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 2013  marzo 06 Mercoledì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - LA DIREZIONE DEL PD


REPUBBLICA.IT
ROMA - Alla direzione nazionale del Pd passa, con un’unica astensione, la relazione del segretario Pier Luigi Bersani. Che assicura il rispetto per il ruolo del capo dello Stato, ma riafferma la chiusura netta a qualsiasi ipotesi di governo con il Pdl, rilanciando con un programma di 8 punti per mettere alla prova la volontà di cambiamento del M5S.
Bersani parla di "nessun corteggiamento a Beppe Grillo", piuttosto pone all’attenzione del M5S misure come il dimezzamento dei parlamentari e il contenimento dei loro emolumenti, la cancellazione delle province, ma anche la universalizzazione delle indennità di disoccupazione e l’introduzione di un reddito minimo d’inserimento. A cui, in sede di replica, il segretario aggiunge la disponibilità ad affrontare il "superamento dell’attuale sistema di finanziamento dei partiti", ma "in connessione con il funzionamento democratico dei partiti".
Scendendo sul terreno di Grillo, il web, il Pd ha anche replicato al post con cui, sul suo blog, la voce del M5S ha elencato i dieci punti sui quali Pd e Pdl hanno posizioni "in comune", accomunandoli persino su temi su cui le posizioni sono oggettivamente diverse, come l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori o gli F-35. Via Twitter, attraverso l’account ufficiale @pdnetwork, è stato diffuso il tweet: "Il blog @beppe_grillo pubblica falsità su posizioni Pd. Un modo per scappare. Ecco le nostre proposte: su queste cosa dite?". Segue il link al sito del Pd dove sono elencati gli 8 punti programmatici illustrati oggi da Bersani.
A proposito di internet, sul programma in 8 punti per il cambiamento, alla direzione Bersani ha annunciato la consultazione online: "Cominciamo domani con la proposta di lotta alla corruzione". "Noi abbiamo fatto la nostra proposta, dopodiché c’è il capo dello Stato - ha concluso Bersani la sua replica alla direzione del partito -. E adesso, con fiducia, ci affidiamo al lavoro del presidente della Repubblica".
Rispetto per il Quirinale. "Apriamo questa direzione nel pieno rispetto dei percorsi istituzionali e delle prerogative del capo dello Stato ma abbiamo il diritto-dovere di pronunciarci con semplicità davanti all’opinione pubblica", ha detto il segretario aprendo il suo intervento durato in tutto circa un’ora. "Le decisioni che prenderemo oggi potranno segnare non solo questo momento ma il futuro, una fase non breve", ha aggiunto.
Il rapporto con Grillo. "Qui non si sta corteggiando Grillo, ma si tratta di capire ciò che si muove nel profondo, di bucare il muro dell’autereferenzialità del sistema perchè comincia a essere in gioco il sistema", ha detto ancora Bersani. "Il canale democratico non è ostruito. Se si rivolge alle istituzioni per rinvigorirle o per farne una vuota cassa risonanza è da capire, ma questo dipende dalla nostra iniziativa che deve sollecitare una risposta", ha sottolineato. "Chi ha avuto il consenso di 8 milioni di elettori e ha scelto la via parlamentare deve dire cosa vuol fare di questi voti per l’Italia, per il destino del paese e dei nostri figli. In un tornante drammatico della storia non può ridursi a una proposta sulla raccolta differenziata", incalza Bersani. Cosa intende fare "il Movimento 5 Stelle? - aggiunge - Cerca di scegliere fior da fiore? Aspetta un facile bersaglio" a seguito di "un accordo di palazzo su cui sparare a palle incatenate?". Attende "l’audistruzione del sistema politico e aspetta, spera, che su tutto questo noi si stia fermi e muti?". Se è così "fanno dei conti sbagliati. Abbiamo detto qual è la nostra proposta e, se ci sarà consentito, ci rivolgeremo al nuovo Parlamento".
Nessun governo con il Pdl. Bersani torna quindi ad esprimersi contro l’eventualità di un governo sostenuto dai voti di Pd e Pdl insieme. "Quali ricette" anti-crisi "sono compatibili con un governo democratico e rappresentativo? Questa - spiega il segretario - è la domanda di fondo, esplicita anche in queste elezioni". E questo, precisa, è vero "a prescindere persino" dagli equilibri parlamentari. "La governabilità - osserva ancora il segretario - non è fatta solo dai seggi in parlamento, ma in un rapporto reale con la società. E un’interpretazione meccanica potrebbe risultare un coperchio malposto sulla crisi e sulla recessione". "Responsabilità di governo senza cambiamento - avverte - ci prepara a guai peggiori. Non vedo nessun altro in condizione di dare un messaggio del genere. Tocca a noi". Nessuna collaborazione è possibile, inisiste il leader del Pd, "con hi ha seminato il vento che ci ha portato la tempesta di oggi". "Siamo pronti a proporre un governo di cambiamento sulla base di un programma essenziale", ribadisce poi prima di illustrare gli otto punti qualificanti della proposta di programma che il Pd intende sottoporre al consenso del Parlamento.
