r. dim., Il Messaggero 6/3/2013, 6 marzo 2013
LE BANCHE DETTANO LE CONDIZIONI A RCS
Aumento di capitale in due tempi per complessivi 550 milioni, parte dei quali per rimborsare il debito e finanziamento in più tranche e finalità, da 575 milioni a condizioni tassative poste dalle banche. Rcs ha presentato ai creditori il piano finale del supporto finanziario al progetto industriale di rilancio del gruppo. Il conto totale ammonta a 1,125 miliardi, metà dei quali a carico degli azionisti, come indicato Unicredit per ridurre l’onere dei creditori.
CDA DECISIVO IL 23 MARZO
Ma per dare tempo agli organi degli istituti coinvolti nella concessione delle linee di credito di deliberare, il prossimo cda del gruppo che dovrebbe tenersi venerdì 8, esaminerà solo lo stato di avanzamento lavori e le offerte pervenute per i periodici. L’approvazione dei conti e dell’intero piano triennale, comprensivo della parte finanziaria slitta al 23 marzo.
Ieri mattina si sarebbe tenuta una conference call tra le sei banche che partecipano al finanziamento, in preparazione di una riunione oggi con Rcs e l’advisor Credit Suisse: Intesa Sanpaolo esposta in tutto per 300 milioni, Ubi 200, Unicredit 110, Bnp 75, Bpm 75, Mediobanca 50. Quest’ultima ha confermato di volersi sfilare in quanto interviene nell’aumento essendo socio. E in questo caso, la sua quota dovrà essere spalmata tra gli altri istituti chiamati a erogare un’operazione in tre tranche: una bullet (rimborso alla fine) di 200 milioni a tre anni destinata ad accompagnare il piano dismissioni; una amortising, cioè spalmata in cinque anni, da 250, l’ultima revolving (cioè che si rinnovano) da 125 sempre a cinque anni. Per l’erogazione, le banche hanno posto la condizione che il business plan (comprendendo l’aumento), sia approvato dal consiglio e che 125 milioni derivanti dai mezzi freschi dei soci vada a rimborsare le esposizioni. Inoltre è previsto un rimborso obbligatorio in caso di vendita di asset non core e che il 60% dei proventi netti sia destinato alla restituzione dei 200 milioni bullet e l’eccedenza alla tranche amortising.
Ai soci viene chiesto di apportare subito 400 milioni con un’opzione per ulteriori 150 a discrezione dell’ad Pietro Scott Jovane per supportare il piano di investimenti. Quanto alle vendite delle testate, oltre alla proposta di Andrea Mastagni del gruppo Gfs, è pervenuta quella di News 3.0 partecipata al 50% dai giornalisti fondatori guidati da Paolo Madron.