Roberto Giardina, ItaliaOggi 5/3/2013, 5 marzo 2013
I CAPELLI DI GERHARD E SILVIO
«Die Mumie ist doch zurück?», si chiedeva Der Spiegel alla vigilia del voto italiano. E la mummia è ritornata. Berlusconi inquieta i tedeschi. Un clown, come lo definisce lo sfidante alla Cancelleria, Peer Steinbrück? Il leader socialdemocratico è stato messo al suo posto dal presidente Napolitano. E lui si è scusato come Silvio, cioè senza scusarsi: quel che è detto è detto, ha ribadito, rivendicando il suo diritto al «Klartext», cioè a parlare chiaro, costi quel che costi. Perfino la Cancelleria, che vede allontanarsi a ogni esternazione. Ma poter dire tutto quel passa per la testa era proprio un privilegio concesso ai buffoni di corte, e Steinbrück è stato prontamente soprannominato dai suoi compagni Peerluskoni. A ognuno il suo clown.
Ma Der Spiegel ha chiesto un’analisi del personaggio Berlusconi non al solito politico, bensì a un dermatologo, il Doktor Walter Trettel, 62 anni, direttore della clinica per la chirurgia plastica di Amburgo. Che cosa capita alla faccia di Herr Silvio? Si è lasciato trapiantare dei capelli, e probabilmente, ritiene lo specialista, si è fatto tatuare nelle zone preda della calvizie degli accorgimenti che danno l’impressione di capelli. Le rughe del viso sono spianate con il botox, o quello che è, e sono sparite grazie al bisturi le borse sotto gli occhi.
Questo gli italiani, soprattutto le italiane, lo hanno capito da subito, ma la faccenda per i tedeschi è più seria di quel che ci appare. Un intervento estetico è concesso a tutti, anche ai signori uomini (in Germania sono ormai il 25% dei clienti degli specialisti in estetica). Ma non ai politici. Apparire diversi da quel che si è per i luterani equivale a una menzogna.
A suo tempo, sui giornali si insinuava che l’allora Cancelliere Gerhard Schröder si tingesse i capelli. Anche oggi, compirà 69 anni il prossimo 7 aprile, non ha neppure un filo bianco. Lui, invece di passarci su, minacciò di querelare chiunque avesse ripetuto questa menzogna. Possibile che la sua chioma fosse naturale? Sotto i riflettori, per la verità, Gerhard sembra un imitatore di Silvio. L’ho osservato a un metro di distanza, e devo ammettere che i capelli a me sembrano naturali. Ma non sono un esperto e non ho gli occhi di una donna. Sono sottili e di una sfumatura particolare, tutto qui. Del resto, mio nonno, a ottant’anni passati, aveva una capigliatura corvina, eppure aveva vissuto un paio di guerre. Per Schröder era una questione vitale. Dopo la prima vittoria, contro Helmut Kohl, era stato addirittura messo sotto processo per le menzogne elettorali. E la commissione del Bundestag creata appositamente venne chiamata «Pinocchio». Solo i tedeschi possono pretendere che i loro politici non mentano. Ma Gerhard aveva esagerato. Fu assolto per carità di patria. I colleghi sostennero che si era sbagliato. Per questo non capiscono come gli italiani si lascino sedurre dalle promesse elettorali, di Silvio, e non solo lui. Stipendi raddoppiati, tasse dimezzate. Un clown può mettersi la parrucca e un naso finto. Un politico deve mostrarsi nature. Gli uomini, almeno. Le signore in politica, invece, possono fare quel che gli pare. Ma Frau Angela, a prima vista, non ne abusa, e per questo le tedesche l’amano, anche quelle che non votano per lei.