Gli otto punti del programma. Al primo posto Bersani pone la rottura della gabbia di austerità imposta dall’Europa. Poi, nell’ordine, illustrando i singoli provvedimenti, aggiunge il sostegno al lavoro, la riforma della politica e dei suoi costi, l’equità, la moralità, l’ambiente (a iniziare dalla gestione del ciclo dei rifiuti) i diritti di cittadinanza (primo fra tutti quello per i figli degli immigrati) e il sostegno alla scuola e alla ricerca scientifica.
L’analisi del voto. Bersani non lesina poi autocritica. I dati elettorali, dice, "parlano un linguaggio drammatico ma chiaro: c’è una sofferenza acuta nella base larga del consenso del Pd". "Questa sofferenza sociale, il blocco dei processi di rifoma della politica, la percezione di inutilità della politica ci fanno leggere largamente omologati al sistema che non gira - aggiunge - Ci viene attribuita come colpa persino l’esistenza di Berlusconi. Tutte queste dinamiche che non hanno avuto lenimento si sono accentuate nell’esperienza del governo Monti".
Finanziamento pubblico dei partiti. "Sul finanziamento ai partiti, sento Renzi e altri dire che dobbiamo fare di più. Dichiariamo l’assoluta disponibilità a un superamento dell’attuale sistema di finanziamento dei partiti, ma lo mettiamo in connessione con il funzionamento democratico dei partiti". Così, in sede di replica, Pier Luigi Bersani ha aperto su un tema che è prioritario nellagenda del M5S. "Noi abbiamo questa posizione - ha aggiunto Bersani, senza citare Grillo ma rivolgendosi al M5S - vuoi discutere di finanziamento? Discutiamo anche di trasparenza di partiti che hanno responsabilità costituzionali e parlamentari".
"Nessun piano B". "Da questa riunione, di ipotesi B non ne sono venute. E’ venuta una proposta di iniziativa A" ha sottolineato Bersani. Un piano A che è "un sentiero molto stretto, o lo si supera e quindi si comincia con un governo che cambi le cose, o il sentiero lo si sgombererà dalla nebbia. Ci sarà il Capo dello Stato. Non ho sentito altre proposte" e "nel governo del presidente per definizione non dobbiamo interferire".
"Liberiamoci da senso di colpa". In un passaggio del suo discorso durante le repliche, Bersani ha affermato: "Questa discussione è stata fatta sotto il colpo, il colpo c’è, della delusione per il risultato elettorale e perché il risultato consegna una situazione di difficile governabilità. Ma da questo senso di colpa cerchiamo di liberarci, perché se non la diamo noi chi la può dare ’sta governabilità?".
"M5S, Non è assolutorio dire ’ce n’eravamo accorti’". Di fronte alla crescita del Movimento Cinque Stelle "non credo sia assolutorio dire che c’eravamo resi conto del problema" se "poi non abbiamo avuto la forza di schiodarci anche da politicismi, da un politicismo a volte anche surreale" è l’invito all’autocritica di Bersani al Pd. Ci sono state le primarie, ha aggiunto, ma "non è arrivato abbastanza" il messaggio del "governo di combattimento, del cambiamento. E qui c’è la domanda prossima ventura che è: non è arrivata perché non abbiamo saputo farla arrivare o perché per come siamo fatti fin qui non poteva arrivare? Ma questo è un altro film".
