Marika De Feo, Corriere della Sera 06/03/2013, 6 marzo 2013
MAXI MULTA ALLA BANCA DEI SEGRETI, WEGELIN CHIUDE
Deve chiudere i battenti la banca privata Wegelin & Co., la più vecchia della Svizzera, risultata colpevole di concorso in evasione fiscale negli Stati Uniti, al termine di un processo davanti al tribunale di New York. Una sentenza, che costituisce un precedente nella storia bancaria americana. E così ieri a Sankt Gallen, dopo 272 anni di storia, la banca Wegelin ha dovuto annunciare che «fra breve sarà chiusa l’attività bancaria». E che «le rimanenti attività saranno gestite da una società creata ad hoc». L’origine di tutto è una sentenza pronunciata a New York dal giudice Jed Rakoff nella tarda serata di lunedì. Nella quale si condannava la banca svizzera a pagare una multa di 74 milioni di dollari (57 milioni di euro), per aver aiutato la clientela a evadere una somma pari a 1,2 miliardi di dollari. Un reato per il quale la Wegelin si era già dichiarata colpevole e aveva pattuito la multa con l’avvocatura di Stato. E quest’ultima ha annunciato con una punta di orgoglio che si trattava del primo caso mai accaduto a Manhattan per il quale la Wegelin, secondo il procuratore capo Preet Bharara «ha pagato un prezzo molto elevato». Senonché l’esperienza di oltre due secoli ha ispirato i banchieri svizzeri. I quali, temendo una condanna molto pesante, avevano provveduto a cedere la maggior parte dei dipendenti e le attività meno rischiose all’istituto svizzero Notenstein, rilevato poi dalla banca Reiffeisen Schweiz. Ed è quindi la Notenstein, ora, che gestisce con 700 persone oltre 21 miliardi di franchi, l’equivalente di 17 miliardi di euro, della clientela residente fuori dagli Stati Uniti. Ora i media tedeschi, come Handelsblatt, molto attenti alle evasioni fiscali dei suoi cittadini, si chiedono se ci sarà una prossima vittima.
Marika de Feo