Piergiorgio Odifreddi, la Repubblica 10/3/2013, 10 marzo 2013
NELLA CLASSIFICA DELLE PROFESSIONI “MIGLIORI” VINCONO I NUMERI
Quali sono le migliori e le peggiori professioni? A rendere più precisa la domanda ci pensano da una ventina d’anni il Wall Street Journal e il sito CareerCast, con uno studio annuale su 200 professioni negli Stati Uniti, valutate sulla base di cinque parametri: ambiente e condizioni di lavoro, guadagno, impegno fisico e stress. Le classifiche variano nei dettagli a seconda degli anni, ma permettono di avere un’idea generale della situazione, Le professioni consistentemente al fondo della classifica sono ovviamente quelle più pericolose, faticose e peggio remunerate: cameriere,
caseario, lavapiatti, siderurgico, marinaio, meccanico industriale, militare, petrolifero, raccoglitore di rifiuti, saldatore, tagliaboschi e tassista. Di queste, la professione del tagliaboschi è risultata ultima nel 2009 e 2012, e il meccanico industriale ultima nel 2010 e nel 2011. Le professioni consistentemente al top della classifica sono invece quelle più comode, stimolanti e meglio remunerate: analista informatico, attuario, biologo, matematico, revisore dei conti, sistemista informatico, statistico. Di queste, la professione del matematico è risultata prima nel 2009 e seconda
nel 2011, l’attuario prima nel 2010 e seconda nel 2012, e il sistemista prima nel 2011 e nel 2012. Tutte le migliori professioni hanno qualcosa a che vedere, direttamente o indirettamente, coi numeri. E da esse si deduce il potere che questi hanno nelle società industriali e tecnologicamente avanzate. Pitagora aveva dunque visto giusto, duemilacinquecento anni fa, quando diceva che “tutto è numero”. Se lo ricordino gli studenti della maturità, che di questi tempi cominciano a pensare a cosa fare da grandi.