(06 marzo 2013)

LA QUALITA DELL’OFFERTA DI RINNOVAMENTO. CHE COS’È IL RINNOVAMENTO. SI È IDENTIFICATO IL RINNOVAMENTO CON LA LIQUIDZAIONE DI UN GRUPPO DIRIGENTE. IO MI SONO AUTOLIQUIDATO FELICEMENTE NON È CHE ABBIA AVUTO L’IMPRESSIONE CHE IL CETO POLITICO CHE AVANZA VENGA PERCEPITO DAL PAESE COME MOLTO NUOVO AL DI LA’ DEGLI ASPETTI GENERAZIONALI. NOI FACCIAMO TANTE COSE NUOVE MA UN SIGNORE DI 65 ANNI CHE FA LE RIUNIONI A PORTE CHIUSE E PRENDE A CALCI I GIORNALISTI - TUSSE COSE MOLTO VECCHIE - APPARE PIU’ NUOVO DI NOI

REPUBBLICA.IT
ROMA - Molti consensi, ma anche diversi distinguo e qualche opposizione netta alla linea politica dettata da Pierluigi Bersani nel suo discorso alla direzione del Pd. In particolare il no al governissimo ribadito con fermezza dal segretario all’interno del Pd non è unanime come si potrebbe pensare, anche si tratta di un’ipotesi esclusa con fermezza dallo stesso Massimo D’Alema che nei giorni scorsi sembrava invece aperto a questa possibilità.
Non c’è stato però l’intervento più atteso, quello di Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze ha lasciato infatti la sede del partito dopo un paio di ore di lavori, senza prendere la parola.
Tra i più critici nei confronti di Bersani c’è Umberto Ranieri. Di fronte alla situazione politica che si è venuta a creare "torna l’esigenza di una iniziativa presidenziale: credo che il Presidente della Repubblica sia legittimato a intervenire dall’impotenza dei partiti e dalla situazione finanziaria", dice l’esponente del Pd precisando che "non con una soluzione per galleggiare ma con un governo del presidente con un programma" su economia e politica.
A questo sbocco chiude la porta però come detto anche D’Alema che ricordando le recenti inchieste sulla compravendita di voti esclude in maniera netta qualsiasi spazio a un’intesa con il Pdl. "Non possiamo rinunciare a fare un discorso sulla destra e alla destra. La destra esiste. Io mi rammarico del fatto che in un momento così drammatico non sia possibile in questo paese una risposta in termini di unità nazionale. Purtroppo non è possibile e l’impedimento si chiama Silvio Berlusconi", dice l’ex premier.
Un no netto, ma a tempo, visto che D’Alema contemporaneamente aggiunge una "rivalutazione" dell’inciucio nobiltata niente meno che da una citazione di Gramsci, che accusava di subalternità culturale il politico incapace di aprirsi a compromessi. Niente intese insomma, ma solo fin quando c’è Berlusconi.
Posizione indigesta a un fedelissimo di Bersani come Matteo Orfini. "L’idea proposta da D’Alema è suggestiva, quella dell’unità delle forze europeiste. Ma dobbiamo capire cosa significa - afferma - e non declinarla in modo provinciale: dovremmo fare l’alleanza con chi combattiamo sull’europeismo su scala europea?".
Si smarca leggermente dalla proposta del segretario Dario Franceschini. "Siamo dentro una bufera. Non possiamo regalare ad altri le nostre divisioni. C’è un elemento di scelta politica che è tenere il partito unito". "Condivido il no a Berlusconi - dice - con tutto quello che ha fatto non è possibile fare un percorso con lui". Quindi, su Monti Franceschini ha aggiunto: "Allarghiamoci non ci rinchiudiamo. Se fossimo stati insieme a Monti avremmo preso il 40% e avremmo vinto le elezioni", mentre su Grillo ha concluso: "Attenti al suo populismo. Di Grillo, non di chi lo ha votato. Infine, guardando ai prossimi mesi, Franceschini ha aggiunto: "C’è il turno delle amministrative, da giocare con il doppio turno. A partire da Roma, vediamo se c’è lo spazio per allargare il nostro campo, dato che l’avversario al ballottaggio potrebbe essere Grillo".
Un invito a maggiore autocritica arriva da Ivan Scalfarotto. "Non sono ottimista sulla vita di questa legislatura, ma condivido la speranza di Bersani - afferma - Magari questa potrebbe essere una legislatura che ci farà fare cose che non ci aspettavamo: anticorruzione, conflitto d’interessi, coppie omosessuali. Ma per poter fare tutto questo, per essere credibili, dobbiamo assomigliare alle cose che proponiamo, dobbiamo cambiare radicalmente".
Qualche distinguo arriva pure da Beppe Fioroni. No "al mantra che per prendere voti
grillini dobbiamo diventare grillini" perchè altrimenti "non siamo mai né carne né pesce", dice il deputato del Pd evidenziando alcuni punti sui quali la piattaforma del Pd e quella del movimento Cinque Stelle non sono conciliabili a partire dalle ipotesi di Casaleggio su conflitti mondiali a quella della "decrescita felice" alla critica all’articolo 67. "E’ giusto stanarli ma sapendo che devono confluire su nostri 8 punti perché è la parte praticabile di un programma", aggiunge.
