Marta Serafini, Corriere della Sera 07/03/2013, 7 marzo 2013
IL WEB NON E’ SOLO PER RAGAZZI. LA CRESCITA DELLE CINQUANTENNI
Cala il sipario sull’era di Internet come regno di giovani e giovanissimi. Già, perché se il mito della Rete, luogo frequentato esclusivamente dalle fasce di età più basse ha fatto versare fiumi di inchiostro ad analisti, giornalisti e opinionisti, ora tocca rivedere l’icona del geek ventenne, iperconnesso e smanettone. Ad aprire il nuovo scenario sono gli ultimi dati Audiweb sugli italiani online, che per il mese di gennaio 2013 fanno registrare un incremento degli «over 55», con un più 17 per cento per gli uomini e addirittura un 22 per le donne.
Una notizia che fa ben sperare? «Sì, se si considera che viviamo in un Paese rimasto indietro sugli obiettivi dell’Unione Europea che per il 2020 impone il raggiungimento del 100 per cento di copertura web su tutto il territorio nazionale», spiega Vincenzo Cosenza, social media strategist di Blogmeter. La faccenda infatti riguarda più generazioni. I numeri di Audiweb attestano a 29,6 milioni gli utenti che si sono collegati almeno una volta da pc in ufficio o da casa. Tradotto, le statistiche indicano come l’audience in Rete sia cresciuta del 10,2 per cento in un anno, sfiorando quota 15 milioni. Il tutto con un tempo medio a persona di 1 ora e 28 minuti. E con i 35-54enni che vincono la palma d’oro di categoria più rappresentata. Attenzione, però, il trionfo dell’età di mezzo potrebbe non essere così certo. Questi numeri non tengono conto della parte di utenti che si connette via mobile. Così se si considera chi naviga via smartphone, i giovanissimi ritornano immediatamente in pole position. Conferme sulla fine del predominio arrivano invece dall’oggetto della navigazione. A portare gli italiani sul web sono soprattutto i contenuti video, con 49 milioni di filmati visti per una media di 26 minuti e 38 secondi di tempo per persona. E se si va a guardare l’età media di chi usa quotidianamente YouTube, motore di ricerca e di condivisione di clip, si scopre che anche qui hanno la meglio i 30-40enni.
Altro capitolo, quello femminile. La donne online vedono un incremento di 11 punti in un anno, per un totale di 6,7 milioni di italiane. Con le più mature, come s’è detto, che salgono del 22 per cento. Ad una prima occhiata si potrebbe pensare che a portarle in Rete siano stati i social network. Ma non è così: «In realtà l’Italia è in controtendenza rispetto al resto del mondo occidentale per quanto riguarda il primato femminile su Facebook & co. Il nostro è uno dei pochi Paesi dove le utenti sono meno degli uomini. Ma il fatto che le donne connesse crescano lascia intendere che saranno di più anche sui social media», commenta Cosenza. «Le mamme blogger conquisteranno il social web», titolava qualche tempo fa l’Atlantic. «Le donne sono il motore dell’e-commerce», sosteneva il Guardian, e «il web aiuta le donne a fare rete» è ormai scritto un po’ ovunque. Ma è davvero così? Per anni le femministe dell’era 2.0 hanno cantato le lodi del multitasking finché una potente carrierista come Anne-Marie Slaughter, 53 anni, ex rettore e ora professore di Scienze politiche e Affari internazionali all’università di Princeton, proprio sulle colonne dell’Atlantic ha annunciato al mondo di aver rinunciato alla carriera per seguire i figli adolescenti. «Questa però è una storia che viene dagli Stati Uniti, una società che ha scoperto il web ben prima di noi e nella quale la connessione è diventata un’abitudine. Quindi constatare che in Italia le donne stanno crescendo sul web, comprese quelle "over 50", non può che essere una bella notizia», conclude Cosenza.
Marta Serafini