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 2013  marzo 07 Giovedì calendario

UNIRE CALABRIA E SICILIA: GRILLO CE L’HA FATTA

Francesco Molinari è un avvocato 48enne di Cosenza, «nipote di contadino e figlio di operai emigranti», sposato e padre di due figlie. Ora è uno dei 54 senatori Cinque Stelle, eletto come capolista in Calabria. Vive a Rende, un tempo militante di sinistra ma «solo in movimenti liberi da ogni schema di appartenenza». Come la vede da parlamentare? «Quello che diciamo è chiaro e netto anche in Calabria: tutti a casa». Peraltro, in Calabria il M5S ne ha eletti due, di senatori. L’altro è Nicola Morra: anch’egli cosentino, 49 anni, insegnante di storia e filosofia. Da studente ha fatto attività politica a Roma, e però «schifato dai partiti» se n’era allontanato. Ora, con Grillo, è tornato a praticare: «Credo nella forza paziente del dialogo, nella tenacia dell’argomentazione; dialogo con tanti, possibilmente con tutti, non mi piace alzar la voce». Ma Grillo lo sa?
Sempre dalla Calabria, il Movimento ha portato a Roma anche quattro deputati. Come Dalila Nesci, la capolista, 26 anni da Tropea, sta ancora studiando giurisprudenza. Giornalista pubblicista dal 2011, ha lavorato spesso come addetta stampa. Anche per il Movimento stesso, precisamente per la campagna alle amministrative di Palermo del 2012 - e qualcuno malignamente mette questa cosa in relazione con il suo legame con Riccardo Nuti, anche’egli capolista proprio in Sicilia. Mentre Sebastiano Barbanti, 36enne cosentino - «i miei nonni arrivarono in Calabria dopo molte peripezie in giro per l’Italia ai tempi della Grande Guerra» - è laureato in scienze statistiche e specializzato in marketing a Pisa, sposato e padre d’una bambina. E da quando ha cominciato a impegnarsi con ilM5S «la mia vita è cambiata, ho trovato un “luogo” in cui dedicare tutto me stesso». Altra neo onorevole calabrese è Federica Dieni, classe 1986 da Reggio. Laureata in giurisprudenza, sta facendo il secondo anno di praticantato: «Mai stata iscritta ad alcun partito, ma il Movimento mi ha convinta a mettermi in gioco». Con lei, a Montecitorio arriverà anche Paolo Parentela, ragioniere 29enne di Catanzaro. Uno dei tanti giovani dei call center, «quattro anni e poi, dopo il fallimento dell’azienda, sono rimasto senza occupazione». Si definisce un «ambientalista estremo». Ora, fin che dura la legislatura, farà il parlamentare.
Al di là dello Stretto, in Sicilia, il Movimento 5 Stelle aveva già ottenuto un grande successo elettorale, sbaragliando i vecchi partiti alle ultime Regionali. Exploit replicato alle recenti Politiche: sei senatori eletti, addirittura tredici deputati. E dunque, a Palazzo Madama entrerà per l’appunto da senatore Francesco Campanella, impiegato alla Regione Siciliana - ente per la verità fra i più criticati in quanto a sprechi e malversazioni, ma tant’è. Ha 48 anni, laureato in lettere, sposato e con due figli. Un passato da iscritto prima al Pds, poi a Rifondazione Comunista: ma è con i grillini che «ho ritrovato il piacere di partecipare da attivista». E poi Mario Michele Giarrusso, catanese 48enne - «il mio lavoro è fare l’avvocato, difendendo i cittadini che non vogliono rigassificatori, che vogliono la raccolta differenziata e non gli inceneritori». Mica tanto tempo fa s’è molto arrabbiato con Gianni Riotta, giornalista che l’aveva definito «lottizzato», e l’ha querelato. E fra i Cinque Stelle novelli senatori c’è pure un arbitro di calcio, membro all’associazione dei fischietti dal ’91: è Vincenzo Santangelo, 41 anni, architetto di Trapani - «ho deciso di prendere in mano il mio futuro». Quindi un’altra impiegata della Regione, Nunzia Catalfo: lei ha 45 anni ed è di Catania, attivista del M5S dal 2008. Più interessante il curriculum di Fabrizio Bocchino: laureato in fisica con lode con una tesi di astrofisica, ha 44 anni ed è di Altofonte, provincia di Palermo. Ora è ricercatore astronomo all’Osservatorio Astronomico di Palermo, «autore di 68 pubblicazioni scientifiche». Sesta senatrice siciliana del Movimento è Ornella Bertorotta, che puntualizza: «Ho 45 anni, siciliana di nascita ma non di origine: papà torinese e mamma milanese». Una figlia ventenne, imprenditrice, è convinta che «se riuscissimo a far convergere i pregi nordici (ordine, pulizia, rispetto dell’ambiente) con quelli del Sud (disponibilità, accoglienza, allegria), alla Sicilia mancherebbe nulla».