Psi: "Incarico a Bersani". Il Psi chiede a Giorgio Napolitano di incaricare Pier Luigi Bersani per tentare di formare il nuovo Governo. Lo ha deciso la riunione della segreteria con gli eletti al nuovo parlamento. "L’Italia - si legge nel comunicato del partito - è a un bivio. Ogni tentativo per la formazione di un governo di cambiamento deve essere perseguito, a partire dal conferimento dell’incarico al rappresentante della coalizione ’Italia bene comune’ che detiene la maggioranza assoluta alla Camera e la maggioranza relativa al Senato. Senza voler interferire con le prerogative assegnate dalla Costituzione al Capo dello Stato, troveremmo giusto impegnare su questo terreno Pierluigi Bersani".
(06 marzo 2013)

BLOG DI GRILLO (REPUBBLICA.IT)
ROMA - "Pdl e pdmenoelle hanno più punti programmatici in comune tra loro" di quanti non ne abbia il Partito democratico con il MoVimento 5 Stelle. Lo si legge in un intervento sul blog di Beppe Grillo firmato da un militante, Ernesto. Dalla Tav, agli F35, all’articolo 18, se ne contano in tutto dieci: "Ne hanno più loro" in comune di quelli "che afferma Bersani con il M5S (lui dice 8). Non per niente hanno governato per un anno e più insieme".
Nel post che compare sul blog di Grillo vengono elencati dieci punti programmatici che Pd e Pdl avrebbero in comune: "1) entrambi vogliono la Tav, 2) entrambi sono per il Mes, 3) entrambi per il Fiscal Compact, 4) entrambi per il pareggio di bilancio, 5) entrambi per le ’missioni di pace’, 6) entrambi per l’acquisto degli F-35, 7) entrambi per lo smantellamento dell’art.18, 8) entrambi per la perdita della sovranità monetaria, 9) entrambi per il finanziamento della scuola privata, 10) entrambi per i rimborsi elettorali".
Il partito di Bersani ha risposto allo stesso modo: l’account ufficiale del pd, @pdnetwork, ha pubblicato un tweet in cui si legge: "il blog @beppe_grillo pubblica falsità su posizioni pd. Un modo per scappare. Ecco le nostre proposte: su queste cosa dite?". Segue il link al sito del pd dove sono elencati gli ’otto punti programmatici’ illustrati oggi da Pier Luigi Bersani.
A sostenere la linea dura di Grillo nei confronti del Pd è anche Dario Fo: "Fa bene a denunciare immediatamente come ha fatto in questi giorni, le manovre giustamente definite ’il mercato delle vacche’ , orchestrate da parte di alcuni esponenti del PD".
Torna invece a chiedere a Grillo una mediazione con il Pd a Don Andrea Gallo, parroco della comunità di San Benedetto al porto di Genova, che propone un referendum on line per decidere l’alleanza. "Il paese è a pezzi, c’è bisogno che Beppe coi suoi elettori vada al tavolo per avere dei cambiamenti e metterli alla prova - ha detto Don Gallo - . Questa è l’occasione per sputtanarli definitivamente. E’ fondamentale incontrarsi col Pd vista la situazione catastrofica del paese, auspico almeno per un anno un’intesa tra il centro sinistra e i cinque stelle. Beppe faccia un referendum on-line rivolgendosi ai suoi milioni di elettori, per sapere quanti di loro sarebbero disposti a un accordo".
(06 marzo 2013)

GLI OTTO PUNTI (REPUBBLICA.IT)
ROMA - Un ’governo di cambiamento’ con un programma essenziale che si sviluppa a cominciare da 8 punti programmatici. E’ la proposta che il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha presentato alla Direzione del Pd per lo sviluppo, la crescita e il cambiamento. Ecco le otto linee guida elencate dal leader democratico:

1) Fuori dalla gabbia dell’austerità.
Il Governo italiano si fa protagonista attivo di una correzione delle politiche europee di stabilità. Una correzione irrinunciabile dato che dopo 5 anni di austerità e di svalutazione del lavoro i debiti pubblici aumentano ovunque nell’eurozona. Si tratta di conciliare la disciplina di bilancio con investimenti pubblici produttivi e di ottenere maggiore elasticità negli obiettivi di medio termine della finanza pubblica. L’avvitamento fra austerità e recessione mette a rischio la democrazia rappresentativa e le leve della governabilità. L’aggiustamento di debito e deficit sono obiettivi di medio termine. L’immediata emergenza sta nell’economia reale e nell’occupazione.
