Francesco De Remigis, Il Giornale 10/3/2013, 10 marzo 2013
IL DESTINO DI PARIGI È UNA BATTAGLIA RISERVATA ALLE DONNE
Da Anne Hidalgo (vice di Delanoë) a Rachida Dati, tutti i partiti pronti a una candidatura «rosa»per la poltrona di sindaco
È tempo di scelte, a Parigi, dov’è cominciata la campagna elettorale per la carica di primo cittadino. Le donne rubano la scena agli uomini. La battaglia si annuncia serrata. La destra vuole riprendersi almeno la Capitale dopo due mandati di marca socialista e l’unica certezza è che, a confrontarsi per la poltrona di sindaco, saranno le nuove donne della politica francese. Ci aveva provato l’ex radicalecentrista- moderato, Jean-Louis Borloo, a farsi avanti. Ma, annusata l’aria, ha fatto dietro front nel suo movimento Udi, lasciando all’ex sottosegretario Rama Yade la libertà di decidere se candidarsi lei, o se appoggiare una gollista con più chance di vittoria.
Il 2014,l’anno di una Parigi al femminile, è dunque già cominciato. Così hanno deciso Ps e Ump. I due partiti maggiori indicano la tendenza, gli altri si adeguano. Perché in una Francia in cui non c’è un bipolarismo vero, la storia la scrivono comunque socialisti e neogollisti.
Il Front National proverà a rovinare i giochi di destra e sinistra con Marie-Christine Arnautu, fedelissima di Marine Le Pen, di cui è stata consigliera e portavoce.D’altronde,i socialisti sono favoriti solo perché i gollisti non vincono Parigi da dieci anni e la candidatura dell’estrema destra frontista potrebbe dar fastidio all’Ump, che spera nel supporto dei centristi.
Il Ps punta tutto sull’esperienza maturata all’Hotel de Ville da Anne Hidalgo: la prima vice del sindaco Bertrand Delanoë. Non è amata da tutti, nel partito. Ma, visti i sondaggi, sembra che l’elettorato sia in sintonia con lei e si stia già abituando a vederla con le chiavi della città in tasca: 52 anni, tre figli (da due uomini diversi)e una delega all’Urbanistica spesa negli anni piuttosto bene. Sulla scia femminile delle candidature, perfino i Verdi, alleati di François Hollande in Parlamento, ma spesso in disaccordo con lui, hanno la loro probabile candidata: l’ex segretaria del partito e ministra Cécile Duflot. Non ha ancora sciolto la riserva, ma dovrebbe essere lei la quarta (o quinta) donna in corsa. Titolare del dicastero per gli Alloggi, fa sapere di non escludere nulla. Soprattutto se, come si vocifera, i due rappresentanti ecologisti nel governo dovessero lasciare.
Guai, però, a parlare di quote rosa per la carica di sindaco, secondo Ségolène Royal. Su France Inter , l’ex candidata alle presidenziali 2007, fresca di nomina alla vicepresidenza della Banca pubblica d’investimenti (Bpi), le donne «sanno lavorare meglio degli uomini, anche in politica, perché sono abituate a gestire il budget familiare». Se in corsa ci sono cinque rappresentanti femminili, è merito loro. Dice, Ségo, di voler difendere il posto delle donne nella società francese. Ma a guardare le municipali di Parigi, le colleghe sanno difendersi da sole. Ma lei, forse l’unica «grande» messa all’angolo dopo l’elezione di Hollande, non ha mancato di rivendicare il suo ruolo di apripista.
Resta un nodo da sciogliere, per destra e sinistra. Se convocare o meno le temute primarie. Dopo il caos generato dall’elezione del presidente Ump post-Sarkozy, che di fatto ha spacchettato il cartello neogollista in microcorrenti, nessuno vorrebbe un’altra guerra; tra due donne per giunta. Rachida Dati, mamma single, da un paio d’anni si muove per la carica di sindaco, essendo già alla guida del quartiere più ricco della Capitale. Ma, anche a causa di un certo disordine sentimentale su cui i settimanali si sono accaniti, il partito vorrebbe puntare su Nathalie Kosciusko- Morizet: ecologista, ex portavoce di Sarkozy nella vincente campagna 2007, attenta a quei dettagli dialettici che, in una battaglia di donne tutte molto eleganti e preparate e visti i sondaggi nazionali disastrosi per Hollande, potrebbe essere il valore aggiunto.