E passiamo alla Camera. Nella circoscrizione Sicilia 1 - Agrigento, Caltanissetta, Palermo, Trapani - il Movimento 5 Stelle ha eletto sei deputati. Il più noto dei quali è il palermitano Riccardo Nuti, 31 anni, impiegato di un azienda di comunicazione e militante dal V-day del 2007. Già candidato sindaco di Palermo l’anno scorso - «il più votato di tutta la città» - non è sposato, non ha figli e del suo fidanzamento con l’altra neo senatrice grillina Dalila Nesci si è già scritto. Altra giovanissima onorevole è Giulia Di Vita, 28 anni, già laureata in ingegneria gestionale: anche lei si è avvicinata al M5S nel 2007, e «intendo portare in Parlamento lo spirito di trasparenza, condivisione e servizio civico ». Chiara Di Benedetto, poi, di anni ne ha nemmeno 26: palermitana, laureata in scienze e tecnologie dello spettacolo, è diventata attivista del Movimento solo l’anno scorso - un’occupazione ancora non ce l’ha, ma adesso sarà occupata alla Camera. Invece Loredana Lupo, anch’essa novella onorevole palermitana, è una quasi 35enne laureata in agraria, e lavora come ricercatrice per l’istituto di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran): e «una delle mia priorità è ridare dignità a settori come quello della ricerca e dell’istruzione». Altra onorevole del M5Sè Azzurra Cancelleri, nissena di San Cataldo, 28 anni, lei sta studiando economia e finanza a Palermo, «imprenditoria femminile e sviluppo del Mediterraneo i temi che più mi stanno a cuore». Quindi Claudia Mannino, laurea in architettura e master in gestione dell’innovazione nelle piccole e medie imprese: è di Capaci, ha 34 anni e «da attivista mi interesso soprattutto ai problemi legati all’ambiente».
Altri sette onorevoli del M5S provengono invece dalla circoscrizione Sicilia 2, vale a dire Catania, Enna, Messina, Ragusa, Siracusa. Eletta da capolista è Giulia Grillo, 37enne di San Gregorio di Catania, «medico-legale con particolare competenza in materia di risarcimento del danno e previdenziale»: ha cominciato a volantinare e banchettare e raccogliere firme fin dal 2006. Tommaso Currò è invece nato a Milazzo 39 anni fa, laureato in fisica, «vivo e lavoro a Catania come tecnologo di laboratorio chimico-fisico». E così scrive nella sua scheda di presentazione: «Ricordo un ministro che dichiarava “con la cultura non si mangia”, nel Paese con il più grande patrimonio culturale del mondo. Segni di una classe dirigente ignorante e cafona». Ora tocca a lui: siederà alla Camera. Insieme con Maria Marzana, in realtà nata in Germania: ha quasi 31 anni, è insegnante elementare - «ho lavorato a Milano da precaria» - vive a Rosore lini (Siracusa) dove ha anche aperto un Meet Up del Movimento. E poi Marialucia Lorefice di Ispica, provincia di Ragusa: 32 anni, e se da una parte pubblica un curriculum da attivista Cinque Stelle lungo così, d’altro canto ancora studia lettere e filosofia a Catania. Sarà per questo che, nella dichiarazione d’intenti per il Parlamento (di cui ora fa parte), comincia dalla «politica di piena occupazione». Problemi universitari non li ha invece più il messinese 25enne Francesco D’Uva, laureato con lode in chimica magistrale, entrato nell’universo grillino nel 2007 dopo aver letto un volantino: fra i «temi a cui sono molto sensibile» il primo posto è riservato alla ricerca scientifica. Poi Gianluca Rizzo: vive a Caltagirone (Catania), ha 38anni e prima di diventare