2) Misure urgenti sul fronte sociale e del lavoro.
- Pagamenti della Pubblica Amministrazione alle imprese con emissione di titoli del tesoro dedicati e potenziamento a trecentosessanta gradi degli strumenti di Cassa Depositi e Prestiti per la finanza d’impresa.
- Allentamento del Patto di stabilità degli Enti locali per rafforzare gli sportelli sociali e per un piano di piccole opere a cominciare da scuole
e strutture sanitarie.
- Programma per la banda larga e lo sviluppi dell’ICT.
- Riduzione del costo del lavoro stabile per eliminare i vantaggi di costo del lavoro precario e superamento degli automatismi della legge Fornero.
- Salario o compenso minimo per chi non ha copertura contrattuale.
- Avvio della universalizzazione delle indennità di disoccupazione e introduzione di un reddito minimo d’inserimento.
- Salvaguardia esodati.
- Avvio della spending review con il sistema delle autonomie e definizione di piani di riorganizzazione di ogni Pubblica Amministrazione.
- Riduzione e redistribuzione dell’IMU secondo le proposte già avanzate dal PD.
- Misure per la tracciabilità e la fedeltà fiscale, blocco dei condoni e rivisitazione delle procedure di Equitalia.
Ciascun intervento sugli investimenti e il lavoro sarà rafforzato al Sud, anche in coordinamento con i fondi comunitari.
3) Riforma della politica e della vita pubblica.
- Norme costituzionali per il dimezzamento dei Parlamentari e per la cancellazione in Costituzione delle Province.
- Revisione degli emolumenti di Parlamentari e Consiglieri Regionali con riferimento al trattamento economico dei Sindaci.
- Norme per il disboscamento di società pubbliche e miste pubblico-private.
- Riduzione costi della burocrazia con revisione dei compensi per doppie funzioni e incarichi professionali.
- Legge sui Partiti con riferimento alla democrazia interna, ai codici etici, all’accesso alle candidature e al finanziamento.
- Legge elettorale con riproposizione della proposta PD sul doppio turno di collegio.
4) Voltare pagina sulla giustizia e sull’equità.
- Legge sulla corruzione, sulla revisione della prescrizione, sul reato di autoriciclaggio.
- Norme efficaci sul falso in bilancio, sul voto di scambio e sul voto di scambio mafioso.
- Nuove norme sulle frodi fiscali.
5) Legge sui conflitti di interesse, sull’incandidabilità, l’ineleggibilità e sui doppi incarichi.
Le norme sui conflitti di interesse si propongono sulla falsariga del progetto approvato dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera nella XV Legislatura che fa largamente riferimento alla proposta Elia-Onida-Cheli-Bassanini.
6) Economia verde e sviluppo sostenibile.
- Estensione del 55% per le ristrutturazioni edilizie a fini di efficienza energetica.
- Programma pubblico-privato per la riqualificazione del costruito e norme a favore del recupero delle aree dismesse e degradate e contro il consumo del suolo.
- Piano bonifiche.
- Piano per lo sviluppo delle smart grid.
- Rivisitazione e ottimizzazione del ciclo rifiuti (da costo a risorsa economica). Conferenza nazionale in autunno.
7) Prime norme sui diritti.
- Norme sull’acquisto della cittadinanza per chi nasce in Italia da genitori stranieri e per minori nati in Italia.
- Norme sulle unioni civili di coppie omosessuali secondo i principi della legge tedesca che fa discendere effetti analoghi a quelli discendenti dal matrimonio e regola in modo specifico le responsabilità genitoriali.
- Legge contro il femminicidio.
8) Istruzione e ricerca.
- Contrasto all’abbandono scolastico e potenziamento del diritto allo studio con risorse nazionali e comunitarie.
- Adeguamento e messa in sicurezza delle strutture scolastiche nel programma per le piccole opere.
- Organico funzionale stabile, piano per esaurimento graduatorie dei precari della scuola e reclutamento dei ricercatori.
"Queste proposte, che non sono ovviamente esaustive di un programma di governo e di legislatura, ma che segnano un primo passo concreto di cambiamento - precisa il segretario del Pd - vengono sottoposte a una consultazione sia riferita alle priorità sia ai singoli contenuti. A questo fine verranno messi in rete l’elenco delle proposte e, via via per ogni singolo punto, i relativi progetti di legge o le specificazioni di dettaglio in modo da consentire una partecipazione attiva alla elaborazione e all’arricchimento dei contenuti".
(06 marzo 2013)