Sodano. Poi il pranzo, un po’ di riposo e via, verso «la decisione più importante della nostra vita», come diceva il cappuccino di Boston Sean Patrick O’Malley.
«Finora non sappiamo proprio nulla, dovremo aspettare almeno i risultati del primo scrutinio», allargava le braccia ieri il cardinale francese Philippe Barbarin. «L’altra volta c’era Ratzinger...». E cioè un cardinale che partiva da una cinquantina di voti. Ora non c’è nessun «papabile» che abbia un simile sostegno di partenza. Al più possono contare su una trentina di voti e il quorum per eleggere il Papa è 77. Molti porporati custodiscono due o tre opzioni. Al primo scrutinio non ci sarà quindi un confronto a due, la prospettiva è che si votino almeno tre o quattro candidati: uno o due nordamericani (Ouellet e uno dei tre statunitensi più in vista: Dolan, Wuerl e O’Malley), il sudamericano Odilo Pedro Scherer, sostenuto anche dalla Curia, e l’arcivescovo di Milano Angelo Scola, appoggiato più dagli europei che dagli italiani. I nomi nordamericani ed europei sono più affini e potrebbero far convergere i loro voti. Mercoledì valuteranno chi va avanti, in caso di «stallo» potrebbero emergere le alternative: il messicano Francisco Robles Ortega, l’ungherese Péter Erdö, l’austriaco Christoph Schönborn, asiatici e africani.
Del resto, un Conclave sfugge alle logiche delle votazioni politiche ed è questo a renderlo spesso imprevedibile. «In pochi giorni avremo il nuovo Santo Padre: vi posso dire che ho trovato, in questa settimana di incontri tra cardinali, uno spirito di fraternità raramente vissuto», considerava ieri sera il cardinale Schönborn. Prima di chiedere alla gente in chiesa: «Fate pregare anche i bambini, per il Conclave, la loro voce sarà particolarmente ascoltata da Dio».
Gian Guido Vecchi