onorevole era disoccupato. Definisce «missione» il fatto di «informare, divulgare e denunciare gli abusi della politica, ma anche di sperimentare che un altro modo fare politica è possibile» (bene così, ma insomma, il M5S ha un leader indiscusso e indiscutibile, è entrato in Parlamento con la fanfara, ha presentato un programma, parla di governare, e però si arrabbiano se viene chiamato “partito”). Infine Alessio Villarosa, 31enne di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina): lavora in un’azienda specializzata nella vendita di prodotti farmaceutici, ed è iscritto al Movimento dal 2011, quando nacque il Meet Up del suo paese - «abbiamo organizzato la pulizia del nostro litorale, con i rifuti differenziati sul posto». Dice che «ho tanta voglia di aiutare la mia città». Potrà farlo anche da Roma. Ma il virus Cinque Stelle - non vuol essere un insulto, gli stessi attivisti lo chiamano così - ha infettato pure la Sardegna. Due i senatori eletti. Il primo dei quali è Manuela Serra, 41 anni, insegnante che ogni mattina va da Cagliari a Pula per lavorare alla scuola elementare. Un evento storico: è la prima senatrice sarda della Repubblica. Due lauree, precaria, è entrata nelle graduatorie degli insegnanti di sostegno nel 2007. Nel M5S «sono iscritta da quand’è nato», e però «sarà un grande dolore non poter vedere i miei alunni tutti i giorni. Ma è anche per loro che andrò in Parlamento». E con lei Roberto Cotti, nato a Cagliari nel ’61, laureato con specializzazione in economia del turismo alla Bocconi: dal 2010 al 2012 ha insegnato all’Università di Cagliari come professore a contratto, «corso di laurea chiuso per tagli ». È comunque titolare di un’azienda di servizi turistici - convegni, visite guidate - nonché attivista fin dal 2007, «non basterà più denunciare quello che faranno gli altri, si dovrà costruire». D’altra parte, di deputati grillini la Sardegna ne ha regalati tre. La cagliaritana 38enne Emanuela Corda, titolare di uno studio di grafica pubblicitaria ed editoriale. In Parlamento? «Taglio di privilegi e dei costi della politica, tematiche energetiche e ambientali, diritto allo studio, equità fiscale e sociale». E poi Andrea Vallascas, 37enne ingegnere cagliaritano esperto in energie rinnovabili - «sono un cinquestellino della prima ora». E infine Paola Pinna di Quartocciu (Cagliari), 38 anni, laureata in scienze politiche con master alla Luiss: ha viaggiato dappertutto, attualmente è disoccupata. Anzi, era: ora è deputata.
Infine, le circoscrizioni estere. Dove il Movimento 5 Stelle è rimasto sotto il 10 per cento sia alla Camera sia al Senato, aggiudicandosi un seggio a Montecitorio. Che sarà occupato da Alessio Tacconi, laureato in economica che fino a 30 anni ha vissuto in provincia di Verona. Ora di anni ne ha 35, si è sposato, vive e lavora a Zurigo - da dove ha fondato il Meet up locale e quello europeo. «E ho scoperto che molte cose ritenute ormai impossibili in Italia sono normali altrove: pubblica amministrazione efficiente, rispetto della cosa pubblica, trasporti efficienti e puntuali, un sistema sanitario che funziona, meritocrazia». Sarà portavoce alla Camera degli attivisti europei. E però rischia già l’espulsione: avrebbe infatti utilizzato tariffe agevolate per inviare lettere elettorali ai cittadini. Per i duri e puri del Movimento una macchia indelebile.
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