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 2013  marzo 07 Giovedì calendario

AIDS– Per questa bambina fortunata, nata con il virus dell’aids e guarita con una cura precoce di farmaci antiretrovirali, facciamo tutti il tifo

AIDS– Per questa bambina fortunata, nata con il virus dell’aids e guarita con una cura precoce di farmaci antiretrovirali, facciamo tutti il tifo. Speriamo che davvero nel suo corpo, come pare, il virus dell’aids si sia estinto. È la prima volta che succede ed è significativo dei progressi che nel tempo si sono fatti contro l’Hiv. Una volta i bambini che al momento del parto venivano contagiati dalla madre infetta morivano tutti, così come morivano gli adulti. Oggi non è più così, almeno nei paesi occidentali: se una madre sa di essere sieropositiva, viene seguita durante la gravidanza, trattata con i farmaci in modo che la carica virale si abbassi, e il piccolo nasce quasi sempre sano (un tempo il contagio madre-figlio avveniva nel 30 per cento dei casi). Questa volta, invece, la madre non sapeva di avere il virus e la strada adottata, somministrare alla neonata, subito dopo la nascita, un cocktail di antiretrovirali più allargato rispetto allo standard, e a dosaggi più forti, si è dimostrata vincente. Il virus, dopo un numero molto breve di replicazioni, è stato probabilmente sradicato. Prima di dare la notizia, i medici del Mississippi hanno aspettato che la bimba avesse un paio d’anni, un periodo sufficientemente lungo per trarre conclusioni. Non credo però che questa strategia possa applicarsi agli adulti. In un sieropositivo il virus è già presente, da anni, in milioni di cellule, si è ormai integrato nel suo genoma cellulare e da lì non se ne va. Però, e questo è un altro grande successo, possiamo bloccarne la replicazione per tutta la vita. Non solo. Se una persona ha un rapporto non protetto con un partner sieropositivo, i farmaci antiretrovirali presi entro poche ore lo proteggono. Infine, si stanno mettendo a punto vaccini terapeutici che potenziano il sistema immunitario della persona sieropositiva in modo da ridurre la quantità di farmaci e garantire una lunga aspettativa di vita, con un’alta qualità. Mauro Moroni, infettivologo (testo raccolto da Daniela Mattalia)