Filippo Facci, Libero 6/3/2013, 6 marzo 2013
APPUNTO E IL PDL?
Beppe Grillo ha detto che non governerà col Partito democratico nè in generale con nessun partito, ma la frase è ridondante: perché il Pd - nel caso non ve ne foste accorti - è l’ultimo partito rimasto. Si parla del Pd anche per questo: perché c’è, esiste, ha un segretario, dei vice, una direzione che oggi si riunisce, degli organismi. Ha perso milioni di voti, Bersani dovrebbe andare a casa, c’è un Renzi che scalda i motori e che al suo posto avrebbe probabilmente vinto, è un partito che al solito si dilania, si contorce, si scompone come leggiamo ogni giorno su pagine intere, assume posizioni magari vergognose (il trasformismo filo-grillino è da voltastomaco) e però c’è, esiste. E il Pdl? Dov’è, che fa? C’è, esiste? Terminata la disamina antropologica di Berlusconi e la conta dei voti persi dal 2008 - milioni - c’è un nulla perfetto. Non ci sono dinamiche, discussioni, confronti, proposte, polemiche, nulla neppure da leggere. C’è qualche dirigente che va in giro per talkshow e recita mantra. Altri, addirittura, sono andati in vacanza aspettando il 15 marzo. Per il resto congressi, riunioni, le famose primarie che manca sempre il tempo di fare, una spaghettata da Cicchitto: nulla. È da 19 anni che cercano di far fuori Berlusconi per via giudiziaria: sparito lui, per far cadere il centrodestra, basterà soffiare.