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 2013  marzo 06 Mercoledì calendario

TAGLE, DOLAN, RAVASI LA HIT DEI PAPABILI CHE SBANCA I SOCIAL NETWORK


Il conclave, versione online, è già cominciato. E, a dare credito ai social network, i candidati papabili sono solo tre: Luis Antonio Tagle, 56 anni, arcivescovo di Manila; Timothy Dolan, porporato di New York di 63 anni; Gianfranco Ravasi, settantunenne presidente del Pontificio consiglio della Cultura.
Dal primo gennaio questi tre porporati, attraverso le loro pagine su Facebook e gli account di Twitter, hanno prodotto l’ottantacinque per cento delle attività sul web 2.0 riconducibili ai cardinali. Per dirla in maniera semplice, sono i protagonisti assoluti sul fronte digitale. Almeno stando alla Decisyon, start up italiana specializzata in analisi nel campo dei social media. Il bello è che molti dei nomi tirati in ballo — fra gli altri ci sono anche quelli del brasiliano Odilo Scherer e dell’arcivescovo di Milano Angelo Scola - sono davvero di papabili. I quindici cardinali più attivi online e con profili pubblici hanno generato in poco più di due mesi oltre un milione 111 mila fra messaggi, citazioni, link e condivisioni di fan e follower. Ma i protagonisti veri sono, appunto, soprattutto tre: Tagle, Dolan e Ravasi. E ognuno ha un modo molto diverso di presentarsi in Rete.
«Non mi stupisce che i primi siano loro, perché sono presenti sul web da diverso tempo», commenta Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica che ha pubblicato da poco un volume dal titolo emblematico: Cyberteologia. Pensare il cristianesimo al tempo della rete (Vita e Pensiero). «Colpisce casomai la differenza di approccio fra di loro, ma è un valore. Sta cambiando il mondo della comunicazione, si passa dalla semplice trasmissione alla condivisione. E il messaggio diventa più personale».
Luis Antonio Tagle è inarrestabile, così come la sua carriera molto veloce che lo ha portato alla nomina a cardinale a novembre. Predica, racconta i Vangeli, incoraggia, spinge alla preghiera. Lo hanno definito il Wojtyla d’Asia e su Facebook ha almeno sette pagine riconducibili a lui, al suo entourage o ai suoi fan. Quella ufficiale della trasmissione su Abs-Cbn News Channel, The Word Exposed, che va in onda tutte le domeniche pomeriggio, è seguita da circa 130 mila persone. Lui da solo ha generato il 52 per cento delle attività dei cardinali sui social network dal primo gennaio a oggi: oltre 57 mila post e condivisioni. Un primato. Timothy Dolan, su Twetter, è più personale e diretto. Pubblica link ai suoi articoli e alle sue interviste, una delle ultime concessa a Christiane Amanpour della Cnn si intitola Io Papa? Forse hai fumato della marijuana, ed è quello che ha detto ai microfoni. Ci sono poi foto di incontri, citazioni, ricordi, pensieri. È diretto, apparentemente semplice e aperto, solare, e altrettanto protagonista benché in modo diverso rispetto al collega filippino. Tutt’altro stile quello di Gianfranco Ravasi, che interviene con citazioni affilate, dotte, che tutti capiscono e molti retwittano. Ma raramente ravasi si mette in primo piano. «La logica non trionfa sempre nel mondo e rare volte nelle assemblee politiche », ha scritto lunedì 25 febbraio, mentre l’Italia discuteva i risultati elettorali, scegliendo una frase di Marco Minghetti, politico morto nel 1886. Uno che, con il suo secondo governo, raggiunse per la prima volta il pareggio di bilancio (questo si, un primato). E ancora il 22 di febbraio, stavolta pescando dal Talmud: «State molto attenti a far piangere una donna perché Dio conta le sue lacrime». Quel giorno Oscar Pistorius tornava libero su cauzione.
«I nomi ricorrenti di cardinali che potrebbero esser eletti Papa sono 48», sottolinea Spadaro. «Non c’è alcuna certezza che il prossimo pontefice sia fra coloro che praticano i social network». Ma certo attraverso i social network si può intuire chi siano alcuni dei candidati e forse anche che tipo di Papa potrebbero diventare. Con la Rete che intanto prosegue nella sua opera di testimonianza perfino attraverso le app, da quella vaticana The Pope App a quelle più specifiche come The Conclave Allert. Nell’attesa di sapere chi sarà eletto e di vedere l’account vacante @pontifex tornare a twittare.