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 2013  marzo 07 Giovedì calendario

VENDOLA SULLE ORME DI FINI: IL COGNATO LO INGUAIA CON LE FOTO

Anche Nichi Vendola ha il suo Tulliani. Ci mancava il co­gnato a inguaiare il governato­re della Pu­glia a disagio per le foto al ri­storante col giudice che l’ha assolto nell’inchie­sta sul prima­ri­o raccoman­dato. Il leader di Sel è in im­barazzo due volte, anzi tre. Perché aveva inizialmente parlato di « menzogne » sostenendo di non cono­scer­e il gip Su­sanna De Feli­ce, peraltro amico di sua sorella Patri­zia pure lei presente allo stesso pranzo del 2006 nella «taverna da Santos» a Sa­velletri. Per­ché di fronte alle indiscre­zioni di Pano­rama anziché chiarire la sua posizione su quegli scatti e su quel magistrato aveva mi­nacciato querele straparlando di macchina del fango. E infine perché oggi il Favoliere delle Puglie scopre che a diffondere quelle immagini non furono manine occulte o deviate bensì il fidanzato di sua sorella: Cosi­mo Ladogana. Niente fango, ma schizzi di famiglia.
In una autodenuncia alla Digos di Bari il buon Cosimo, compagno di Patrizia Vendola, avrebbe infatti confessato di aver passato lui le fotografie dell’allegra tavolata con la gip e il suo futuro imputato. Perché abbia deciso di sputtanare fi­danzata, cognato, e al dunque anche se stesso, non è chiaro. Alla polizia avrebbe riferito che si sarebbe mosso per amo­re, e per tutelare il buon nome di Patrizia avrebbe avviato una trattativa coi cronisti del setti­manale per scoprire a che gio­co, sporco, stavano giocando. Li avrebbe contattati incon­trandoli in un hotel sotto falso nome- pare fingendosi agente segreto o qualcosa di simile ­parlando dell’esistenza di ulte­riori foto rubate, filmini, prove audio compromettenti. E la co­sa sarebbe finita tra incom­prensioni e perplessità recipro­che. Il settimanale, invece, rife­risce altro: dopo aver ricevuto una telefonata da un Mister X che chiedeva un sacco di soldi per foto scottanti, riceva una mail da un lettore (nickname «Japigia») deciso a offrire una trentina di foto di quel giorno al ristorante. Japigia e Panorama si incontrano in un hotel. Il pri­mo millanta di lavorare per un misterioso gruppo di persone a caccia di informazioni sensibi­li, dopodiché mostra 30 scatti che l’interessato fa risalire sia al pranzo del 2006 che a incon­tri più recenti (maggio 2012). «Aggiunge pure - fa sapere Pa­norama - che ci sono altre foto delle due donne (sorella e gip) in occasione di una Pasquetta e di un Capodanno trascorsi in­sieme, successivi al 2009 e quin­di “pericolosamente” recenti per la famiglia Vendola». Nes­suno parla di soldi, ma «Japi­gia », fa presente che ha speso 3mila euro per estrarre quelle immagini da un vecchio telefo­nino di Patrizia. Il «venditore» è ancora senza nome - osserva Panorama - ma un giorno, per caso, viene sorpreso a passeg­gia­re per Bari sottobraccio a Pa­trizia Vendola. Proprio lei: la so­rella di Nichi. Le cose si compli­cano, i dubbi crescono, Japigia appare e scompare, così Pano­rama preferisce ritirarsi e quan­do si ritrova in posta elettroni­ca 4 foto del pranzo di Savelle­tri, il direttore Mulè decide di di­sinnescare la bomba, pubblica­re e raccontare tutto, svelando di fatto l’identità di Japigia, alias Cosimo Ladogana. Che s’arrabbia di brutto via sms: «Almeno adesso avete la certez­za che non era un trappolone, che non ero in combutta con nessuno. Cellulare bollente il mio oggi, insulti a non finire, dai miei ex conoscenti, impos­sibile negare e quindi reo con­fesso ». Seguiranno altri contat­ti. Improvvisamente, però, Co­simo cambia atteggiamento. In un sms giura di aver millanta­to, e guai a scrivere il falso. Quindi si autodenuncia alla Digos. Ultimo messaggino a Pa­norama : «Ho detto tutto alla po­lizia, ognuno si prenderà le pro­prie responsabilità. Ho conse­gnato tutta la documentazio­ne ». Proprio tutta?