Mattia Feltri, La Stampa 10/3/2013, 10 marzo 2013
VEGANI, COMPLOTTISTI, WEBBISTI. IL PARTITO ARLECCHINO DI GRILLO
Il popolo dei grillini è fra i più variegati che si conoscano. Ci sono istanze, aspirazioni, tendenze, persino ideologie diverse e a prima vista contrastanti. È dunque difficile proporre il ritratto del grillino così come si proporrebbe il ritratto del leghista o del postcomunista: egli è tratteggiabile soltanto attraverso un catalogo vasto. Non è necessario riconoscersi in ogni voce per vantare il titolo di grillino ma, certo, più voci si ha nell’anima e meglio è.
Antileaderisti
Nel M5S la parola leader è «una parola sporca». Non c’è leader: ogni testa un voto, il padrone è l’elettore e a lui si risponde. In attesa di oliare il meccanismo, è Beppe Grillo incoronato «megafono» a dare direttive se necessario brusche. Deputati e senatori non saranno tali ma «cittadini», per rimarcare parità e obbedienza al popolo. I capigruppo saranno sostituiti ogni tre mesi; soltanto loro hanno diritto di parlare con la stampa, secondo istruzioni con qualche elemento contraddittorio rispetto ai presupposti.
Atei
Per la dottrina negromantica di Gianroberto Casaleggio, le religioni si estingueranno nel 2054. Lo ha detto in qualche video e in qualche libro. La previsione si coniuga male con l’inchiesta di «Famiglia cristiana» secondo cui il 19,9 per cento di chi va a messa ogni domenica ha votato per il Movimento. Se ha ragione Casaleggio, sono tutti grillini destinati a diventare atei, o credenti destinati a diventare ex grillini. Per il momento basta essere anticlericali: «Se la Chiesa non smette di interferire nello Stato, noi interferiremo nella Chiesa», ha detto Grillo.
Collettivisti Nel senso della colletta. Il grillino promuove collette per pagare pranzi al sacco, pizze postelettorali, spazi per le riunioni, trasferimenti, merende volanti. Se i giornalisti si ritrovano accidentalmente nel mucchio, sono pregati di partecipare (anche se si hanno già notizie di giornalisti che se la sono battuta senza sganciare).
Complottisti
Ha incuriosito e suscitato ironie il convincimento del deputato-cittadino Paolo Bernini per il quale gli americani controllano la popolazione tramite microchip sottocutanei. Non è indispensabile, sebbene aiuti, ritenere che le Torri Gemelle siano state abbattute dalla ghenga di George W. Bush e che l’uomo non sia mai sbarcato sulla Luna. È invece obbligatorio credere nella malafede dei mezzibusti prezzolati dai partiti per calunniare il MoVimento. Il minimo del complottismo richiesto è denunciare la grande cupola mafiosa (politica, finanza, imprenditoria, magistratura, stampa, sindacati ecc.) che assoggetta le moltitudini. Il sentimento qualche volta si è pericolosamente esteso a figure apparentemente innocue come il medico di famiglia, servo delle case farmaceutiche.
Ecumenisti Chi coglie elementi di fascismo o di comunismo o di altre ideologie crepuscolari non ha invece colto la vera cifra del M5S: l’ecumenismo. La sentenza è che «ogni idea vale». Non importa se arrivi dai centri sociali, da CasaPound o dall’oratorio, piuttosto che sia condivisa e supportata dal web. Insomma, se Pierluigi Bersani vuole l’intesa, non la raggiungerà mai per scambio di segreteria ma per petizione on line. Una petizione del genere, promossa da un’elettrice di Grillo, è però stata scartata in dieci minuti.
Decrescitisti La decrescita felice è un postulato. Non ha nessun senso aumentare il Pil, basta e avanza sprecare meno e distribuire meglio il reddito, per esempio riducendo a 1:10 la distanza fra gli stipendi degli operai e quelli dei manager. Qui risiede una diffidenza verso il capitalismo evoluta in manifesta ostilità verso le multinazionali. Se le cose stanno così, è folle lavorare quaranta ore e cinque giorni la settimana: sono sufficienti trenta ore in quattro giorni. I «cittadini» cominceranno subito poiché alla Camera e al Senato si lavora dal martedì al giovedì.
Neoecologisti
Gli ecologisti grillini non si accontentano di ereditare le storiche battaglie dei Verdi: loro sono massimalisti e minimalisti al tempo stesso, e quindi funambolici. Al bar rifiutano i bicchieri di plastica, a casa centellinano l’uso dello sciacquone, nel disbrigo delle faccende domestiche, nei casi più estremi, arrivano a riconoscere un solo detersivo: l’acqua. Nei suoi spettacoli, Grillo ha immaginato condomini energicamente autosufficienti per riciclo di sterco umano e ha denunciato la congiura contro la marijuana, messa fuorilegge perché la canapa produce energia pulita, carta, abiti, carrozzerie, carburante, tutto. Qualche volta i neoecologisti coincidono con i complottisti.
Notavisti
I notavisti sono anche neoecologisti, ma la loro posizione è più ambigua. No Tav sempre o soltanto nel caso della Val di Susa? Il sospetto è venuto quando si sono visti alcuni grillini, compreso Casaleggio, viaggiare verso Roma sull’Eurostar.
Telecameristi Il grillino tecnologicamente consapevole ha sempre con sé uno smartphone o un tablet comprendente telecamerina. Con la telecamerina si riprendono e si mandano in rete sedute di consigli comunali, riunioni politiche, summit consociativi specialmente se smascherano la Casta, e comunque per la sacralità della trasparenza. La sorpresa è stata di vedere i telecameristi fuggire guardinghi davanti alle telecamerine o telecamerone altrui (rileggere la voce «complottisti»).
Siciliani
Questa è una voce discutibile, ma è un dato di fatto che il grillino siciliano oggi parte avvantaggiato ed è guardato con ammirazione. Un poco c’entra col mitico modello Crocetta (che sembra rifarsi al modello Giuditta di Roberto Benigni nel «Piccolo Diavolo», un brillante tentativo di prendere tempo), un poco coi ripetuti successi del MoVimento nell’isola che, come Grillo aveva previsto, doveva essere l’anno zero della Rivoluzione.
Vegani
Il vegano trae la purezza del pensiero dalla purezza dell’alimentazione: mangia soltanto cibo di origine vegetale. Il vegetariano - che evita carne e pesce ma contrariamente al vegano accetta uova, miele, strutto, latte e latticini - è considerato a uno stadio di consapevolezza intermedio. Niente però impedisce al grillino non vegano di mangiare salsicce e bistecche, purché da animali di allevamento biologico.
Webbisti
Il web è l’origine unica delle politiche e delle direttive del MoVimento. Se si accusa un militante di obbedire ciecamente a Grillo, lui risponderà che quelle cose Grillo le dice perché le ha ricevute dal web. Qui siamo all’abc del grillismo, se non fosse che il webbista vive i primi turbamenti: Casaleggio ha lanciato l’allarme, «attenti ai social media», attenti a quello che scrivete e attenti alle jene che li popolano con l’obiettivo di screditare Rivoluzione e rivoluzionari.